venerdì 30 novembre 2007

shopping compulsivo

oggi per lo sciopero dei mezzi pubblici sono rimasta a casa ed è stato davvero un giorno di ferie provvidenziale:

* mi sono svegliata alle 7.45 con tutta calma e sono rimasta sotto il piumone fino alle 9 a farmi coccolare. (roba che facevo un monumento a chi ha inventato, in ordine, le coccole, il piumone, l'nverno)

* sono andata alla libreria dei ragazzi di via stampatori e ho lasciato un curriculum. erano mesi che volevo farlo e oggi ci sono riuscita (l'ho lasciato dietro il nuovo libro di loredana frescura, non ho avuto il coraggio di darlo a una commessa, anche perché c'era un'intera scolaresca di bambini delle elementari che si strappavano di mano i libri della troisi. dire che sono scema è poco, ma che ci volete fare. speriamo non vada perso. comunque non mi chiameranno mai, penseranno che sono una pazza)

* ho fatto shopping compulsivo. mi sono coprata due maglie, un paio di jeans e, ovviamente, un libro. nessuna di queste cose è azzurropillin. totale quasi 100 euro. una vera follia, ma lo shopping è un toccasana!

era da gioni che non mi sentivo così bene!

giovedì 29 novembre 2007

blogdipendenza

ho aperto questo blog cinque mesi fa, quasi per gioco, in un momento in cui non sapevo che fare.
non immaginavo che mi ci sarei affezionata, non sospettavo che uno spazio virtuale sarebbe diventato tanto importante per me. così importante da aggiornarlo tutti i giorni, sabato e domenica inclusi.
lo dico oggi perché i commenti al post di ieri mi hanno sollevato molto.
è bello vedere che le visite aumentano di giorno in giorno, è bello sapere che ci sono persone curiose di leggere cosa penso e cosa provo, o semplicemente cosa scrivo. mi piace immaginarvi, anche se non so che faccia avete, per lo più.
mi piacerebbe potervi ringraziare uno per uno, potervi chiamare tutti per nome, perché siete molto importanti per me, anche se non vi conosco.
quindi grazie, grazie davvero a tutti. anche a quelli che non commenteranno mai o che sono qui solo di passaggio.

mercoledì 28 novembre 2007

help!

ho bisogno di un pensiero felice.
qualcosa a cui aggrapparmi in questi giorni bruttissimi, in cui il lavoro mi fa schifo, il matematico mi fa schifo, mangiare mi fa schifo.
ho bisogno di un pensiero felice che mi aiuti ad alzarmi dal letto al mattino. un pensiero felice per non prendermela se le cose non vanno come vorrei, per sorridere dei piccoli inconvenienti, per vivere più leggera.
qualcuno mi presta il suo pensiero felice?

martedì 27 novembre 2007

sospiro di sollievo

volevo tranquillizzarvi tutti, oggi mi hanno comunicato non solo il rinnovo del contratto ma anche un aumento, che non mi cambia la vita, ma allenta decisamente il cappio che sentivo intorno al collo al pensiero di dovermi pagare affitto e spese da sola, da gennaio (quando il matematico se ne andrà nel paradiso della teoria degli insiemi, a berkeley.)
quindi un sospiro di sollievo. il progetto cam girl è naufragato.
e questa è l'unica buona notizia.

il resto va tutto malissimo:

* il lavoro mi annoia, e se non mi annoia mi fa arrabbiare
* in questi giorni il regionale 2005 delle ore 6 e 57 proveniente da torino porta nuova e diretto a milano centrale fa i capricci e come se non bastasse venerdì c'è sciopero dei treni
* il matematico è esaurito e litighiamo in continuazione
* i libri che sto leggendo non mi acchiappano
* di riprendere a scrivere per ora non se ne parla

lunedì 26 novembre 2007

improve my english terza parte

il progetto improve my english che credevo miseramente naufragato, zitto zitto sta procedendo.
oggi ho iniziato a leggere il terzo romanzo in lingua inglese e con mia somma felicità gli altri due li ho abbastanza capiti, anche se non proprio alla perfezione.
ho imparato molte parole nuove (non è vero, ne ho imparate pochissime, e la maggior parte dei significati di quelle che ho cercato sul vocabolario sono già spariti, ma fa più figo dire che ne so molte più di prima, per lo meno è incoraggiante).
comunque la mia preferita è seagull che nella vita reale probabilmente non mi servirà a nulla, ma non si sa mai. vuoi mettere parlare di gabbiani invece che del solito weather!

domenica 25 novembre 2007

nuovo gioco della domenica

Ho deciso che la domenica copincollerò dei pezzi di vecchi racconti, e frammenti dai miei aborti di romanzo. Ecco il primo:


Quando mia nonna Alda era ancora viva, si andava tutti a casa sua, la mia famiglia e la famiglia di mia zia. E in tutto eravamo dieci. Mia nonna preparava la polenta di farina gialla nel paiolo sulla stufa e la mescolava con un bastone di legno che teneva stretto tra le sue mani tutte indolenzite. Poi, quando la polenta era pronta, la rovesciava sul tagliere rotondo di legno, le dava la forma con un piatto bagnato e poi la tagliava con il filo di nylon, e tutti mangiavamo questa buona polenta di farina gialla con il coniglio in umido. Ed eravamo felici.
A tavola, certe volte mia nonna Alda leggeva qualcuna di quelle lettere che mio nonno le scriveva dalla Francia e si rideva. Si rideva persino sul fatto che mia nonna si era già comprata il loculo da anni, vicino a quello di suo marito Giovanìn. A mia nonna volevamo tutti tanto bene. Era una donna saggia e robusta, aveva l’abitudine di scriversi i proverbi su un foglio, uno dei suoi proverbi preferiti era “l’inizio sarà triste e la fine assai bizzarra”.
Mia nonna diceva sempre che voleva morire a casa sua, perché quella casa l’aveva costruita con Giovanìn impastando la malta con le lacrime.
Mia nonna Alda era molto devota a San Giovanni Bosco. Dietro al calendario di Frate Indovino teneva un santino enorme, e mia cugina la prendeva in giro. Quando è morta mia nonna quel santino enorme se l’è preso mia cugina, anche se è completamente atea.
Mia nonna usava il Kyrò. Un aggeggio che dava delle scosse e negli anni ottanta si pensava che facesse guarire dai dolori. Io mi ero dimenticata del Kyrò, ma qualche mese fa ho letto un libro di Marco Franzoso, e dentro c’era scritto kyrò e a me è tornato in mente il cassetto in cui mia nonna teneva la custodia bianca chiusa con un bottone automatico a pressione, con dentro il kyrò, e mi è sembrato che questo Franzoso mi avesse restituito un pezzo d’infanzia. Allora gli ho mandato un’e-mail per dirgli grazie e lui mi ha pure risposto. Così adesso ho una mail di uno scrittore un po’ famoso e mi sembra che sia un buon porta fortuna.
La mia nonna del Kyrò e della polenta di farina gialla è morta in una mattina che nessuno si aspettava, nella casa che aveva costruito impastando la malta con le lacrime.
Mia nonna l’hanno messa in una bara con sopra tante rose rosse. L’abbiamo tutti accompagnata in quel loculo che si era comprata tanti anni prima vicino a quello del nonno Giovanìn e nessuno rideva più di quel loculo, che tutti credevamo sarebbe rimasto vuoto ancora per un pezzo.

sabato 24 novembre 2007

sonniloquio

di notte parlo.
e il matematico ascolta. (eccerto, lui va a dormire dopo che io sono stramazzata a letto, e si alza molto dopo il mio risveglio. cioè, io dormo 7 ore, se va bene, e lui 9 se va male)
la cosa assurda è che non dico stupidaggini, parole a caso, sconnesse.
dico frasi di senso compiuto. pongo domande e mi aspetto risposte. oppure affermo cose tipo "no, adesso no, devo dormire" o "va bene, sto ferma, qui. buona".
possibile che non sto zitta neanche di notte?
possibile che nemmeno quando dormo sto tranquilla?
ma il sonniloquio è una malattia?
chissà...

venerdì 23 novembre 2007

scoramento

ieri non mi stavo piangendo addosso.
ho avuto solo un attimo di scoramento.
del resto sta per iniziare il periodo più brutto dell'anno, quello in cui è obbligatorio spendere soldi, abbuffarsi, fingere di essere in armonia con l'universo.
subito dopo inizierà il periodo peggiore della mia vita, quello in cui la persona con la quale divido il letto, i pensieri, il tavolo di cucina, i sogni, il dentifricio se ne andrà a nove fusi orari da me per quasi un anno.
scusate se non sono un supereroe, ce la sto mettendo tutta per dare un senso alla mia vita, ma il futuro mi sembra così poco azzurropillin che, invece di prendere il treno, una volta o l'altra mi stendo sui binari.
e non mi sto piangendo addosso.
è solo un attimo di scoramento.

giovedì 22 novembre 2007

la durissima realtà

mi aspettavo un sì o un no.
mi aspetto sempre un sì o un no.
odio i forse, i vedremo, i potrebbe essere.
il mio libro fa schifo, benissimo, lo accetto.
ma sentirmi dire che scrivo bene (molto meglio della media degli esordienti), che le prime pagine sono molto divertenti, che però le dinamiche tra i personaggi sono troppo infantili, e i personaggi maschili sono detti ma non mostrati, non si distinguono, è come se fossero dei fantasmi.
sentirmi dire che se ho voglia di rimetterci le mani potrebbe valere la pena, questo non lo so accettare.
o meglio, lo potrei accettare se fosse un'indicazione concreta, se avessi una bozza tutta segnata con dei suggerimenti.
detto così, non mi serve a niente, è solo un po' meno impersonale del classico "siamo spiacenti di informarla che non abbiamo la possibilità di inserirlo nelle nostre collane".

mercoledì 21 novembre 2007

la dura realtà

fino ad oggi ho parlato per lo più di amore per le parole, amore per i libri letti e scritti, amore per torino, amore matematico. argomenti certo nobili e di "grandissimo" interesse, ma credo che tra poco dovrò fare i conti con la dura realtà: da gennaio avrò un affitto e delle bollette da pagare da sola e dovrò potermi permettere un viaggetto o due in california. il tutto considerando che vivo con un pulciosissimo contratto a progetto che ha in sé tutti gli svantaggi dell'essere a progetto (se resto incinta devo abortire, se mi viene una malattia grave sono in mezzo alla strada ecc ecc) e tutti gli svantaggi dell'essere assunti (non entro nel dettaglio perché potrebbe essere sconveniente e poi dovrei autocensurarmi).
insomma il mio contratto a progetto scade il 31 dicembre e teoricamente dovrebbe essere rinnovato. teoricamente dovrei ottenere l'aumento che mi era stato promesso sei mesi fa, al precedente rinnovo, ma che poi non mi era stato concesso perché "eravamo fuori budget" (salvo poi assumere a progetto un'altra persona che grava sul nostro centro di costo).
ecco io spero che questo aumento sia consistente perché altrimenti sarò costretta a fare la cam girl (o forse potrei trovare qualche amante del genere capace di pagarmi per risparmiargli l'orrore).

martedì 20 novembre 2007

l'utilità del sociale virtuale

pensavate che avere un myspace non mi servisse a nulla?
credevate che aggiornare la libreria di anobii fosse una stupidaggine?
eravate certi che questo blog pieno di cazzate intimiste mi avrebbe creato un sacco di problemi?

ebbene, avevate ragione! ma non del tutto.
grazie ad anobii ho scoperto cosa sarebbe potuto succedere se avessi deciso di andarmene nell'assolata california con Lui (sono ancora in tempo per cambiare idea, perché probabilmente sono abbastanza pazza per farlo).
esiste una ragazza che ha letto il saggio di silvia blezza picherle come me, che ha dato 4 stelline a stargirl di jerry spinelli come me, che si chiama alice, che abitava a torino, che si occupa di letteratura per l'infanzia, che ama il colore azzurropillin, che ha 26 anni e... che ha sposato il suo amore con la testa piena di formule e numeri per seguirlo a NY. ok, non è berkeley ma sono sempre gli states, lui non fa un dottorato in matematica, ma economia è pur sempre una materia scientifica.
è pazzesco ma è così, esiste una persona che di fronte alla mia stessa scelta, ha scelto in modo diverso. ed è felice.
spero che questo non significhi che sarò triste per sempre per aver deciso di guardarlo partire. che mi pentirò amaramente di aver scelto la rassicurante quotidianità invece del salto nel vuoto.
è ancora più difficile sapere che sarebbe stato possibile mollare tutto ora che so che qualcuno di "vicino" e "reale" l'ha fatto davvero.

lunedì 19 novembre 2007

postruggente

io e il amore matematico stiamo insieme da quasi quattro anni.
e condividere la mia vita con lui è la cosa più bella che mi sarebbe potuta succedere. è dolce, divertente, buffo, importante, spontaneo, leggero, intelligente il tempo con lui, e lui per me.
e tutte le ore, i giorni, le settimane, i mesi, gli anni hanno reso i nostri attimi di adesso ancora più intensi.
con lui sono felice di tutto e di niente. con lui raddoppia la gioia, la bellezza, la dolcezza e si dimezza la stanchezza, la paura, il pessimismo. con lui la matematica è strana.
e non so se siamo coabitanti, conviventi, coinquilini, fidanzati, compagni. non so dare un nome al nostro vivere, dividere e moltiplicare.
non riesco a immaginare il tempo svuotato di lui, non riesco a sottrarre dalla mia vita la sua.
in quattro parole non voglio che parta. e anche se gennaio sembra lontanissimo è quasi dopodomani.

ho tanta paura

domenica 18 novembre 2007

lussuria-ira-superbia-avarizia

mi ero riproposta di scrivere un post per ogni vizio capitale, solo che i restanti quattro sono quelli che mi contraddistinguono meno, o in cui meno mi riconosco. insomma, mi sono stufata di questo giochino. ma visto che non mi piace lasciare le cose a metà, dico due parole per ciascuno e la faccio finita.
della lussuria non parlo per pudore.
dell'ira avrei qualcosa da dire, dato che ultimamente mi arrabbio parecchio, ma preferisco non pensarci
della superbia non so cosa dire
se sono avara credo di esserlo con gli altri tanto quanto lo sono con me stessa, quindi anche se non è una bella cosa per lo meno è giustificabile.

per le prossime domeniche vedo di inventarmi un altro diversivo.

sabato 17 novembre 2007

regali di natale

odio il natale. odio che la gente mi regali cose inutili o assolutamente inadatte, dimostrando così di non conoscermi affatto. odio accorgermi di non sapere cosa potrebbe far piacere ricevere alle persone cui tengo, e rendermi conto così di non conoscerle per nulla.
odio i regali senza biglietto. credo che il vero regalo dovrebbe essere proprio nelle parole, a meno che non sia il regalo a parlare da solo, ma capita di rado.
e soprattutto odio ammettere di non saper fare regali. se fosse per me regalerei libri a tutti. i libri che sono piaciuti a me, con la speranza che piacciano anche a chi li regalo, con la speranza che tra le pagine colgano anche qualcosa di me.
oppure regalerei oggetti azzurropillin: sciarpe, maglioni. anche solo una matita colorata, un pennarello e poi un biglietto che potrebbe essere una lettera-fiume o anche solo una citazione rappresentativa di qualcosa. perché un regalo azzurropillin è un regalo mio, ma non è affatto detto che l'azzurropillin piaccia a tutte le persone a cui vorrei regalarlo.
quindi vorrei fare un appello alle persone che mi conoscono e che leggono questo blog: per favore non fatemi regali di natale, al massimo scrivetemi due righe. perché io non farò regali a nessuno, non ne sono capace.

giovedì 15 novembre 2007

mi scuso con i gentili lettori, ma per motivi personali, quest'oggi non ci sarà nessun post.
mi auguro di poter riprendere a scrivere le mie cazzate autolesioniste al più presto.

mercoledì 14 novembre 2007

rules

1. say "thank you" when someone gives you a present (even if you don't like it)

2. not everything worth keeping has to be useful

3. sometimes people laugh when they like you. but sometimes they laugh to hurt you

4. looking closer can make something beautiful

5. late doesn't mean not coming

6. don't use two words when one will do

7. if you don't have the words you need, borrow someone else's

8. saying you'll do something means you have to do it - unless you have a very good excuse

9. some people think they know who you are, when really they don't

10. if you can only choose one, pick carefully

11. when someone is upset it's not a good time to bring up your own problems

12. solving one problem can create another

13. a real conversation takes two people


rules, cynthia lord
scholastic press

martedì 13 novembre 2007

teoria dell'incomunicabilità

"In definitiva le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste" - Raymond Carver


amo molto le parole (ma questo l'ho già detto). credevo fosse importante scegliere le parole giuste, pensavo che questo mi avrebbe permesso di rendere le emozioni e il mio modo di vedere le cose comprensibile anche agli altri. invece la sensazione è che più cerco di trovare le parole giuste, e solo quelle, meno le persone con cui cerco di comunicare mi capiscono.
e questo blog ne è la dimostrazione lampante.

lunedì 12 novembre 2007

improve my english seconda parte

il progetto che mi avrebbe permesso di migliorare l'inglese attraverso l'ascolto dei cd è andato malissimo. non ho migliorato nulla se non la consapevolezza che la mia comprensione dell'inglese parlato è pessima.
oggi quindi ho deciso: migliorerò la mia comprensione dell'inglese scritto, attraverso la lettura di romanzi in lingua. ovviamente la scelta è ricaduta su uno dei libri per ragazzi che mi sono trovata intorno, un libro che la mia lettrice di fiducia ha giudicato molto bello. speriamo che almeno questo funzioni.
il fatto è che sono pigra, pigra, pigra.
voglio un metodo per imparare l'inglese mentre dormo.

domenica 11 novembre 2007

gola

il peccato capitale di questa domenica è la gola.
budino, biscotti con le gocce di cioccolato, quadratini di wafer, merendine. per me la gola è ingozzarmi di dolci, soprattutto di cose cioccolatose.
considerando che la spesa settimanale di ieri è stata di quasi il 50% più costosa del solito... direi che ho proprio esagerato.

sabato 10 novembre 2007

quando il vuoto esploderà

sms, telefonate con il cellulare o con skype, e-mail, blog, carta e penna, chiacchierate, chat. sono tutti i modi che ho a disposizione per comunicare. eppure mi sembra che più moltiplico le possibilità di relazione meno riesco a creare e consolidare legami. un sacco di volte mi sembra di parlare senza riuscire a farmi capire o di parlare senza riuscire a dire quello che vorrei.
qui mi sembra di non aver nulla da scrivere e condividere, trovare gli argomenti spesso mi è davvero difficile.
a volte mi capita di mandare mail a persone con cui potrei parlare, per timidezza o per la convinzione (forse infondata) che la scrittura mi riesce meglio della conversazione.
odio dover avere a che fare con la consapevolezza della mia incapacità a comunicare.

venerdì 9 novembre 2007

il volo dei numeri

torino è una città bellissima, per me.
è una città chiara, ordinata.
è una città romana, cardo-decumano, tutto perpendicolare.
e la sera, in questi mesi di giornate corte, sarà ancora più bella, tutta illuminata dalle luci d'artista, delle installazioni luminose che occupano intere vie o piazze. niente a che vedere con le squallide lucine di natale.
la luce d'artista cui sono più affezionata si chiama il volo dei numeri. non sono numeri qualunque, sono i numeri della successione di fibonacci, che illuminano la mole antonelliana.
se i numeri fossero azzurropillin sarebbe davvero perfetto affacciarmi alla finestra, la sera prima di andare a dormire, e scorgere tra i tetti il simbolo di torino e il simbolo del periodo più felice della mia vita, quello in cui posso guardare i numeri di fibonacci con il mio amore con la testa piena di matematica.

giovedì 8 novembre 2007

personale-professionale

non mi riesce di mescolare la sfera professionale con quella personale. le persone che lavorano nel mio stesso ufficio sono colleghi per me, e la loro simpatia o antipatia dipende innanzitutto dalla loro competenza sul lavoro.
penso sia normale che in un ufficio si finisca per raccontarsi, che a pelle ci si senta più vicini a una persona piuttosto che a un'altra, che si diventi persino amici. del resto si condivide una fetta importante della propria giornata.
solo che a me riesce proprio male. e ieri sera, alle 21.56 quando il mio capo (con cui interagisco pochissimo) mi ha mandato un sms (che era evidentemente un messaggio personale) sono rimasta completamente spiazzata, perché mai prima aveva usato il mio numero di cellulare, anche se ormai è un anno che lavoro qui.

mercoledì 7 novembre 2007

incomunicabilità

in questi giorni la solitudine che mi circonda è intensa. è il senso di isolamento che deriva dal sentirmi incapace di trasmettere quello che provo. e la citazione di ieri mi sembra spiegare piuttosto bene quello che sento. è come se la vita di ora, così diversa da quella di un anno fa o poco più, mi avesse avvicinato alle aspettative che ho su me stessa, e mi avesse allontanato dalle persone.
per la serie "nessuno mi capisce"

martedì 6 novembre 2007

...

succede però, che a ogni passaggio aumenta la responsabilità, ma diminuisce la possibilità di condividere la paura. ci si trova ad affrontare le proprie fragilità, sempre più da soli, e la paura è la stessa. Gioconda Belli La donna abitata



lunedì 5 novembre 2007

al posto tuo

spesso mi capita di redigere delle schede di lettura di proposte editoriali di aspiranti scrittori per ragazzi.
all'inizio mi divertivo a essere cinica e crudele. non mi facevo scrupoli a distruggere con poche righe un intero romanzo. non ci voleva nulla: scrittura sciatta. testo noioso. trama confusa. mi piaceva usare l'espressione "forzato intento pedagogico", che credo sia il difetto peggiore che caratterizza la maggior parte dei testi dedicati alla fascia d'età più bassa.
in questo periodo non ho voglia di essere cattiva con gli aspiranti scrittori, essendo io stessa nella loro situazione.
(in compenso posso ancora divertirmi leggendo le schede degli altri lettori, che scrupoli non se ne fanno per nulla. vi assicuro che è davvero uno spasso. forse la cosa più divertente del mio lavoro.)

domenica 4 novembre 2007

accidia

sembra che i miei week end siano votati ai peccati capitali.
questa volta mi ha presa l'accidia. la voglia di far nulla, di dormire, di annullarmi tra le coperte per molte più ore del necessario. solo che questo week end era piuttosto lungo.
così ho passato quattro giorni quasi completamente rintanata in casa. ho lasciato scorrere le ore senza far nulla di memorabile che mi permettesse di trattenerle nella memoria almeno per un po'.
domani si torna alla quotidianità. alle ore in treno, alle ore in ufficio. e forse è meglio così. è meglio che gli obblighi mi costringano a uscire di casa e a dare un senso al mio tempo.

sabato 3 novembre 2007

sociale virtuale

in questi giorni mi sono dedicata al cazzeggio on-line e anche se non ho capito a cosa mi serve adesso ho un myspace (azzurropillin, ovviamente) e mi sono iscritta a twitter. ho anche provato a capire cosa potrei fare con dei feed, senza successo. saprei cosa farmene di flirck ma non posssedendo una macchina fotografica (escludendo la web cam e la fotocamera del cellulare del mio coabitante) non mi è sembrato utile.
è che tutte le possibilità di internet mi affascinano, e non avendo una vita sociale al di fuori dell'ufficio e del mio amore malatino, cerco di compensare le mie carenze affettive con delle relazioni virtuali.
in 24 ore ho già ottenuto tre amici su my space (cosa che nella vita reale avrebbe richiesto mesi): anna, mattia signorini (lo scrittore giovane del post di domenica scorsa), e un certo tom, che non ho capito come ha fatto ma appena ho aperto il mio spazio era già mio amico.

venerdì 2 novembre 2007

malatino

il mio coabitante si è preso l'influenza: mal di gola, un po' di febbre, mal di testa. una banalissima influenza, di quelle che dopo tre giorni di febbre stai ancora chiuso in casa al caldo per 48 ore -per sicurezza- e poi è tutto ok.
ora, per quale motivo lui deve fare la vittima, come se stesse per morire da un momento all'altro e sua madre deve chiamare tre volte al giorno dicendo che avremmo dovuto prenderci un medico di base qui, che devo andare in famacia a noleggiare un aerosol, che devo comprare un termometro, un mucolitico, un antipiretico?
possibile che devo passare il ponte a fare l'infermiera di un malato immaginario?