mercoledì 22 agosto 2018

scrivimi

nel periodo in cui i francobolli costavano tra le 600 e le 750 lire sono stata una grandissima scrittrice di lettere.
avevo decine di amici di penna, scovati nell'apposita sezione di qualche giornalino per ragazzi o raccattati durante le vacanze.
a volte scrivevo due o tre lettere alla stessa persona, prima che questa avesse tempo o voglia di rispondere.
non ero una fanatica della carta da lettere perché prevedeva solo un foglietto smilzo per ogni busta, mentre a me ne servivano tre o quattro. così mi trovavo sempre con un sacco di buste spaiate.
ho scritto lettere anche quando i francobolli costavano 41 centesimi di euro. poi mi sono convertita alle email, alla loro immediatezza. ma non ho mai più provato la genuina trepidazione che mi prendeva allora, quando mi appostavo alla finestra per vedere arrivare il postino, o quando guardavo nella cassetta delle lettere.

nel 2002 prima di trasferirmi a torino, avevo regalato al mio ragazzo di allora (sì, c'è stato un tempo in cui non stavo col matematico, sorprendente, vero?) una carta da lettera azzurropillin con cui pretendevo che mi scrivesse.
la mia coinquilina aveva soprannominato quel ragazzo (o quelle lettere o entrambi) letterablu, e con me, anche lei, aspettava trepidante l'arrivo di quelle buste.
è l'ultima volta che ricordo di aver corrisposto con qualcuno.
fino a ieri.

la lettera, che ho impiegato tre settimane a scrivere, inizia così:

È da moltissimi anni che non ti scrivo una lettera. All'epoca le scrivevo a mano, ora non ne sono più capace. Ci ho provato, due giorni fa: ho riempito un foglietto e mezzo, con una grafia illeggibile anche a me stessa, disabituata a usare carta e penna. Sulla tastiera sono molto più veloce, non solo a scrivere, ma anche a cancellare, riscrivere, ritornare sulle mie parole, far finta di non averle scritte.

lunedì 6 agosto 2018

come la pesca

l'attesa del movimento è come la pesca, avvincente e rilassante al tempo stesso. succede qualcosa? si muove qualcosa sotto la superficie? c'è una vita che ancora non vedo ma che si manifesterà non appena abbocca? cosa sta affiorando? 


tu l'hai detto - connie palmen (iperborea)


vorrei riuscire a dire delle cose su questa frase che mi ha colpita molto. ma visto che sono nella fase pinguino continuo a scrivere e cancellare senza arivare a mettere in fila due righe di senso compiuto. 
quando hai scritto e speri che qualcuno ti legga e ti apprezzi è sempre come la pesca, butti i tuoi ami e stai lì, a guardare nell'acqua torbida, chiedendoti se là sotto c'è qualcuno, se la tua esca è abbastanza buona, se non dovresti cambiare canna da pesca, modo di lanciare. se non faresti meglio a darti all'ippica. 
alla fine non ti costringe nessuno a star lì con la tua canna. senza contare che c'è così tanta gente che ci prova. vedi pesci banana e balene nei canestri degli altri e ti chiedi che bisogno c'è che anche tu stia lì per giorni, mesi, anni, con la tua stupida canna da pesca a tirar su pesci lunghi 10 centimetri che non sfamano nessuno.
e poi ti rendi conto che chi ora ha nel cesto pesci banana e balene pesca da molti più decenni di te, ha atteso e cambiato canne e esche e acque e che alla tua età pescava pesci lunghi 10 centimetri chiedendosi, come te, se avrebbe mai tirato su almeno una trota.