lunedì 31 dicembre 2018

#sfangarla 2018

come da tradizione l'ultimo dell'anno c'è il post sfangarla, per il sesto anno consecutivo.

anche quest'anno ho scritto: sul blog e non solo (ma molto molto meno di quanto sperassi e non il capolavoro che sogno)
anche quest'anno ho letto: 52 libri, di cui alcuni stupendi ("open" di agassi, "exit west" di hamid, "l'educazione" di tara westover alcuni dei migliori)
anche quest'anno ho corso: più dell'anno scorso (perché ho capito che poco e spesso fa più di tanto ogni tanto). ma ancora nessuna maratona
anche quest'anno ho pianto: meno degli anni scorsi
anche quest'anno ho sorriso: non abbastanza
anche quest'anno mi sono arrabbiata: spesso per le cose sbagliate, ma sto imparando a risparmiare sulle emozioni nocive
anche quest'anno sono stata molto da sola: quasi sempre per scelta. ma ho anche trovato nuove persone con cui condividere interessi e passioni
anche quest'anno non ho mai usato il ferro da stiro (anche se mi sento ancora in colpa per non aver stirato la camicia del matematico con cui ha sostenuto l'esame di dottorato nel 2010)
anche quest'anno ho visto belle serie tv: the affair, la casa di carta
anche quest'anno ho preferito dormire: all'avere un figlio, all'uscire la sera
anche quest'anno ho camminato, sono andata al cinema, a teatro, a cena fuori, a mangiare un gelato
anche quest'anno ho sfornato: pizze e dolcini con gran soddisfazione, a volte con i miei due nipotini biondi
anche quest'anno la mia scrittura non mi ha portato dove volevo, ma mi ha condotta oltre i miei limiti e in mezzo alle persone, che è comunque un posto interessante
anche quest'anno sono sopravvissuta a me stessa. ed è stato decisamente più facile dell'anno scorso. forse uno degli anni più facili che ricordi.


quali sono i vostri "anche quest'anno?" se vi va scrivetelo nei commenti
[le sfangate precedenti cliccando sull'etichetta]

guida ai buoni propositi per il 2019 - giorno 4



start small.
uno dei libri che mi ha più colpita negli ultimi anni è stato "il metodo kaizen", spiega come affrontare il cambiamento un passo alla volta, partendo da piccole azioni millimetriche che non spaventano il nostro cervello perché sembrano irrilevanti. la prima volta che l'ho letto mi aveva lasciata un po' perplessa, ma ora, a forse tre anni o più di distanza da quella prima lettura, continuo a pensarci e a credere che sia un approccio geniale. l'unico modo per cambiare è ingannarci, farci credere che in realtà non sta cambiando niente.

per arrivare alla fine del 2019 con un nuovo romanzo nel cassetto la mia azione millimetrica sarà quella di scrivere una pagina al giorno. ci sono autori che si cimentano nel nanowrimo e scrivono 50 mila parole nel solo mese di novembre. ecco, è il contrario del metodo kaizen ed è il miglior modo per non farcela, soprattutto se alle spalle non si hanno già solide abitudini di scrittura.
io, che arrivo da un anno e mezzo di blocco dello scrittore, mi darò come obiettivo minimo una pagina al giorno, 2 mila battute. per i miei romanzi precedenti mi ero fissata obiettivi di 4-5 mila battute nei giorni feriali e di anche 10 mila battute al giorno nei weekend. per cui, per me, quelle 2 mila battute sono un obiettivo facile, alla mia portata.

qualsiasi sia il tuo obiettivo, datti un primo compito millimetrico. vuoi dimagrire? decidi che da subito farai sempre le scale o che farai uno spuntino con un frutto invece di mangiare uno snack delle macchinette o una passeggiata di cinque minuti ogni giorno in pausa pranzo. quando questa piccola millimetrica abitudine sarà consolidata, inizia a costruirci sopra un'abitudine millimetricamente più ambiziosa. ricorda, devono essere azioni piccole, che non ti spaventano affatto, che ti danno l'impressione che non servano a nulla e che non cambieranno niente. stiamo cercando di costruire un sistema, ma per farlo abbiamo bisogno di ingannare il nostro cervello, abituarlo gradualmente, guidarlo al nostro obiettivo più ambizioso.

pensa alla tua prima azione millimetrica e falla.

domenica 30 dicembre 2018

guida ai buoni propositi per il 2019 - giorno 3



hai scelto il tuo obiettivo per il 2019? se non l'hai fatto recupera gli step precedenti usando l'etichetta del post "buonipropositi".

allora, abbiamo deciso qual è la cosa davvero importante. ora dobbiamo formulare la questione nel modo corretto. poniamo che tu voglia dimagrire. quanti chili? entro quando? in che modo? andando in palestra tutti i giorni, o con una dieta da 900 calorie che potrebbe distruggerti il metabolismo?
la prima cosa da fare è non pensare per obiettivi ma cercare di costruire un sistema.
non devi pensare di dover dimagrire 10 chili in un mese, ma devi pensare a quali abitudini ti porteranno a raggiungere l'obiettivo di perdere del peso. non hai alcun potere sulla velocità di dimagrimento e fissarti sul numero della bilancia potrebbe essere controproducente e frustrante (anche perché il muscolo pesa molto più del grasso), ma hai un grandissimo potere sulle tue abitudini. prendere le scale invece dell'ascensore, andare in bici o a piedi anziché in macchina, sostituire la merendina che mangi alle cinque del pomeriggio con della verdura cruda o della frutta fresca o secca, mangiare in piatti più piccoli per ingannare il cervello, sono tutte azioni che contribuiscono a costruire il sistema che ti porterà a perdere peso. restare fedeli a queste piccole abitudini ti aiuterà a tenerti motivata/o molto più che pesarti ossessivamente.
in questo modo sarà anche molto più facile mantenere il peso raggiunto, perché non sarà stato raggiunto in breve tempo, con una straordinaria forza di volontà, ma costruendo tassello su tassello delle abitudini più sane che ti fanno sentire bene e non ti pesano, perché si sono consolidate nel tempo.
nel mio caso, "scrivere almeno un romanzo meglio due", con alle spalle un anno e mezzo di blocco dello scrittore, è qualcosa di terrificante.
la prima cosa che faccio è ridefinire il mio proposito in: dedicare almeno mezz'ora al giorno a uno stesso progetto di scrittura. è ovvio che in questo modo scriverò almeno una pagina al giorno. che nell'arco di un anno mi porterà ad avere un romanzo.

qui è scritto meglio, ma in inglese

sabato 29 dicembre 2018

guida ai buoni propositi per il 2019 - giorno 2


nel post precedente ho elencato alcuni dei miei (e forse tuoi) buoni propositi.
sono tanti, troppi, vaghi. la prima cosa da fare è sceglierne uno soltanto.
e non lo dico per tarparti le ali, più avanti, nel corso dell'anno, quando avrai raggiunto o iniziato a raggiungere uno degli obiettivi, potrai dedicarti a un secondo proposito, ma adesso è meglio sceglierne uno soltanto: sappiamo benissimo che è molto difficile cambiare le proprie abitudini e fare qualcosa che non abbiamo mai fatto per migliorare la propria situazione. (se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto)
se decidessi davvero di mantenere tutti quei buoni propositi insieme, dal primo gennaio dovrei allenarmi per la corsa almeno un'ora al giorno, dovrei anche cambiare abitudini alimentari, e quindi cambiare il modo e il tempo per cucinare, e anche alla scrittura dovrei dedicare un'ora al giorno, e per sistemare casa ci vorrebbe minimo un'altra ora al giorno e per guadagnare duemila euro al mese dovrei fare un secondo lavoro o cercamene uno nuovo o contrattare un aumento... e insomma capisci che non avrebbe nessun senso fare tutto in una volta, sarebbe oltremodo stressante. anche solo dopo un giorno ritornerei a fare esattamente quello che ho fatto per tutto il 2018.
quindi il primo passo per rendere i propositi obiettivi raggiungibili è scegliere l'unica cosa che vogliamo davvero.
nel mio caso, correre una maratona è qualcosa che mi piacerebbe molto. mi farebbe sentire fighissima. è da anni che ho questo tarlo, due anni fa c'ero quasi riuscita, però a essere sincera non è che mi interessi così tanto. certo sarebbe bello, ma non sono disposta a dedicare così tanto tempo e sacrifici per una cosa che in fondo non è così prioritaria per me in questo momento.
avere la casa pulita e in ordine mi piace, ma sto bene anche se i pavimenti non sono così puliti da poter mangiare per terra, e se sul fondo del water c'è del calcare sono serena. quindi nemmeno questo è qualcosa di prioritario per me.
guadagnare duemila euro al mese piacerebbe a tutti, ma mi servono davvero più soldi? non ho hobby dispendiosi, figli da mantenere, mutui da estinguere e possedere oggetti mi mette ansia. quindi userei i soldi non per comprare cose ma per fare esperienze, magari per iscrivermi a corsi di formazione o cose del genere. nemmeno guadagnare molto di più è per me una priorità.
per farla breve, dalla mia lista di propositi, la mia unica cosa davvero importante è "riuscire a scrivere almeno un romanzo meglio due".

se hai fatto la lista dei tuoi buoni propositi prova a fare un percorso mentale analogo. tra tutte le cose che hai scritto, qual è per te quella davvero importante? quella che ti motiva di più, che ti renderebbe orgogliosa/o, che migliorerebbe davvero la tua vita, l'opinione che hai di te stesso/a, il tuo umore e benessere?
pensaci e ci ritroviamo domani con il passo successivo da compiere.

questo libro spiega la cosa in 240 pagine, ma in inglese.

venerdì 28 dicembre 2018

guida ai buoni propositi per il 2019 - giorno 1



inizia con questo post una breve guida ai buoni propositi per il 2019. oggi è il giorno 1 e nel giorno 1 stiliamo un elenco.

ecco quindi l'elenco (non esaustivo) dei miei buoni propositi per il 2019
  • correre una maratona
  • scrivere almeno un romanzo, meglio due
  • avere la casa più pulita e in ordine
  • guadagnare duemila euro al mese
  • usare meno lo smartphone e stare meno sui social

e un elenco non esaustivo dei (forse) tuoi buoni propositi
  • imparare lo spagnolo
  • smettere di fumare
  • dimagrire
  • dormire di più
  • fare più sport
  • risparmiare di più
  • usare meno plastica
bene, a questo punto sappiamo tutti benissimo che io non farò nessuna di quelle cose, né nel 2019 né mai, così come tu non trasformerai mai i tuoi buoni propositi in realtà, se sono stati scritti come ho fatto io qui sopra.
nei prossimi post, da qui alla fine dell'anno, mi (e ti) guiderò alla definizione di obiettivi veri, concreti, raggiungibili.
dall'alto di quale piedistallo? nessuno. semplicemente a partire dai libri che ho letto, i podcast che ho ascoltato, le informazioni che ho raccolto negli ultimi anni da diverse fonti. non è niente di nuovo, niente di inventato, è solo una rimasticatura di cose già lette, già scritte, già viste, già sentite, che spero potranno essere utili a me e, perché no, anche a te.
quindi, se ti va, fai la tua lista di buoni propositi e vediamo come fare per concludere qualcosa il prossimo anno.

venerdì 21 dicembre 2018

un anno di libri


quest'anno ho letto una cinquantina di libri, tra manuali e romanzi, meno dei 66 letti lo scorso anno.

ci sono stati i soliti libri-tappo, che mi sono ostinata a finire anche se ho faticato: a volte per la mole, altre per la narrazione, altre ancora per il genere o l'argomento.
[breve storia di quasi tutto di bill bryson
le vite potenziali di francesco targhetta
al giardino ancora non l'ho detto di pia pera]

ci sono stati i libri-autostrada, che ho letto in brevissimo tempo perché mi hanno catturata al punto da non poter smettere di leggere.
[exit west di mohsin hamid
follia di patrick mcgrath
open di andre agassi
divorare il cielo di paolo giordano
l'educazione di tara westover
le otto montagne di paolo cognetti
parla mia paura di simona vinci
correre di jean echenoz]

ci sono stati i libri abbandonati, quelli che dopo 10 o 200 pagine ho lasciato stare, a volte con indifferenza a volte con rabbia, perché volevo che mi piacessero e invece non riuscivo a farmeli piacere.
[la matematica dell'amore di helen hoang
la più amata di teresa ciabatti
trilogia di new york di paul auster]

ci sono stati i libri scritti da me, che hanno visto la luce, che ho cercato di far conoscere, timidamente, forse senza troppa convinzione.
[annunci facebook per scrittori
aria e altri coccodrilli]

ci sono stati i libri delusione, quelli che sono piaciuti a tutti tantissimo e a me così così.
[eleanor oliphant sta benissimo
le nostre anime di notte di kent haruf]

ci sono stati i libri che avrei voluto leggere, quelli che ho messo nella wishlist e poi sono rimasti lì, in attesa del loro momento propizio
[la ragazza del convenience store di murata sayaka
l'uomo che trema di andrea pomella
guida sentimentale per camperisti di erica barbiani
lacci di domenico starnone
scrivi più bianco di chiara gandolfi
ragazze elettriche di naomi alderman
la corsara di sandra petrignani
le cose che non facciamo di andres neuman]

comunque la si metta è stato un altro anno in cui i libri sono stati fondamentali.
e i vostri libri, come sono stati? avete libri-autostrada da consigliarmi per il prossimo anno? anche voi vi sentite alieni quando non amate un libro che tutti adorano alla follia?

martedì 18 dicembre 2018

le avventure del matematico di ritorno dal brasile


mentre la mia me del passato fa cose gentili, il sé del passato del matematico lo mette a dura prova.
durante la calda e tranquilla estate ha infatti programmato per l'autunno-inverno 3 viaggi in 3 continenti diversi, uno ogni 5-6 settimane.
è così che domenica, all'aeroporto di san paolo, circondato dalla straniante estate brasiliana fatta di babbi natale e pupazzi di neve a 32 gradi celsius, si è imbarcato lieve e inconsapevole in birkenstock, camicia hawaiana e stempiatura bruciata, senza pensare che una dozzina di ore dopo sarebbe atterrato nell'inverno dell'emisfero boreale, dove i gradi erano sì 32, ma fahrenheit.

certo lo si può capire: lo stordimento di un viaggio intercontinentale a breve distanza dal viaggio in giappone, con tutta la fatica che comporta smaltire un jet lag di otto ore, recuperare il lavoro accumulatosi nel periodo di assenza, lo stress di organizzare la logistica di alloggio e trasporti, parlare in pubblico per presentare la propria ricerca...

e insomma, mentre tutti, avvolti nei loro piumini, si spostavano alla ricerca dell'uscita dall'aeroporto di francoforte, il matematico tremate si infilava in un negozio del dutyfree in cerca di qualcosa per coprirsi. ne usciva con un paio di calzini in filo di scozia da 10 euro, che abbinati ai sandali lo rendevano il più tedesco dei viaggiatori.

ps: il buono di questo viaggio è pacoca, che non so di preciso cosa sia, ma che ha l'aria di essere composto al 90% di zucchero. che è esattamente quello di cui ho bisogno.

mercoledì 12 dicembre 2018

gentilezze per la me del futuro


ci sono delle cose, soprattutto sul lavoro, che mi annoiano ma che sono necessarie. a volte, quando ho dei tempi morti, faccio queste cose necessarie e noiose in anticipo, pensando al momento in cui saranno non più procrastinabili.

anche oggi mi è capitato di ricevere un regalo di questo tipo dalla me del passato.
giorni fa avevo impostato la landing page di una campagna per cui non avevo ancora ricevuto l'approvazione, pensando che, quando la campagna sarebbe stata approvata, avrei dovuto solo procedere alla pubblicazione. (se non avete idea di cosa parli, sappiate solo che mi occupo di pubblicità online e che oltre a divertirmi a scrivere testi e organizzare immagini, devo anche smazzarmi tutta la parte tecnica di google ads e facebook ads).

e insomma, oggi, poco prima di uscire, il cliente ha finalmente approvato la campagna e io stavo già bestemmiando al pensiero di dover preparare la landing. invece, la me del passato, l'aveva già fatto 😍

trovo che sia molto bello farsi questi regali. ritagliarsi del tempo per rendere più semplice e piacevole il futuro. magari potrei scrivermi una lettera o spedirmi da sola un mazzo di fiori, così, solo per il gusto di prendermi cura di me.

domenica 9 dicembre 2018

non negoziabile

le ultime settimane sono state molto impegnative sul lavoro. a volte ho spento il pc dopo le nove di sera, alcuni giorni mi sono messa all'opera alle sette del mattino.
lavorando da casa è molto più difficile darsi degli orari e mettere dei paletti e in queste settimane, in cui la mole di lavoro è stata enorme, ho capito quali sono le cose fondamentali per me, quelle che - al diavolo il lavoro - sono troppo importanti per essere trascurate.
ecco il mio piccolo elenco di cose fondamentali:


  • andare a correre: ogni giorno, cascasse il mondo, ho bisogno di almeno 6 chilometri di corsa. per costringermi a togliere il pigiama, a fare una doccia, a staccare. se non fossi andata a correre probabilmente mi sarei tornata a dormire senza essermi tolta il pigiama. 
  • mangiare: ogni giorno mi sono fermata per fare colazione, pranzo, cena. magari solo per riscaldare un avanzo e buttarlo giù in fretta controllando le mail. ma mangiare a orari prefissati per me è irrinunciabile.
  • dormire: ogni giorno, cascasse il mondo, ho spento il pc e sono andata a dormire entro le 23. dormire almeno 7 ore a notte per me è un bisogno non negoziabile.
  • scrivere le pagine del mattino. è un'abitudine recente, che ha solo un paio di mesi, ma è diventato un bisogno primario come mangiare e dormire. appena mi alzo, mi ritaglio una mezz'ora per scrivere. è l'equivalente cerebrale dello svuotatasche. così come nello svuotatasche ti liberi di quello che ti è superfluo e ti appesantisce, allo stesso modo le pagine del mattino sono il luogo in cui svuotare il cervello per alleggerirlo dei pensieri più ingombranti.
ho scoperto che leggere - contrariamente a quanto credessi - non è così fondamentale. ogni sera ho provato a riprendere il libro in lettura e ogni sera mi sono addormentata dopo poche righe con il kindle in faccia. ho tamponato la mancanza di lettura ascoltando l'audiolibro di "uno nessuno e centomila" durante la corsa, ma nemmeno tutti i giorni.

tutti i giorni ho aperto un pacchetto del mio calendario dell'avvento libroso. nella foto vedete i libri trovati fino a ora. se ne avete letto qualcuno fatemi sapere le vostre impressioni, io non ne ho letto nessuno anche se sia galiano sia la strout erano in wishlist.

e fatemi sapere, se vi va, anche quali sono le vostre cose non negoziabili.

domenica 2 dicembre 2018

#telethonudine2018


anche quest'anno ho corso per un'ora nella staffetta organizzata da telethon. è una manifestazione di beneficienza finalizzata alla raccolta di fondi per la ricerca. per ogni chilometro corso lo sponsor di ogni squadra dona 5 euro.
di solito la cosa che mi piace della corsa è aver corso: fermarmi, riprendere fiato, farmi una doccia e sentire di aver compiuto qualcosa. è un piacere lieve e diffuso, una soddisfazione garbata che ho imparato ad apprezzare da tre anni a questa parte.
correre mi fa schifo: sudare, fare fatica, mettere un piede davanti all'altro non mi entusiasma di per sé.
pochissime volte ho provato gioia durante la corsa, e ieri è stata una di quelle pochissime volte. lo chiamano "runner high" è una sensazione di fortissima euforia. dicono sia una questione di endorfine.
ecco, ieri è stata un'ora completa di immensa gioia: il fiume di gente di cui facevo parte, la folla lungo tutto il percorso a fare il tifo da dietro le transenne, il profumo di pesce fritto, di caldarroste, di carne alla griglia, la musica a palla dalle casse (amore capoeira - zombie - l'ombelico del mondo), il canto degli alpini, superare una ragazza con la felpa "running team", sentirmi forte, in forma, tanto da correre più veloce senza fatica.