lunedì 31 marzo 2008

cosa fare per non pubblicare il libro che avete nel cassetto

ecco qui qualche piccolo suggerimento per fare in modo che il vostro bellissimo libro non sia mai pubblicato:

1. se avete scritto un saggio sulla seconda guerra mondiale, mandatelo a una casa editrice che pubblica fumetti e viceversa

2. non allegate al dattiloscritto i vostri dati personali, se anche fosse il best seller del secolo non saprebbero come conttatarvi

3. non rilegate e non mettete il numero alle pagine: è facile che il plico, cadendo, perda qualunque possibilità di essere leggibile

4. impressionate con la lettera di accompagnamento: scrivete che tutti i vostri amici (che non hanno mai letto un libro in vita loro) sono rimasti affascinati dal vostro scritto; che non avete mai letto un romanzo in vita vostra, ma che il testo che sottoponete è sicuramente interessante, innovativo (probabilmente perché scritto in una lingua inventata), insomma, un autentico capolavoro

5. vantatevi di conoscenze altolocate. dite che l'attuale presidente del consiglio ha molto incoraggiato la vostra carriera di scrittori (meglio se usate quest'arma in un periodo di instabilità politica, chi vi legge, soprattutto se non avete datato la lettera di accompagnamento, potrebbe essere intimorito da questa dichiarazione)

6. aggiungete delle minacce di ritorsione personale (so dove trovarla, conosco sua madre, se non pubblicherete il mio testo la farò macerare insieme a tutti i libri spazzatura che pubbicate)

7. telefonate, telefonate in continuazione alla casa editrice, prima per chiedere se il dattiloscritto è stato ricevuto, poi per chiedere se è stato letto e valutato, poi per chiedere se potete mandare degli altri testi, poi ancora per chiedere se è possibile mandare solo dei soggetti e non dei testi completi. tartassate la redazione fino allo stremo

8. se volete essere certi che non lo guarderanno nemmeno, invece di inviare il testo in forma cartacea allegatelo a una mail

9. in ogni caso, la strategia migliore per non pubblicare il libro che avete nel cassetto è... non aprire il cassetto!

domenica 30 marzo 2008

tutta la vita davanti?

se siete laureati in una materia umanistica e avete il fidanzato a berkeley e anche un contratto di lavoro a progetto vi consiglio di NON andare a vedere, per nessun motivo al mondo, il film tutta la vita davanti di virzì, ora nelle sale.
primo perché, anche se la spacciano come tale, non è affatto una commedia. e poi perché potrebbe cogliervi un inspiegabile desiderio di togliervi la vita. potreste rendervi conto di quanto la vostra vita faccia schifo, e potreste piangere tutte le vostre lacrime in una volta sola, potrebbe passarvi la voglia di leggere, di scrivere, di fare tutte le piccole cose che vi piacevano e vi riempivano la vita. potrebbe cogliervi alla sprovvista tutta la precarietà affettiva, lavorativa, abitativa sulla quale avete posto le fondamenta della vostra esistenza e potreste pensare "cazzo, non ce la faccio più".

sabato 29 marzo 2008

le cose belle di oggi

* via garibaldi semidesera e inondata dal sole
* stare ore e ore in libreria
* un bel piatto di tortellini
* la serata che sta per arrivare
* indossare la maglia nuova
* parlare col matematico
* guardare in vetrina il pc nuovo nuovo che mi comprerò

senso di protezione

questa mattina ho passato due ore in libreria, anzi in tre librerie diverse, anche se alla fin fine i libri esposti sono sempre quelli.
ho trascorso due ore tra gli scaffali, osservando, sfogliando, leggendo, facendomi incuriosire e solleticare da copertine, titoli, quarte.
non so per quale strano motivo i libri su di me hanno un effetto rasserenante.
il libreria, così come in biblioteca, mi sento a mio agio.

venerdì 28 marzo 2008

bisogni primari

* ho dormito solo 4 ore la scorsa notte e oggi in ufficio stavo svenendo dal sonno. ogni tanto mi appoggiavo allo schienale della sedia, chiudevo gli occhi, e pensavo che mi sarei benissimo potuta addormentare.

* ieri sera ho parlato e riso fino alle lacrime. e sarà stata la stanchezza o il buio che favorisce le confidenze, ma davvero era da un pezzo che non mi sentivo così.

* in questi giorni ho sempre fame. e non so se è la primavera però anche il fatto di mangiare, fino a sentirmi sazia, mi fa sentire viva.

quindi il week end che viene sarà dedicato interamente alla soddisfazione dei miei bisogni primari:
* tanta tanta nanna
* mangiare
* incontrare gente: domani sera andrò a mangiare una pizza con m1 e m2, m3 è a berkeley, ma questo dovreste già saperlo. domenica invece mi piacerebbe "sporgere" il mio forseromanzo alla persona a cui l'ho promesso...

giovedì 27 marzo 2008

comunicazione di servizio

cara alice,
non ti preoccupare se stasera non scrivo un post, è che c'è il raduno degli anobiini e ho poco tempo e nessuna idea.
ma prometto che domani torno e ti/vi racconto tutto quello che mi passa per la testa.
azzurropillin

mercoledì 26 marzo 2008

suggestioni sensuali

e al risveglio, le nostre labbra si cercheranno nel buio, a tentoni, si assaggeranno mentre le nostre dita,
timide,
si insinueranno sotto il tessuto leggero, tracceranno percorsi nuovi, alla ricerca dei confini di un corpo diverso dal proprio, ma conosciuto.
e riemergendo dal sonno ci libereremo dei pigiami, e pelle contro pelle, cercheremo di annullare i giorni che ci hanno tenuti separati.
ad occhi chiusi, timidi e impacciati come la prima volta, cercheremo, lentamente e con dolcezza,
il piacere.

ok, ho letto troppo haruki murakami, è da troppi giorni che il matematico non c'è.

martedì 25 marzo 2008

con la lingua

mi è sempre piaciuto il fatto che in italiano si possa distinguere tra ti voglio bene e ti amo.
mi è sempre sembrata una sfumatura necessaria, che in inglese non c'è, per esempio.
ma ha davvero senso questo tipo di gerarchia nei sentimenti?
oggi mi sono accorta che ho iniziato a pensare che non sia poi così rilevante.


ho mangiato tantissimo e in modo disordinato. budino, grissini, yogurt, sofficini, panettone. era da anni che non lo facevo.
sono inquieta, impaziente, insoddisfatta.
sto aspettando quattro e-mail e una telefonata.
ovviamente non è arrivato nulla di quello che mi aspettavo. forse non arriveranno mai queste risposte.

in compenso sono già quattro i loghi azzurropillin in gara (alla faccia di plutousa che dice che nessuno risponde ai miei appelli). per chi volesse partecipare, vi ricordo che la scadenza per l'invio delle vostre proposte è il giorno 31 marzo.
le votazioni si apriranno l'1 aprile.

l'intenzione di sposare il mio amore è sempre più forte. se qualcuno vuole dissuadermi dal grande passo, sulla base di valide motivazioni, è pregato di contattarmi.

lunedì 24 marzo 2008

un abbraccio

non sono una che ama le smancerie.
alle persone che non conosco o con le quali non riesco a entrare in sitonia non so concedere più di una stretta di mano. anche i baci sulle guance mi mettono a disagio, a volte.
è strana la dinamica degli abbracci che do/vorrei dare - ricevo/vorrei ricevere.
per esempio mi capita di non riuscire ad abbracciare persone alle quali tengo moltissimo (forse per freddezza da parte loro).
ovviamente fino a qui ho parlato di abbracci concreti.
quello che più mi spiazza sono gli abbracci messi in calce a e-mail o a sms.
come devo interpretare l'abbraccio virtuale di una persona che nella vita reale non mi abbraccerebbe mai, per nessun motivo al mondo?
è un saluto convenzionale tipo l'arrivederci che si dice al telefono anche a persone che hanno sbagliato numero?
è un modo per dire che in realtà questa persona vorrebbe farlo dal vivo?
è una svista?
è un modo per essere gentili?

qualcuno per favore, mi spieghi quale tipo di convenzione si nasconde dietro queste due parole, perché mi trovo un po' a disagio.
in ogni caso, un abbraccio a tutti.
anche se non so bene cosa significhi.

domenica 23 marzo 2008

le avventure del matematico a berkeley #8

il matematico continua nel tentativo di socializzazione intrapreso la scorsa settimana. come potete vedere gli interlocutori si sono moltiplicati e impossessati di nuovi e inaspettati angoli.



novità anche dal fronte abitativo. in un pomeriggio butteranno giù una parete della sua modesta dimora e ne innalzeranno due per ampliare gli spazi. come sia possibile fare un lavoro di ristrutturazione di tale portata in un giorno non è dato sapere. la domanda è "don't you know that rome wasn't built in a day?"













dato che la documentazione fotografica scarseggia, questa settimana, sappiate che lo scientificissimo matematico ha deciso di dare un tocco di spiritualità a questa santa pasqua andando a quella che è stata ribattezzata "la messa delle ciambelle".
cos'è?
è la celebrazione dopo la quale i partecipanti fanno convivialità ingozzandosi di doughnut, alla homer simpson.
quindi non mi resta che augurare buone ciambelle a tutti!

sabato 22 marzo 2008

quando gli oggetti ti parlano

ero al supermercato con mia sorella chiara.
dovevamo comprare delle banane e delle fragole.
mi sono fermata allo scaffale dei libri, ho constatato la totale assenza dei libri della casa editrice per cui lavoro e poi il mio sguardo è caduto su questo















e senza neanche leggere la quarta di copertina per intero l'ho comprato.
ho comprato 5 banane, una vaschetta di fragole e questo libro, che non può che essere il mio libro. un libro che parla di me e del matematico allo stesso tempo.
una specie di dichiarazione d'amore.
immagino così il mio matrimonio:
matematico, prendi questo libro come segno del mio amore e della mia fedeltà.
azzurropillin, prendi questo libro come segno del mio amore e della mia fedeltà.
e per mano, ognuno con la sua copia, andiamo...

venerdì 21 marzo 2008

tradimento

io: ciao matematico. oggi ho visto la mia amica b.
il moroso st l'ha lasciata a maggio.
a settembre la mia amica b si è messa con g.
a dicembre b ha rivisto quello st del suo ex e lei, innamorata persa, ha passato la notte da lui.
g ovviamente l'ha beccata ma l'ha anche perdonata e, innamorato com'è, ha insistito che andassero a vivere insieme.

matematico: mmmmm

io: se ti tradisco mi perdoni?

matematico: no e anche ti meno

io: allora non ti tradisco...

giovedì 20 marzo 2008

tempo

e domani si parte.
tranquilli, non ho anticipato il grande volo per il ricongiungimento col mio -ormai ex- coabitante matematico. semplicemente torno a ppp (piccolo paese piovoso) per "le vacanze" di pasqua.
la cosa più interessante che farò, a parte leggere (forse scrivere) sarà stare a sentire gli sviluppi della vita sentimentale di mia sorella, quella piccola. che ormai non è affatto piccola. dato che tra un mese avrà 18 anni, farà la patente (che io mi sono sempre rifiutata di fare), farà sesso (sempre che non l'abbia già fatto), poi probabilmente si iscriverà all'università, e insomma, farà tutto ciò che si addice alla sua età.
il tutto, inutile dirlo, mi fa sentire vecchia.
non oso immaginare come possa sentirsi mia madre con due figlie femmine che hanno da non molto abbandonato il nido per vivere nel peccato (e chi li ha il coraggio e i soldi per sposarsi?) , e una che lo farà tra non molto.

mercoledì 19 marzo 2008

dichiarazione d'amore (seconda parte)

oggi sono andata dal mio amore.
l'ho guardato con occhi colmi di concupiscenza, ho cercato di accarezzarlo, ma lui non ha nemmeno ricambiato lo sguardo. ed è rimasto lì impalato, indifferente e sdegnoso.
per ora l'oggetto del mio desiderio è irraggiungibile.
alla fnac avevano solo l'asus eee da 400 euro con inclusa una scheda che permette di connettersi ad internet non ho capito come.
on line si può prenotare, acquistandola, anche la versione da 300 euro, che dovrebbe arrivare a fine mese.
mi consulto col matematico e vediamo se è disposto a dividere la quantità d'amore di cui dispongo con un pc grande come un libro.
per consolarmi di questa grandissima delusione sentimentale mi sono presa una pizza da gennaro esposito, che fa molto napoletana.
ora mi concedo un bagno caldo caldo e poi si vedrà.

ps: la giornata del commento è stata un vero fiasco, a meno che i miei visitatori abituali non accedano al mio blog, ciascuno da tre computer diversi... (44 visite di cui 11 nuove= 33 commenti auspicati. fate un po' voi i conti, anche se in realtà ci sono ancora due ore e mezza di speranza)

martedì 18 marzo 2008

commentate gente

alle 24 scatta la giornata del commento.
per chi ancora non lo sapesse è la giornata in cui tutti coloro che capitano qui il giorno 19 sono caldamente, molto molto caldamente, invitati a scrivere qualcosa nei commenti.
sono così stordita in questi giorni che ho rischiato quasi di dimenticarmene, e ovviamente non sono riuscita a pensare a nulla di intelligente per incoraggiarvi.
quindi fate come vi pare.

* consigliatemi dei libri
* salutatemi
* fatemi sapere che fate
* come siete capitati qui
* da quanto mi leggete
* perché mi leggete
* come state
* consigliatemi dei blog
* arrabbiatevi
* raccontate una barzelletta
* presentatevi tra voi
* commentate i post degli altri
* organizzate una festa

fate come vi pare, l'unica regola del gioco è scrivere qualcosa nei commenti il giorno 19 marzo, se potete in modo non anonimo. (se vi conosco e volere rimanere anonimi agli altri fatevi riconoscere almeno da me. se vi conosco e volete rimanere anonimi a me fatevi riconoscere almeno dagli altri.)
vi aspetto numerosi!

dimenticavo, ovviamente risponderò a tutti, promesso!

lunedì 17 marzo 2008

dichiarazione d'amore

mi sono innamorata.
questa volta è stato un colpo di fulmine. non come con il matematico, che ci abbiamo messo 10 anni a capire che potevamo funzionare insieme.
l'ho visto e ho capito che sarebbe diventato l'oggetto del mio desiderio.
così adesso mi ritrovo a pensarlo, a immaginare come potrebbe cambiare la mia vita con lui. ed è strano, perché nonostante sia molto impulsiva difficilmente mi innamoro di qualcosa di diverso da un libro.
invece mi è bastato sentire parlare di lui per perdere la testa. e quando l'ho visto... be' ho deciso che sarà mio.
lo schermo è grande sette pollici, ha solo quattro giga di memoria, ma ha esattamente tutto quello che mi serve, a dimostrazione che le dimensioni, in amore, non contano affatto!
il tutto a 299 euro. un vero affare.
come si chiama?
asus eee


domenica 16 marzo 2008

le avventure del matematico a berkeley #7


vi annuncio che ormai non si parla più di voli di ritorno. il matematico sembra aver trovato a berkeley il suo habitat naturale.
certo le interazioni sociali sono quelle di un entomolgo piuttosto che quelle di un essere umano, ma questo è tutto sommato normale.


si è adattato alla gastronomia locale



















sembra non essere più inquietato dalle stranezze autoctone














ha anche ripreso a fare il consuntivo delle sue giornate. che comprende 22 minuti di interazioni sociali tra le 17.20 e le 17.42.
se qualcuno di voi volesse consigliarmi di lasciarlo in quanto esemplare evidentemente squilibrato/potenzialmente pericoloso e volesse nel contempo avanzare delle proposte di matrimonio può farlo pubblicamente usando i commenti, o in privato, attraverso l'indirizzo e-mail che si trova qui accanto. deciderò in base al numero di cammelli che verranno indicati come dote.

sabato 15 marzo 2008

logo azzurropillin

oltre a essere un colore vorrei che azzurropillin fosse un marchio vero e proprio.
ci vorrebbe una bella scritta caratterizzante, un po' come la coca-cola, che si riconosce in tutto il mondo.
forse è un po' lungo e anti commerciale "azzurropillin" probabilmente si colloca a nord est dello stivale molto in fretta. ma poco importa.
indìco quindi una gara: grafici, designer, illustratori, disegnatori di tutto il mondo sbizzarritevi.
create un marchio azzurropillin entro il 31 di questo mese. l'uno di aprile si apriranno le votazioni e il marchio più votato dai lettori (il mio voto varrà un po' di più, se me lo concedete) sarà l'intestazione di questo blog.
sì, lo so, mi sono montata la testa. ma mi accontento anche di una scritta azzurropillin in una font un po' meno anomina di quella specie di times new roman che c'è adesso. niente di trascendentale.

vi ricordo che il 19 marzo è la giornata del commento.

venerdì 14 marzo 2008

appello

all'inizio pensavo di chiedere se ci fosse una buon'anima, tra i miei lettori, disposta a venire al cinema con me domenica a vedere persepolis. (la fame di relazioni sociali non ha fondo)
poi ho pensato che mi sarei attirata tutti i maniaci e i pervertiti torinesi presenti nella blogsfera e ho deciso di cambiare appello.

l'appello è il seguente:

c'è qualcuno diposto a vendermi un pc portatile (di seconda mano e a pochissimo prezzo) che mi permetta di connettermi ad internet e poter quindi:
* sentire il matematico (alice, laura, i genitori del matematico...) con skype
* scrivere e leggere e-mail
* aggiornare questo blog
* ascoltare musica
* riscrivere il mio forseromanzo

il pc potrebbe anche essere un prestito temporaneo, una specie di noleggio, giusto fino a quando il matematico non torna, in teoria agosto, ma potrebbe essere dicembre. non potete immaginare quanto ve ne sarebbero grati nell'ordine:

* io
* il matematico, alice, laura, i genitori del matematico
* i lettori affezionati al mio blog
* i posteri che potranno fruire di quello che sarà considerato un autentico capolavoro della letteratura per ragazzi

qui a lato trovate il mio indirizzo e-mail.
non si accettano "sole"

giovedì 13 marzo 2008

primavera

anche se sul calendario la primavera comincerà tra un po' per me è arrivata ieri.
cielo azzurropillin, sole tiepido, giacca leggera, luce già dal risveglio, vento allegro.
è stato bellissimo, ieri, passeggiare per torino senza la sciarpa e il piumino, senza il collo incassato tra le spalle e le mani affondate in tasca.
è stato bellissimo, oggi, passare la pausa pranzo al "parco", chiacchierando, leccando un gelato buonissimo (vaniglia e cioccolato), lasciando che il cielo chiaro e il sole caldo mi risvegliassero dal letargo.
mi riempiono di allegria le giornate così, anche se in questo periodo sembra un po' sottotono la mia vita e gli eventi che la caratterizzano.
niente matematico nei paraggi, con tutte le privazioni affettive, tattili, olfattive, visive, intellettive che ne conseguono.
niente contratti milionari con case editrici che si strappano il mio unico forseromanzo di mano.
niente ammiratori né corteggiatori che aumentano la mia autostima.
niente idee geniali, ispirazioni improvvise, pagine fitte di scrittura dettate dalla "musa" pronte per essere stampate.
niente di niente.
ma la primavera è appena iniziata...

mercoledì 12 marzo 2008

colloquio di lavoro

mi ero appena diplomata in ragioneria, nonostante avessi passato i 5 anni di scuola superiore leggendo romanzi durante le ore di economia aziendale, quando ho sostenuto il mio primo colloquio di lavoro presso lo studio di un commercialista.
era evidente che a me non importava nulla di imparare il mestiere che si può imparare lavorando per un commercialista, ma ho affrontato lo stesso il colloquio, per curiosità o per far contenti i miei. e dopo un paio di settimane anche un altro.
il risultato è stato ridicolo. non ho nemmeno finto interesse per quegli impieghi. facevo capire che per me quel lavoro era una possibilità come un'altra, e che anzi, se avessi fatto a meno di studiare a ragioneria sarebbe stato decisamente meglio.
e allora non mi rendevo conto di quanto sembrassi fuori posto, spaurita, indecisa. eppure quei colloqui mi sono serviti per capire cosa avessi intenzione di fare. dicevo al commercialista di turno "mi interessa solo di guadagnare soldi per fare l'università", ed era come se lo dicessi a me stessa.
dopo sette anni sembra quasi non sia cambiato nulla.
ripenso al colloquio di questo pomeriggio e mi sento una scema. per nulla diversa dalla neodiplomata che fa finta di non sapere quello che vuole ma che sotto sotto ha ben chiaro in mente cosa vuol fare, solo che non sa bene da che parte è meglio andare.
oggi come allora, la meta è la stessa, solo che adesso ci sono più vicina, anche se non abbastanza.

martedì 11 marzo 2008

brainstorming - storm in my brain

il matematico mi manca un sacco

ho passato due giorni sulla mia scrivania sentendo di non avere affatto la situazione sotto controllo

ho i piatti da lavare

la biancheria asciutta da piegare

aspetto risposte che non arrivano

voglio fare la scrittrice e non ho voglia di scrivere

sto leggendo un libro deludente

il computer si è spento 3 volte in una sera

i termosifoni si riaccendono alle 5.30 del mattino con rumore di cascata

ho dormito male la scorsa notte

non ho ancora preparato le cose che mi servono domani

giovedì sera c'è l'incontro con gli anobiini

vorrei addormentarmi con il matematico accanto

lunedì 10 marzo 2008

improvvisamente

uno passa giorni, settimane, mesi aspettando l'incontro, la telefonata, l'e-mail che cambi le cose.
e poi, all'improvviso, quella svolta tanto attesa arriva.
per me è arrivata oggi. uno dei curriculum, lasciato come un messaggio in bottiglia alle onde, è arrivato a riva.
mercoledì farò un colloquio per una casa editrice che sta a 20 minuti dalla mia piccola mansarda torinese. in teoria mi ero offerta come correttrice di bozze, in pratica mi sembra un po' strano un "colloquio conoscitivo" per correggere due bozze. ma si starà a vedere.
così in mezza giornata ho cominciato a chiedermi cosa mi piace e non mi piace del mio lavoro. a quali condizioni sarei disposta a lasciarlo. ho pensato a quanto cambierebbe la mia vita se davvero lavorassi a torino.
alzarmi alle 8 di mattina, come la domenica, tutti i giorni. tornare a casa presto, concedermi una passeggiata, un po' di shopping, un hobby qualunque. poter andare a letto un po' più tardi. avere più tempo da dedicare al matematico, sempre che torni. (se dovessero rieleggere berlusconi sarei io a strappare il biglietto di ritorno e a rimanere nell'assolata california)
ho pensato tanto, cercando di vagliare tutte le possibilità, ma come al solito la realtà supererà la fantasia.
e potrebbe anche essere tutto rumore per nulla, dato che farò una pessima figura o una pessima impressione. perché è da un anno e mezzo che non faccio un colloquio di lavoro, perché non so vendermi, perché mi presenterò con una felpa azzurropillin e i miei soliti jeans stracciati, senza un filo di trucco e i capelli corti
e direi che i capelli corti e i jeans stracciati potrebbero essere due ottimi motivi per non affidare delle bozze, figuriamoci qualcosa di più.

domenica 9 marzo 2008

le avventure del matematico a berkeley #6


nuovi inquietanti segni giungono da oltre oceano.
per quanto riguarda la vita domestica avete qui accanto testimonianza di una pasta con la panna e il prosciutto, realizzata con quella che si è rivelata... panna da montare non montata.


per quanto riguarda lo studio, ecco a voi gli appunti segretissimi del grande matematico dotato di fronte edificabile: il professor woodin ha concesso al piccolo matematico di accedere a tutta la sua scienza. ma mi raccomando, acqua in bocca.



dal mondo civilizzato americano, arrivano segni di recessione: qui accanto potete vedere una pagina del libretto di assegni che la banca americana in cui il matematico ha aperto il conto, gli ha dato.
sì, non è un'illusione ottica, sul fondo a sinistra è chiaramente visibile pimpy, il maialetto amico di winnie pooh. e poi ci sono, nelle altre pagine, taz il diavolo della tasmania, bugs bunny, pepé le pew, la puzzola con l'accento francese, dei looney toons.
ma anche la bandiera americana con l'aquila.
insomma, una mescolanza di sacro e profano piuttosto inquietante.



in tali condizioni non dev'essere facile mantenere intatte le proprie facoltà mentali. capire quale, tra tutti i tipi di half and half, è quello giusto, può mettere a dura prova (alice aiutaci tu!).
per non parlare della pressione psicologica che si deve provare ad avere tra le mani la scienza di woodin.
e anche a firmare un assegno con pimpy che sorride dev'essere un'impresa piuttosto ardua.
ma io confido nella forza d'animo e nella fierezza del mio piccolo matematico.
confidate con me.

sabato 8 marzo 2008

brutta cattiva e antipatica

sono una persona noiosa.
pigra e noiosa.
non ho voglia di viaggiare, di andare al cinema, di informarmi e interessarmi.
mi importa solo dei libri, di quelli che leggo, di quelli che vorrei aver scritto, e di quelli che vorrei scrivere. e basta.
non ho interessi, non ho passioni, non ho hobby.
non mi piace lo sport.
l'idea di mettere piede in una palestra mi fa sentire a disagio, così come l'idea di non aver mai messo piede in una palestra. perché di questi tempi ci vanno tutti, persino alinipe, el grinta, teresa e lillarilla.
così oggi per rafforzare la mia immagine di persona dagli orizzonti ristretti mi sono comprata due libri: la musica nella testa di giovanni allevi, che aspettavo già da un po'. e a piedi nudi a cuore aperto di paola zannoner, scrittrice per ragazzi di cui ho già apprezzato alcuni romanzi.
poi già che c'ero ho comprato una t-shirt azzurropillin da benetton. (fortunatamente l'azzurrobenetton di quest'anno è un po' diverso da quello dell'anno scorso, altrimenti potrebbe sembrare che non mi cambio. oppure ho lavato talmente tante volte le magliette azzurre che le ho stinte.)

venerdì 7 marzo 2008

esimio lettore

su questo blog sono capitati, o capitano di frequente (lo so per certo, me l'hanno confessato):

* un mirabolante traduttore (che stamattina mi ha lusingata con una frase che ho interpretato come un complimento)
* uno che si occupa di marketing per una casa editrice (che fa discretamente il tifo per me)
* una editor junior
* una "editor in chief"
* uno scrittore per ragazzi e non solo, classe 1980
* una scrittrice classe 1986 (che legge il mio blog e lo fa leggere anche alla sua mamma)
* almeno tre o quattro redattori/trici

(se si riconoscono e si vogliono palesare nei commenti sono liberi di farlo)
altri scrittori, redattori, traduttori, editor sono pregati di aggiungersi spontaneamente all'elenco.

giovedì 6 marzo 2008

segnalibri

sono una lettrice onnivora, bulimica e disordinata. inizio più libri contemporaneamente, molti ne abbandono, altri li trascino, alcuni li leggo dall'inizio alla fine, tutti d'un fiato, fino all'ultima parola. senza gustare niente, solo per entrare in un altro mondo e rimanerci dentro il più intensamente possibile.
credo sia per questo che non ho un segnalibro.
però non faccio le orecchie alle pagine e non mi lecco l'indice per sfogliarle.
ecco qui di seguito tutto ciò che uso per tenere il segno:

* un biglietto del treno/dell'autobus
* uno scontrino
* una bolletta da pagare / ricevuta della bolletta pagata
* un fazzoletto di carta (pulito)
* uno strappo di cartaigienica (pulito) (questa soluzione viene naturale quando leggo in bagno)
* una graffetta
* un francobollo
* una banconota
* le offerte del supermercato
* un sudoku strappato dal giornale
* una cartolina
* la lista della spesa
* il bugiardino della tachipirina
* la tessera della biblioteca
* una carta di caramella
* una penna

ma penso di aver raggiunto l'apice dell'originalità quando ho infilato tra le pagine un assorbente (pulito e sigillato, ma pur sempre un assorbente).
vi sfido a suggerire qualcosa di più assurdo.

mercoledì 5 marzo 2008

giornata del commento

vorrei istituire la giornata del commento obbligatorio.
un giorno in cui, chiunque metta piede su questo blog, per scelta o per caso, si senta caldamente invitato a lasciare un pensiero, un saluto, una parola, un insulto.
probabilmente è una stupidaggine, ma mi piacerebbe che il freddo numero che rimanda il mio contatore, potesse assumere delle sembianze più umane.
mi piacerebbe avere la sensazione di essere letta da persone in carne ed ossa, con dei pensieri, delle preoccupazioni, delle cose belle da raccontare.
quindi credo che il 19 di ogni mese sarà istituita la giornata del commento.
così è deciso, l'udienza è tolta.

e se non avete voglia di farvi scoprire, be', allora il 19 non passate di qui :-)

martedì 4 marzo 2008

vorrei

vorrei una finestra in bagno.
vorrei un divano comodo per mettermi a leggere semisdraiata.
vorrei un frullatore, per montare gli albumi a neve, e fare la crema al mascarpone per il tiramisù.
vorrei un forno, per cucinare la pizza, guardarla lievitare pian piano e sentire il profumo spargersi in cucina.
vorrei un tappetino azzurropillin, sottile, da mettere davanti al lavandino del bagno.
vorrei svegliarmi con il matematico accanto, che sussurra parole confuse che emergono a fatica dal sonno.
vorrei addormentarmi con il bacio della buona notte del matematico, che poi mi bacia di nuovo quando finisce di leggere e io dormo già.
vorrei svegliarmi la domenica mattina, scostare le tende, alzare le tapparelle, e rimanere nel letto, a coccolare e giocare col matematico col sole di primavera che riempie allegro la stanza.

lunedì 3 marzo 2008

storia d'amore

c'era una volta una studentessa di lettere che, per non saper né leggere né scrivere, invitò uno studente di matematica a casa sua a vedere l'anomalo bicefalo di dario fo.
i due studenti si conoscevano da 10 anni e per 10 anni, pur frequentando lo stesso gruppo di amici, si erano quasi del tutto ignorati.
alla fine dello spettacolo, giacché era ancora presto, i due si intrattennero con quattro chiacchiere. non avendo più niente da dirsi iniziarono a far parlare le mani, e poi trovarono un modo un po' più silenzioso e interessante di usare la bocca.
e io non so com'è possibile che dopo aver visto l'anomalo bicefalo due possano decidere che è venuto il momento di baciarsi. secondo me può capitare solo a due un po' svitati di baciarsi dopo l'anomalo bicefalo.
sappiate comunque che è grazie a dario fo e franca rame se ora ci sono un'aspirante azzurropillin e un coabitante matematico in trasferta.

domenica 2 marzo 2008

il matematico a berkeley #5

ecco qui una testimonianza fotografica degli interni della nuova dimora del matematico. è un monolocale tutto per lui. più costoso del ymca ma decisamente carino, grazioso e accogliente.
bene, sapete cos'ha avuto il coraggio di dire?
che ormai si era abituato al ymca e che lavare i piatti e cucinare e pulire insomma, non è esattamente il suo forte, e quindi forse "si stava meglio quando si stava peggio".


in ogni caso si è sistemato e infatti ha messo i vestiti nell'armadio (al ymca li teneva in valigia). ma attenzione, c'è da notare che i maglioni hanno gli appendini bianchi, le camicie a maniche lunghe hanno gli appendini azzurri e le camicie a maniche corte e le giacche hanno gli appendini neri.
tutto nella norma quindi, direi che nonostante sia molto provato dal cultural shock le sue ossessioni compulsioni sono sempre riconoscibili.


e per finire guardate qui: non vi sembra che questa foto sia una specie di ricatto emotivo?
non vi sembra desolante al punto giusto?
io ho la sensazione che stia urlando "moregiutti, guarda come sono solo e triste senza di te".
ma forse è solo una mia impressione.
in ogni caso il primo mese è passato. tra un mese e 22 giorni ci sarò anch'io davanti a quel piccolo desco.

blog e disinformazione

non posso esimermi dal postare questo:




e dire
ebbene sì, bruno vespa mi ha smascherato. ha capito che tengo questo blog solo per esistere essendo visibile. quello che mi "attrae su internet è la possibilità di un'attrazione sessuale con un messaggio esplicito o implicito e questo crea la proliferazione di tutti questi siti di prostituzione virtuale -che inizia virtuale e poi può andare oltre- che possono essere anche autogestiti nel blog personale. quindi purtoppo, questo è un evento reale che è poco percepito dai genitori, e che ha prima una fase di iniziazione nell'accesso che i ragazzi hanno da casa a vari siti non protetti dai genitori -come dovrebbero in realtà fare- e successivamente appena sono un pochino più svegli e istruiti da amici più preparati sull'argomento, si fanno il blog personale e da questo si arriva poi a un'esposizione di sé provocatoria perché in questo provocare si attrae il consenso oggi di un certo tipo di adolescenza, che esiste in quanto ha un'identità negativa e non un'identità positiva"

quindi:

matematico preoccupati, ho un giro di prostituzione qui intorno che neanche ti immagini
mamma e papà preoccupatevi, vivo in un ambiente torbido e promiscuo, ho una doppia vita insospettabile
e voi tutti che mi leggete state all'erta, perché in realtà, il senso di queste pagine è solo espormi in modo provocatorio per esistere come identità negativa e gestire il giro di prostituzione che mi gira intorno (che è così vorticoso che mi sta stordendo, ma credo che questo ormai fosse chiaro).

sabato 1 marzo 2008

il concerto di giovanni allevi

giovanni allevi incanta, accarezza, abbraccia, vola.
giovanni allevi è un pazzo che ha trovato nella musica un modo per comunicare con le persone normali.
giovanni allevi è un genio.
e quando ha suonato back to life io ho pianto. ho pianto pensando al matematico a nove fusi orari da qui, a qualche bel momento passato con lui, al pomeriggio consumato a passeggiare per torino, la mia magica, magnifica città. ho pensato a tante cose tutte insieme.
e quando, alla fine della canzone, tutta la platea si è alzata in piedi applaudendo fino a spellarsi le mani lui è scappato via saltellando come un elfo, e poi è tornato di nuovo, con la sua testa di ricci scuri, a suonare un ultima canzone, prima di lasciarci andare via, con la sua musica in testa.

la solitudine dei numeri primi (gemelli) di paolo giordano

un numero primo è un numero naturale divisibile unicamente per se stesso e per uno, e diverso da uno.
alice e mattia, i protagonisti del romanzo la solitudine dei numeri primi sono come due numeri primi gemelli.

i numeri primi gemelli

sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l'uno all'altro.

c'è solo un'eccezione, un'unica coppia di numeri primi gemelli che si tocca e sono il 2 e il 3.
ecco, io mi sono illusa, e lo credo fermamente, che il mio amore con la testa piena di matematica sia il 2 e io il 3.
e la forza e la speranza e la tristezza racchiuse in questo post saranno chiarissime a chi ha letto o leggerà il libro in questione.
soprattutto credo sarebbe chiaro a chi questo libro l'ha scritto. perché dalla prima all'ultima pagina ho avuto la sensazione che paolo giordano sappia qualcosa di me e della mia vita che nemmeno io so.