domenica 30 ottobre 2022

previously in: la storia della mia vita #1 lavoro


non mi ricordo mai un tubo delle serie tv che guardo, da una settimana all'altra dimentico il cliffhanger che tanto mi aveva lasciata in sospeso, i nomi dei personaggi, le dinamiche tra loro. poi guardo il "previously" e mi torna tutto in mente, come un amo che tira su un pesce gigantesco nascosto sotto la superficie. fino a un attimo prima non ero nemmeno sicura del titolo della serie che stavo guardando, e poi improvvisamente è tutto di nuovo presente e chiaro.

questo è il primo di 3 (?) post in cui farò un riassunto delle puntate precedenti. sembrerà fatto per portare in pari voi, miei prodi 25 lettori, dato che qui ho scritto pochissimo e in generale sto latitando parecchio. in verità serve a me, per ricordarmi chi sono e cosa ho concretizzato negli ultimi mesi.


a febbraio di quest'anno mi sono licenziata. sono durata solo un anno e mezzo nel mio primo contratto a tempo indeterminato. ho dato le dimissioni con mille paracaduti e reti di protezione. sapevo che se anche fossi precipitata non mi sarei fatta nulla, non sarei rimasta sotto un ponte, quindi a marzo ho aperto partita iva. e da lì in poi le cose si sono allineate insperabilmente bene. mi sono state affidate delle traduzioni dall'inglese, delle correzioni di bozze, alcune autrici mi hanno dato fiducia e abbiamo lavorato insieme su dei romanzi per ragazzi, degli albi illustrati, degli annunci facebook per promuovere libri.

e così, dato che stavo fatturando ben più del previsto, ho iniziato a spendere centinaia e centinaia di euro in corsi di formazione (il mio vero guilty pleasure). a gennaio/febbraio avevo già seguito un corso sullo scrivere per ragazzi, da marzo a giugno ho seguito un corso per editor indipendenti, e tra poco inizierò un altro corso di editing. e non avete idea di quante volte mi sia dovuta legare le mani per non iscrivermi a altri corsi di traduzione o di scrittura o di revisione.

a maggio ho aperto un canale telegram, per circondarmi di altre persone interessate alla scrittura per ragazzi. in pochi mesi si sono aggiunte decine di persone, per la maggior parte sconosciute. una volta a settimana un gruppetto di noi si incontra online per scrivere, e una volta al mese commentiamo insieme un romanzo per ragazzi. (sì, siamo adulti e leggiamo libri per bambini. è meraviglioso!)
questo gruppo è una delle cose che ho creato di cui vado più fiera. 

tra qualche giorno la seconda parte

venerdì 7 ottobre 2022

lei non sa chi sono io


mi sono iscritta a un corso per editor che costa 1300 euro. oltre a versare la prima rata di 430 euro mi hanno chiesto una breve presentazione per capire chi sono e perché voglio frequentare il corso. ve la incollo qui. un breve promemoria per voi e per me:


sono nata nell’anno in cui l’italia ha vinto i mondiali (no, non quelli del 2006, quelli prima).

mi sento come natalia ginzburg (ma più in piccolo): 
il mio mestiere è scrivere, e io lo so bene e da molto tempo. spero di non essere fraintesa, sul valore di quel che posso scrivere non so nulla.


ho provato l’editoria in quasi tutte le sue sfumature: dal 2006 al 2010 ho lavorato come segretaria di redazione per mondadori ragazzi, ho fatto anche la lettrice, la revisora di traduzioni, la traduttrice, la correttrice di bozze. 

in veste di scrittrice ho firmato 7 contratti di edizione con editori di tutti i tipi: solo digitali (zandegù e delos), piccoli e tradizionali (augh! e mimebù), grandi e ben distribuiti (einaudi ragazzi). mi sono tenuta ben alla larga dall’editoria a pagamento, e ho autopubblicato con soddisfazione.

sto prendendo accordi con un'agenzia letteraria che si occuperà di trovare un editore per un progetto di testi “prime letture”.

da quando ho quattordici anni leggo manuali, e frequento corsi e laboratori di scrittura, traduzione, editoria. negli ultimi anni:

* “scrivere per ragazzi” con daniele movarelli

* “tradurre per ragazzi”

* “il mercato editoriale per bambini e ragazzi”

* “l’editor indie” presso langue e parole

* “oh boy” con marco magnone per la scuola holden

* “come si vende un libro” con marcos y marcos.

coordino il canale telegram “scrivere per ragazzi” nel quale organizzo un gruppo di lettura mensile.

con la mia scrittura ho perso tutti i concorsi che potevo: il premio calvino (per due volte), il premio strega ragazze e ragazzi (cui ero stata candidata dalla casa editrice), il premio cento, il premio battello a vapore (per tre volte), il concorso salani “scrittori si diventa”. ieri ho perso il nobel per la letteratura, ma negli anni sono diventata cintura nera nell’arte di accogliere i rifiuti e trasformarli in occasioni per festeggiare. 

essendo un’amante dei dolci festeggio sontuosamente e sfarzosamente in pasticceria (e mi sa che è per questo che adesso mi entra solo un unico paio di jeans).

a causa di un’ingente sindrome dell’impostore mi propongo come editor specializzata in libri per ragazzi con molta ritrosia e timidezza.
mi iscrivo a questo corso sperando che curi almeno in parte questa mia inguaribile malattia.

sabato 1 ottobre 2022

come non ho vinto una fisarmonica


a luglio mi sono fatta coinvolgere in una competizione letteraria itinerante.

ho scritto il racconto a tema "gatto nero" in diretta, in venti minuti, mentre dei musicisti suonavano intrattenendo un pubblico composto al 90% da miei parenti (questione che ha reso irrilevante il fatto che, a causa di un malinteso con l'organizzatore, sul banchetto per la vendita dei libri i miei non fossero esposti.)

l'organizzatore è un estroverso, una persona che per essere sicura che la ascolti deve calpestare il tuo spazio personale, una persona che se porti la mascherina (perché vorresti continuare a non prendere il covid) ci rimale male e lo considera un affronto personale.

io sono un'introversa, una persona che sta bene sul suo divano, che non capisce perché la gente voglia ammassarsi e parlare del più e del meno, a maggior ragione ora, che RT è sopra uno e la pandemia di cui nessuno parla più è ancora bella arzilla e la brainfog e il longcovid affliggono milioni di persone. ma probabilmente gli estroversi che si ammassano nei locali, il covid se lo sono già preso proprio in virtù del fatto che si ammassano nei locali. 

comunque. 
ieri sera ci si doveva ammassare in un locale per sapere chi, tra i 12 scrittori partecipanti alla competizione letteraria itinerante, fosse risultato vincitore del premio in palio: una fisarmonica. il motivo per cui la scrittrice o lo scrittore vincitore, invece di ottenere dei prosaici contanti o un buono da spendere in libreria, dovesse accollarsi uno strumento musicale pesantissimo è stato giustificato con il seguente aneddoto.

un venditore viene inviato in africa per vendere delle scarpe. dopo essere arrivato sul luogo si rende conto che lì nessuno porta le scarpe, quindi chiama i suoi superiori per riferire la questione. alla sua rimostranza gli viene risposto: è proprio perché nessuno porta le scarpe che sei lì a venderle.

dopo aver nominato uno a uno noi prodi scrittori e scrittrici (io sono stata presentata come "scrittrice di successo che pubblica dappertutto!" - e la cosa mi ha sicuramente fatto moltissimo piacere. figuriamoci! è molto bello che gli altri credano che io sia già quello che sono molto lontana dal diventare) si è quindi giunti all'elencazione dei giurati, una dozzina di persone a me perlopiù sconosciute, tranne per un libraio.

successivamente delle autrici hanno raccontato il loro punto di vista sull'esperienza. particolarmente rilevante quella di antonella, che è diventata amica dello scrittore prima sconosciuto con cui si è sfidata: ora si scambiano libri e consigli e sono felicemente in contatto.
io - socialmente inetta - ieri sera non ho nemmeno salutato la povera lucia che ha scritto con me a luglio la sua storia di gatti neri. penserà che il fatto che io sia una "scrittrice di successo che pubblica dappertutto!" mi abbia resa una stronza e una snob. e non che semplicemente sono un'introversa che ha paura delle persone e non è capace di interagire.
dopo tutti questi preamboli si è finalmente giunti alla proclamazione della vincitrice: elena vesnaver, che oltre ad accollarsi la fisarmonica avrà il privilegio di veder pubblicato il suo bel racconto dal titolo "tango" sul messaggero veneto.

a quel punto è arrivato il momento delle foto della vincitrice e della foto di gruppo. in cui io sono l'unica con la mascherina. a un certo punto mi sono ricordata di toglierla, ma forse ormai nessuno fotografava più.

dopo 55 minuti di inferno ("l'inferno sono gli altri" cit.) - che mi sono sembrati tre ore - sono scappata via.

(grazie a silvia e roberto che mi sono stati vicino in questo momento difficile)
(grazie a laura che mi ha ricordato che devo festeggiare di non aver vinto la fisarmonica!)