venerdì 21 gennaio 2011

divergenze d'opinione

mio padre è berlusconiano. io no.
ieri sera abbiamo passato cinque buoni minuti su skype ad urlarci le nostre opinioni contrapposte. prima che la linea cadesse e ognuno tornasse al silenzio di casa sua.
mia madre non si interessa di politica.
il matematico dice: "la maggior parte della gente nel mondo non si interessa di politica".
secondo me ci si può concedere il lusso di disinteressarsi alla politica solo quando si vive in uno stato in cui i servizi funzionano, in cui i propri figli e i figli degli altri lavorano onestamente in base al merito e guadagnano il giusto in base alle loro mansioni.
ci si può disinteressare di politica solo quando si vive tutti bene, perché significa che la politica è una politica "buona", è una politica che fa il suo dovere.

vi prego, commentate qualcosa di sinistra!

mercoledì 19 gennaio 2011

ich komme aus...

ieri era la prima lezione del nuovo corso di tedesco. per rompere il ghiaccio l'insegnante ha chiesto a ognuno di presentarsi dicendo come si chiama, da quanto è a vienna e così via.
quando è arrivato il mio turno, piuttosto di dire che sono italiana, mi sarei sotterrata.
der standard (un quotidiano) oggi titola "gomorrha in silvio berlusconis villa", che non ha neanche bisogno di essere tradotto.
e forse qui non sono a conoscenza dell'iniziativa di speranzon, di togliere dalle biblioteche del veneto i libri scritti da autori sgraditi in quanto firmatari di un appello.

per me essere italiana in italia era triste sconfortante deprimente faticoso sgradevole.
per me essere italiana all'estero è triste sconfortante deprimente faticoso e imbarazzante.

lunedì 17 gennaio 2011

esprit de l'escalier

mi capita da sempre di essere vittima dell'esprit de l'escalier, la cosa giusta da dire e da scrivere arriva sempre troppo tardi. quando ormai si sta parlando d'altro, quando una replica sarebbe fuori posto o fuori tempo massimo.
nei casi in cui la cosa da dire dev'essere detta in una lingua diversa dall'italiano, poi, finisce sempre che sto zitta, che tutto quello che avrei voluto dire rimane non detto e quello che avrei voluto scrivere non scritto.

domenica 16 gennaio 2011

il mondo in una stanza

4 austriaci
2 sud coreani
1 americana
2 italiani
1 russa
1 giapponese
1 tedesco
1 danese
2 cinesi

per festeggiare il compleanno di 1 matematico messicano con un menu a base di erdapfelsalat, asparagi, olive ripiene, apfelstrudel, cupcakes, una torta fintamente marmorizzata e secchissima portata da me, caramelle giapponesi e fiumi di birra viennese, vino, vodka e una sola bottiglia di coca cola.
verso la fine della festa si era tutti un po' più sciolti, tranne il matematico, che per tutta la sera è rimasto seduto sullo stesso divano senza bere né mangiare niente.
sì è parlato molto inglese, io ho storpiato un po' di tedesco con un austriaco, tutti quelli che non ci conoscevano -quando hanno saputo che siamo italiani- si sono sentiti in dovere di dire almeno una parola nella nostra lingua, la canzoncina di auguri è stata cantata in danese, la radio in sottofondo aveva uno speaker catalano, la russa esercitava la pronuncia del francese con il messicano.

giovedì 13 gennaio 2011

multietnicità

il corso di tedesco che ho frequentato da ottobre a dicembre era popolato di gente di tutte le età e di tutte le provenienze.
senza dirci niente, il primo giorno di lezione, ci siamo seduti attorno ai tavoli disposti a ferro di cavallo, quella che ne è uscita è stata una sorta di disposizione per età dal più vecchio al più giovane. per questo motivo mi sono ritrovata vicino a tre studenti universitari (tutti più giovani di me di almeno quattro anni): uno scienziato politico argentino, una archeologa slovena e una biologa iraniana.
domani o sabato ci ritroviamo a casa della archeologa per una fonduta al cioccolato.
la nostra lingua franca è il tedesco, livello B1.
prevedo lunghi momenti di silenzio, frequenti incursioni nell'inglese e uno scempio del lessico, della morfologia, della sintassi, della fonologia della lingua tedesca.

mercoledì 12 gennaio 2011

glottodidattica

uno dei miei obiettivi per il nuovo anno è ottenere la certificazione in didattica dell'italiano a stranieri. per fare questo bisogna studiare un pacco di manuali in cui ti stracciano l'anima su quanto sia importante sapere che l'apprendimento coinvolge entrambi gli emisferi del cervello, che di un testo abbiamo prima una visione globale (che coinvolge l'emisfero destro) e poi una visione analitica (che coinvolge l'emisfero sinistro), che ci sono diversi tipi di intelligenze, che ognuno ha un diverso metodo di apprendimento e che quindi la didattica, e in particolare la didattica delle lingue, deve rispettare e stimolare le diverse intelligenze e i diversi metodi di apprendimento e bla bla bla.

ora, visto che sto studiando una lingua straniera, c'è una domanda che mi sorge spontanea:
per quale inspiegabile motivo, i sopraffini studi glottodidattici non sono arrivati a comprendere che sarebbe molto più facile imparare i verbi irregolari se fossero raggruppati per "regolarità" anziché presentati in ordine alfabetico? così come sarebbe molto più immediato lo studio delle preposizioni che regge un verbo se anche questi fossero divisi in base alla preposizione e ai complementi che reggono.

spero che i manuali che sto studiando forniscano presto una valida spiegazione all'ordine alfabetico nei casi sopraccitati.

domenica 9 gennaio 2011

die schokolade

le mie crisi di tristezza adolescenziali si sono nutrite per anni di cioccolata milka. ricordo benissimo di aver scritto persino delle lettere sulla carta milka. avete presente no, la tavoletta era avvolta in un foglio sottile di alluminio che a sua volta era avvolta nella carta.
ecco, io l'ho usata per scrivere. credo si trattasse di cioccolato al riso soffiato, il mio preferito in assoluto, o forse alle nocciole. o forse semplicemente del cioccolato al latte.

le mie crisi di tristezza post adolescenziale si stanno nutrendo di nuove versioni inesplorate di cioccolato milka che consiglio a tutti:



peccato solo che la carta non possa essere usata per scrivere: la tavoletta di cioccolata è avvolta nella plastica.

sabato 8 gennaio 2011

interruttore

pare che l'interruttore che invocavo al post precedente sia questo. se volete provarlo anche voi, lo metto a disposizione. fatemi sapere se funziona.


venerdì 7 gennaio 2011

montagne russe

in questi primi giorni del 2010 sono passata dai grandi entusiasmi al totale scoramento talmente tante volte che... mi viene da vomitare.
adesso, neanche a dirlo, sono nella fase: non imparerò mai il tedesco, non imparerò mai l'inglese, non riuscirò mai a studiare tutta la bibliografia di didattica dell'italiano in vista dell'esame, non scriverò mai qualcosa di sensato che possa far piacere leggere ad altri.
e la cosa sorprendente è che fino a qualche giorno fa ero nella fase: non vedo l'ora di riprendere il corso di tedesco, che bei progressi che ho fatto in inglese, quanto mi piace la didattica sarà uno spasso preparare l'esame, quante belle cartelle sono riuscita a scrivere.
dov'è l'interruttore per tornare alla fase precedente?!

domenica 2 gennaio 2011

nel nuovo anno

nel nuovo anno c'è una valigia da riempire con:
* un cuscino,
* una grammatica inglese,
* un chilo di pasta biologica trafilata al bronzo,
* un salame,
* un quaderno azzurro con i fogli a quadretti tutto da riempire,
* due campioncini di dentifricio,
* sei manuali di didattica,
* accabadora,
* la custodia degli occhiali nuovi (-4,5 di miopia per l'occhio sinistro; -3,5 per l'occhio destro),
* 3 numeri della rivista speak up con relativo cd,
* una grammatica tedesca,
* un flacone di colluttorio,
* due confezioni di incontri del mulino bianco.