venerdì 29 febbraio 2008

tabula rasa

ho girato tutti i blog da cui sono dipendente.
ho fatto un piccolo restyling al layout di questo posto.
ho lavato i piatti.
(non ho ancora piegato la biancheria, che è a stendere da una settimana quasi, e a questo punto la posso anche rilavare)
ho scritto un po' di commenti sugli ultimi libri letti nella mia libreria di anobii.
ho giochicchiato con questo, una delle mie nuove dipendenze.
ho cercato il modo di contattare paolo giordano e dirgli che la solitudine dei numeri primi è fantastico (anche se non ho ancora finito di leggerlo).
ho ricevuto minacce via twitter.
ma nessuna di queste cose mi ha stimolato un post.
è venerdì.
sono esaurita da una settimana di lavoro.
sono sommersa dal disordine che mi sono creata intorno.
sono assonnata per le piccole ore che ho dormito questa notte.

giovedì 28 febbraio 2008

piccole ore

la vasca da bagno si riempie piano. il getto d'acqua che si tuffa sul fondo fa le bolle.
le note del pianoforte si infilano nelle stanze e la musica di giovanni allevi si mescola al profumo del bagnoschiuma al muschio bianco.
ho un cd di tempo per rilassarmi nella vasca piena d'acqua calda, vestirmi di nuovo, scrivere un post, lavare i piatti.
lasciare il pigiama sul cuscino, pronto per essere indossato.
e uscire.
non mi piace uscire la sera, dopo il lavoro. mi sa di fatica. bisogna sforzarsi di essere allegri, di dimenticare le noie della giornata e di stare bene in compagnia.
non devo pensare che la sveglia domani sarà di nuovo alle sei, altrimenti tiro pacco, mi metto il pigiamone azzurropillin e mi rintano sotto la trapunta e il plaid (il plaid lo uso solo da quando il matematico non riempie l'altra metà del letto. senza di lui fa più freddo, la notte).
così lascio queste poche righe in fretta. ho voglia di divertirmi questa sera in modo che domani mattina ogni sbadiglio corrisponda a 10 risate.

martedì 26 febbraio 2008

forza lettore!

Immagine di Le ceneri di Angela

mi sono letta tutti i commenti dei lettori di anobii. ma nessuno è riuscito a spiegarmi perché questo libro mi coinvolga e mi appassioni così tanto.
mi mancano ancora 10 pagine (in treno ho lottato per riuscire a tenere gli occhi aperti, ma nonostante la lettura mi entusiasmasse sono crollata) e mi dispiace moltissimo l'idea di dovermi separare da frank, soprattutto perché ho dimenticato in ufficio il libro che avrei voluto cominciare.


Immagine di La solitudine dei numeri primi


(possibile che in italia per essere considerato lettore forte una persona debba leggere 5-6 al massimo 12 libri l'anno? -a seconda delle statistiche- possibile che più della metà della popolazione italiana riesca a sopravvivere senza leggere nemmeno un libro?
si può vivere lo stesso senza il piacere di un romanzo / di un albo illustrato? io senza tutte le storie di cui mi nutro sarei morta)

lunedì 25 febbraio 2008

dio salvi il matematico dalla vita da single

"ciao. scusa ma non riesco a connettermi mi sta venendo un collasso nervoso. ciao."

da questo sms del matematico a me si può trarre la seguente conclusione: la casa che vedete qui a sinistra, la sua nuova casa, per quanto bella e confortevole, ha un inconveniente che lo squallido, puzzolente e per nulla accogliente ymca, non aveva. ovvero: ha una connessione internet capricciosa, fastidiosa, indisponente.


ma il matematico a berkeley non si arrende, e così ora sta piangendo via skype perché si era affezionato al ymca, e perché ora deve comprare una scopa e delle spugne e perché deve cucinare e lavare i piatti.

domenica 24 febbraio 2008

il matematico a berkeley #4

dopo tre settimane a berkeley posso serenamente dire che il matematico:

vive nel disordine più completo (eh, senza una donna gli uomini si riducono così, c'è poco da fare)
















mangia cose inquietanti (non vi sembra una grande cacca adagiata su un letto di lattuga?)















vede cose inquietanti (un'abitazione che ha scritto sul cancello: "Please destroy your
phones before enter".)
















ha a che fare con apparecchiature -a suo dire- inquietanti (a me sembra una semplice lavatrice. ma si sa che agli uomini alcune tecnologie sono precluse)

sabato 23 febbraio 2008

sabato impegnato o impegnativo?

sono andata dalla parrucchiera milva per farmi tagliare i capelli. solo che stamattina è arrivata tardi e aveva un sacco di problemi per la testa, e così sono state forbici piuttosto nervose a cambiarmi i capelli. tutto sommato il risultato è discreto, difficilmente avrebbe potuto fare peggio, del resto.
poi sono andata da vanessa la commessa, a fare la spesa.
poi è arrivata g.
e nel pomeriggio abbiamo camminato torino in lungo e in largo.

tappe fondamentali:
* il gelato da grom,
* il barcamp in via bogino,
* le bancarelle di cioccolaTo in piazza vittorio,
* la libreria dei ragazzi in via stampatori.
e poi a casa, a riposarsi i piedi e le gambe.

davvero un gran sabato.

venerdì 22 febbraio 2008

futuro prossimo

le prime tre settimane sono passate.
e io guardo avanti.
a domani che mi taglio i capelli, che viene g. a trovarmi, che ci facciamo un giro per la mia magica, magnifica, meravigliosa torino, che ci mangiamo cioccolato e parliamo e passeggiamo.
e poi viene mercoledì che finalmente, dopo più di un anno che le scrivo mail e le mando libri e leggo le sue schede, conosco di persona una delle collaboratrici che contatto per lavoro e che più stimo.
poi c'è giovedì in cui finalmente il progetto omega troverà realizzazione.
poi arriva sabato quando una delegazione milanese di colleghi d'ufficio giungerà fino a torino, la mia, magica, magnifica, meravigliosa città
e la sera me ne andrò al concerto di allevi.
e così saranno passate le prime quattro settimane.

giovedì 21 febbraio 2008

california. vengo anch'io! no tu no!

oggi sull'intercity plus 618 diretto a torino porta nuova c'era una ragazza nella carrozza 6 (la stessa in cui ero io) che leggeva una guida sulla california (e aveva un portatile acer quasi identico a quello su cui sto scrivendo).
e io, accidenti, avrei voluto andare lì e dirle: "anche tu vai in california? quando? dove? perché? per quanto? sai c'è il mio coabitante-matematico, a berkeley, da tre settimane! se vuoi soggiornare lì non andare al ymca. per il volo c'è un sito pieno di offerte. se vuoi ti do il link. io non ho ancora fatto il biglietto ma dovrei cavarmela con meno di 600 euro andata e ritorno. l'assicurazione si può fare su internet e con 30 40 dollari per un mese te la cavi. il tempo adesso è brutto e fa freddo. il matematico sta indossando i maglioni che userebbe qui d'inverno. ma se vai a los angeles è tutta un'altra cosa. parola di pluto!"
invece mi sono limitata ad osservarla, ad origliare una telefonata in cui chiedeva alla sua assicurazione se sarebbe stato coperto il periodo all'estero, tra maggio e giugno.
a vederla sorridere mentre leggeva qualcosa di buffo dalla guida.

chissà se le avrebbe fatto piacere scambiare due parole con me.

mercoledì 20 febbraio 2008

incintitudine

la maternità da un lato mi spaventa e dall'altro mi fa ribrezzo.
comunque la guardi l'idea che io, o una donna che mi è vicina, possa rimanere incinta non mi piace proprio (l'idea di rimanere incinta io, per forza di cose, mi piace molto-molto-molto meno).
sì certo, è la cosa più bella del mondo, sì certo sono ancora giovane e prima o poi mi verrà l'istinto materno. certo, certo.
adesso, però, vedere o sapere una donna in dolce attesa mi mette a disagio.
e le donne in dolce attesa sembrano spuntare come funghi, di questi tempi.
che poi dolce attesa sembra un ossimoro: nausee, notti insonni, mal di schiena. se tutto questo è dolce, be' preferisco strafogarmi di cioccolata.
ma c'è una cosa che davvero non posso sopportare in tutto questo: vedere qualcuno toccare la pancia della futura puerpera.
ma voglio dire: è una pancia. se non fosse incinta la toccheresti la pancia a questa povera futura-mamma?
no!?
e allora tieni le mani in tasca!
ma com'è che tutti si sentono in dovere di sentire, palpignare, accarezzare?
che poi si vedono certe carezze che sembrano voler lucidare il pancione. e mi verrebbe da dire "vuoi anche uno straccetto e un prodotto antipolvere, antistatico?"

ma questo è solo perché, se dipendesse da me, gli umani si estinguerebbero.
mi scuso anticipatamente con tutti quelli la cui sensibilità e femminilità e incintità sarà ferita da questo sfogo infantile.

martedì 19 febbraio 2008

quando l'efficienza è di casa

dopo una settimana passata guardando la fiammellina del fornello diventare sempre più flebile, mentre l'acqua per la pasta cercava di raggiungere il bollore (tempo stimato 30 minuti per 500 ml d'acqua), mi sono decisa a chiamare l'800 900 700.

per valutare le nostre offerte digiti 1
per lamentarsi della bolletta digiti 2
per attivare un'utenza digiti 3
per modificare un contratto già esistente digiti 4
per raccontarci i suoi problemi di cuore digiti 5
per parlare con l'operatore digiti 6

digito 6

il numero è inesistente (??)

dopo vari tentativi riesco a parlare con un'operatore.

o: mi dica
io: negli ultimi giorni è come se ci fosse un'erogazione inferiore di gas, per cui il fornello rimane sempre al minimo.
o: è pericolosissimo, chiami immediatamente il servizio di emergenza
io: mi può dare il numero?
o: 800 900 700
io: è il numero che ho appena fatto!
o: scusi ha ragione non è una buona giornata. il numero è (scusa mara qual è il numero dell'emergenza?) 800 900 999
io: grazie

chiamo l'800 900 999
risponde il servizio di emergenza per la segnalazione guasti e dispersioni gas acqua e servizi diversi. vi informiamo che la conversazione verrà registrata per motivi di sicurezza (??)

o: dica
io: negli ultimi giorni è come se ci fosse un'erogazione inferiore di gas, per cui il fornello rimane sempre al minimo.
o: è pericolosissimo, arriviamo subito.
io: veramente sono in ufficio, non sarò a casa prima delle 19.
o: chiami appena arriva a casa. in meno di un'ora saremo da lei!

e così stasera è arrivato l'omino del gas che in quattro e quattr'otto ha aggiustato tutto. ha impiegato più tempo a compilare le scartoffie che a sostituire il contatore che "si è bloccato". il tutto gratuitamente e a un'ora dalla telefonata!
davvero incredibile!

lunedì 18 febbraio 2008

taglio radicale

sabato andrò a tagliarmi i capelli in questo posto qui.
sarà milva a dare spazio alla sua creatività a mie spese.
in realtà milva tagliava i capelli sotto casa mia, non ho ben capito quando e perché si sia trasferita, e temo, visto il sito, che i prezzi applicati non siano quelli che faceva nel "salone" qui sotto. ma è troppo tardi, a meno che g. non venga davvero a trovarmi, inducendomi a rimandare il restyling dei miei capelli a sabato da destinarsi.

sabato poi ci sarebbe pure il barcamp, che non ho capito bene cosa sia né a che ora si faccia cosa.
anzi chiedo ad alga delucidazioni.
illuminami!

sono un po' confusa. non sono abituata a tutte queste possibilità concentrate in un giorno solo.

domenica 17 febbraio 2008

il matematico a berkeley #3


quella che vedete qui accanto è "la linea dello shock" fornita dal matematico. prendendo come riferimento la linea orizzontale che rappresenta una situazione di serenità, potete vedere come la linea curva sottostante, che riporta lo stato emotivo del matematico in questi giorni, non si avvicini mai abbastanza alla situazione di normalità. motivo per cui le chiamate sono sempre piuttosto scoraggiate e depresse.



quello che vedete nella foto qui accanto, invece, è il panorama di cui si gode dalla finestra della stanza del ymca dove alloggia il matematico da 17 giorni. dato che non è ancora riuscito a trovare un altro posto dove stare, prevedo che il panorama rimarrà tale ancora per un po'.


questo invece è Evans Hall, l'edificio del campus in cui c'è anche matematica. da notare, a parte l'aspetto da casermone, il colore incoraggiante del cielo.

sabato 16 febbraio 2008

libri azzurri

dalla commistione tra le due cose che amo di più, ovvero i libri e il colore azzurro (il matematico credo rientri nella categoria animali, o più probabilmente persone), è nato il progetto "libri azzurri".
ovvero, da oggi in poi comincia la collezione (e la lettura) di tutti i romanzi il cui titolo comprende la parola azzurro e le sue declinazioni.
teresa è stata involontariamente il precursore e l'ideatore di questa iniziativa, regalandomi il romanzo una scrittura femminile azzurro pallido.
poi mi è capitato di girare per librerie e vedere questi:

l'uomo dei cerchi azzurri

e

scarpe azzurre e felicità


e così è nato il progetto. solo che sembra essere più dispendioso del previsto. sono davvero tanti i libri che rispondono al requisito, e anche eliminando tutte le guide alla costa azzurra e tutti i manuali di ricette per cucinare il pesce azzurro, sembra essere comunque un'impresa faraonica.
solo che dichiararmi azzurropillin e non aver letto questo, per esempio, sembra essere davvero una contraddizione di termini.

venerdì 15 febbraio 2008

progetto omega

alcuni anobiini torinesi, in gran segreto, stanno portando avanti il progetto omega.
come succede in tutte le organizzazioni segrete che si rispettino, i membri che ne fanno parte hanno creato un linguaggio in codice.
si sono dati dei nomi fittizi tipo sbandina, alewoolf, sherlinda, brunetto64 e si incontrano a massena28.
che è il luogo super-segreto, la sede dei loro loschi traffici.
voci indiscrete ventilano come possibile data di realizzazione del progetto giovedì 28 febbraio alle ore 21.30.
che succederà? bombarderanno di libri la mole antonelliana? organizzeranno un rogo in piazza castello per fare in modo che elenilla si sbarazzi del suo fortunatissimo "100 colpi di spazzola"?
staremo a vedere.
si suppone che le indiscrezioni trapelate che parlavano di palazzo madama come location dell'evento e di "transenne da spostare" siano solo il tentativo di depistaggio di un anarchico.
staremo a vedere.

giovedì 14 febbraio 2008

alla frutta

è finita.
gli ho mandato un regalino di san valentino virtuale.
semplicemente ho copincollato in una mail i link ad alcuni video di youtube.
tipo questo:




in una situazione normale avremmo riso come dei pazzi davanti a quei video, sono delle cose talmente melense e kitch che si sarebbero scatenati i nostri commenti più cinici e dissacranti.
spero che quella robaccia gli strappi un sorriso e non una lacrimuccia.
altrimenti siamo davvero alla frutta.

già il fatto che sia arrivata a scrivere "san valentino" nella stringa delle ricerche di you tube non è un buon segno!

mercoledì 13 febbraio 2008

amore in differita

tra me e il matematico non ci sono 9 ore di differenza, come dovrebbe segnare l'orologio qui accanto, che per motivi a me ignoti ha smesso di funzionare. (per fortuna ha smesso di funzionare anche sul blog di alice, mal comune mezzo gaudio.)
ma ci sono 9 ore e 2 minuti.
perché? semplice, il video che skype mi rimanda ha due minuti di ritardo.
all'inizio pensavo fossero pochi secondi, o uno scherzo, invece abbiamo fatto una prova e la bottiglietta che il matematico ha inquadrato è comparsa sul mio schermo 109 secondi dopo.

a parte questo credo seriamente che il matematico abbia subito una mutazione genetica o un lavaggio del cervello al momento dell'atterraggio.
forse è stato rapito dagli alieni che hanno fatto degli esperimenti sulla sua persona danneggiando la sua intelligenza emotiva.
il fatto è che non è mai stato così dolce e affettuoso e carino nei miei confronti.
dev'esserci per forza un errore: è un clone, o uno scambio di persona?
se domani mi fa un regalo (anche virtuale) per san valentino mi preoccupo, ma proprio tanto.

martedì 12 febbraio 2008

ma chi credo di prendere in giro?

li vedete i miei buoni propositi, lì a destra?
ecco, forse è meglio che li faccia sparire, non sto facendo nessuna delle cose che mi sono ripromessa di fare. e quell'elenco non fa che creare sensi di colpa aggiuntivi (io non ho bisogno di sensi di colpa aggiuntivi).
perché la lista è nata con l'unico intento di ricordarmi il punto 1, ovvero che devo scrivere, che devo riprendere in mano il mio forseromanzo.
è possibile che ve lo siate dimenticato, tanto tempo è passato dall'ultima volta che ne ho parlato.
il fatto è che io non me lo sono scordato affatto, e anzi, mi aspettavo al varco il primo febbraio con il seguente monito: goditi il matematico fin che c'è, ma quando non ci sarà, avrai tutto il tempo per riscrivere il romanzo.
stupidaggini, frottole, panzane.
in 12 giorni non ho avuto neanche il tempo (e qui si allunga un naso da pinocchio che potrebbe infilzarvi un occhio) di dissotterrare le mie sudate carte, dalla pila di carte generiche in cui l'ho imboscato.
ora me ne vado sottocoperta con tanto di calzini da letto e pigiamone felpato azzurropillin, prima che i sensi di colpa mi raggiungano e mi mettano in mano un plico di fogli sudaticci.
'notte a tutti!

lunedì 11 febbraio 2008

inversione di tendenza

c'è poco da fare sono tutta matta.
quando il matematico era ancora qui, non facevo che piangere, implorarlo di mettermi in valigia, chiedergli di sposarmi, di non partire, di trovarsi un lavoro normale.
ora che è laggiù... sono serena.
mi faccio la mia vita: vado a milano, torno a torino, mangio, lavo i piatti, curo il blog, lo sento su skype (non esattamente in questo ordine).
ma sono tranquilla.
è come se avessi elaborato la sindrome da abbandono prima che lui se ne andasse.
e adesso che lui mi dice "moregiutti mi manchi tanto" io dico "vabbè", "moregiutti ti amo" io dico "vabbè".
(se non ricordo male mi ha detto ti amo tre volte in 4 anni, e quando io gli dicevo ti amo tre volte al giorno era lui a rispondere vabbè)


c'è qualcosa che non va...

domenica 10 febbraio 2008

il matematico a berkeley #2

SOCIALIZZARE:

io: quante persone c'erano a seguire il seminario del grande matematico?
il matematico: 5 oltre a me
io: ah, allora alla fine della lezione hai conosciuto i tuoi compagni di corso?
il matematico: no.
io: perchè?
il matematico: due sono andati via subito e tre stavano parlando tra loro. io mi sono vergognato e sono scappato via




CERCARE CASA

io: com'erano gli appartamenti che hai visto oggi?
il matematico: in uno c'è una camera ammobiliata, cucina con lavastoviglie, due ragazze e un cane. nell'altro non c'è ancora nessuno. ma la camera è più grande e costa meno. però non c'è la tv.
io: quale prendi?
il matematico: non lo so, ci sto pensando, non so decidere. non sono dotato dell'assioma della scelta...

sabato 9 febbraio 2008

come smaterializzare lo stipendio di un mese in un giorno

373,12 di affitto
229,28 di riscaldamento
29,07 di spesa settimanale
49,90 di scarpe nuove



e poi io, oggi, vorrei comprarmi un telefonino nuovo, e anche dei libri, e anche una maglia nuova e con tutto quello che vorrei comprarmi oggi potrei smaterializzare anche lo stipendio del mese prossimo!



non sarà mica che sto cercando di compensare le carenze affettive con gli oggetti?

venerdì 8 febbraio 2008

rivendicazioni

ho deciso di abbandonare la parte della fidanzatina succube e innamorata.
sto così bene qui da sola. la casa è incredibilmente pulita e ordinata per essere venerdì. posso annientarmi al pc quanto tempo voglio senza che nessuno reclami, posso mangiare schifezze o anche non mangiare che tanto è uguale, posso buttare i vestiti sulla parte vuota del letto, e dormire di traverso e fare come se questa casa fosse tutta mia perché in fondo adesso è così.
domani viene annuccia, andiamo a fare shopping, andiamo all'incontro degli anobiini torinesi e ci facciamo due chiacchiere e ci divertiamo.
sono stufa di tornare a casa e sentire per tre quarti d'ora, da una settimana a questa parte, sempre la stessa lagna: "devo cercarmi casa-non so cosa mangiare-non ho amici-sono da solo-la vita fa schifo- il cibo è piccante".
e magari anche sentirmi dire: "è facile per te che sei lì e hai tutte le comodità" come se fossi stata io a mandarlo nell'assolata california.
se posso fare un pronostico... mi sa che la coppia scoppia, altro che anniversario!

giovedì 7 febbraio 2008

quasi anniversario

l'8 marzo io e il matematico festeggeremo (in differita) i nostri quattro (4!) anni insieme.
e pensavo che sarebbe carino fargli un regalino, magari telematico.
l'unica idea che il mio piccolo cervello è riuscito a partorire è di fare una specie di album fotografico con le nostre fotine migliori degli ultimi anni, e magari commentarle.
così questa sera mi sono messa a guardare il materiale che ho a disposizione (non molto dato che lui odia farsi fotografare) e ho pensato che questi 4 anni sono volati. che in questi quattro anni è cambiato tutto tra noi e nelle nostre vite (sono cambiate persino le nostre facce), che gli ultimi quattro anni (non solo grazie a lui, ma anche per merito suo) sono stati i più belli che mi sono capitati, nonostante tutto.
ho pensato che se fosse qui, adesso, sarebbe tutto più facile e più divertente.
ho pensato che, anche se non ci penso, mi manca.


e visto che riesco a fare dei pensieri così limitati, vi chiedo suggerimenti su come sorprenderlo l'8 marzo, perché l'idea delle foto è davvero banale, me ne rendo conto.
aspetto aiuti numerosi.

mercoledì 6 febbraio 2008

piccoli traguardi

se penso tutto insieme il tempo che manca a che io riabbracci il matematico mi intristisco, così ho deciso di dividere il tempo in piccoli traguardi da raggiungere.
per ora i più importanti sono il raduno di anobii di sabato e il concerto di giovanni allevi a torino il primo marzo.
al raduno di anobii andrò con annuccia.
al concerto di giovanni allevi andrò da sola. non ho mai capito nulla di musica. non so cantare e non so nemmeno suonare. sono la negazione dell'intonazione, del ritmo e della musicalità. non so leggere uno spartito e faccio fatica a battere le mani a tempo.
eppure "back to life" di giovanni allevi, per me, è... indescrivibile

martedì 5 febbraio 2008

amore a distanza

questa mattina mi sono alzata alle 5.50 per parlare con il matematico.
lui era ancora a ieri, mentre io ero già a oggi.
è buffo che nonostante sia distante non solo nello spazio ma anche nel tempo... con skype e le mail e la chat per me è come se fosse a ppp.

non credo di essermi ancora resa conto del fatto che è dall'altra parte del mondo e ci resterà per molti molti altri giorni, e settimane, e mesi.
meglio così. io intanto mi godo la serata milanese.

lunedì 4 febbraio 2008

margini di miglioramento

il matematico sta decisamente meglio. ha abbandonato l'atteggiamento vittimista e si è dato da fare. nonostante sia decisamente provato dal jet leg che gli impedisce di avere fame e di avere sonno negli orari californiani, ha iniziato a cercare casa: ha visto un appartamento e fissato un paio di appuntamenti. ha trovato un bodywash (grazie alice, se non fosse stato per te non si sarebbe nemmeno lavato), ed è riuscito ad acquistare un adattatore con la messa a terra (che però sembra non funzionare).

nel frattempo il professore americano, lo zeus della teoria degli insiemi, si è palesato e ha convocato il piccolo matematico alla sua divina presenza per martedì (vi chiedo un minuto di silenzio in venerazione di questa icona, non propriamente sexy. pensate comunque che il piccolo matematico pende dalle labbra di questo grande matematico, la venerazione è più che necessaria).

detto questo cerco di riappropriarmi della mia vita. vado a piegare le lenzuola e il resto della biancheria asciutta, a lavare i piatti, a lavare me stessa, a leggere un po', ad ascoltare un po' di musica.

ormai non riesco più a guardare l'orologio senza togliere automaticamente nove ore e chiedermi "dov'è il mio piccolo matematico?" "che sta facendo?"

approfitto poi per ringraziare tutte le persone che si sono preoccupate per me, per lui, per noi e mi hanno scritto, chiamato, pensato, cercato, fornendo contatti utili o semplicemente appoggio morale.
grazie di cuore a tutti!

domenica 3 febbraio 2008

il matematico a berkeley #1

il matematico a berkeley piange, piange disperato* perché:

- il viaggio sulla bart** è stato traumatico
- il posto in cui ha trovato alloggio*** fa schifo, puzza, è sporco ed è popolato di grassone nere e hippie in pensione che girano in mutande.
- i cessi del posto in cui ha trovato alloggio fanno onore al loro nome.
- la finestra della sua stanzetta, che si affaccia su una strada trafficatissima, non è dotata di scuri ma solo di tapparelle che sembrano sul punto di disintegrarsi da un momento all'altro
- il termosifone emette rumori inquietanti
- la cucina comune è in condizioni indegne
- piove a dirotto (e non si è portato un ombrello), fa freddo e tira un vento gelido
- guardandoli da fuori non capisce cosa vendano i negozi [ha comprato un ombrello in famacia (?)]
- non conosce nessuno (ed è troppo timido per interagire con qualcuno)
- il professore da cui dovrebbe andare non risponde alle mail da settimane


per di più la mia web cam con microfono integrato ha funzionato 10 minuti e poi non più, per cui durante la chiamata skype lui parlava, piangeva, si soffiava il naso e io piangevo, mi soffiavo il naso (per solidarietà) e rispondevo via chat.
invece di attivarsi per cercare un altro alloggio ha guardato i voli per il ritorno. con 500 euro, dopodomani è qui.
l'ho scongiurato di restare e farsi forza e interagire con le persone, in ogni caso, vi prego, se qualcuno di voi ha un parente, un conoscente, un amico/a a berkeley o anche a san francisco, insomma, se qualcuno di voi conosce un'anima buona laggiù che può aiutare il mio matematico, mi mandi una mail (all'indirizzo che trovate qui a destra) con il contatto. grazie.

* stiamo insieme da 4 anni e l'ho visto piangere in modo piuttosto contenuto una volta soltanto e per pochi minuti
** bay area rapid transit (= treno che percorre la baia di san francisco)
*** il ymca, quello della canzone

sabato 2 febbraio 2008

sono fusa

nove ore di differenza tra qui e là sono proprio tante tante.
qui è sera e là è solo ora di pranzo.
qui il giorno è quasi finito e là è ancora tutto da vivere.
qui è uggioso e là, alla faccia dell'assolata california, diluvia e fa freddo.
diciamo che i primi segnali da là a qui non sono affatto incoraggianti.
speriamo che nei prossimi giorni la situazione migliori.

adesso piove anche qui.

venerdì 1 febbraio 2008

va

dopo avervi tediato per sei mesi e più con dubbi esistenziali tipo:

va o non va?
dove va?
colorado o california?
vado o non vado?
dove andiamo?

ebbene, dopo tutto questo, vi annuncio che ora il matematico se ne sta tra le nuvole, sopra l'atlantico, in attesa di atterrare a san francisco.

vi annuncio anche che la nuova rubrica della domenica si intitolerà: un matematico a berkely