lunedì 30 gennaio 2012

fleurcup, ovvero la mestruazione ecologica

circa un anno fa, luciana littizzetto, in uno dei suoi interventi a che tempo che fa, aveva parlato della mooncup, la coppetta della luna.
da allora, per caso, mi sono imbattutta più volte in recensioni e commenti entusiasti di questo prodotto che in effetti, come sottolineava luciana littizzetto, puoi dirmi che è ecologico, economico, che fa bene all'ambiente ma... comodo?!?!
superate le reticenze iniziali ho confrontato marche, dimensioni, prezzi, offerte e ho acquistato una fleurcup. l'ho ordinata on line venerdì ed è arrivata mercoledì con il corriere, che me l'ha consegnata sulla porta di casa.
confesso che me l'aspettavo un po' più morbida e un po' più piccola.
il primi incontri non sono stati proprio amichevoli. la piegatura a C che ho usato le prime volte è stata presto sostituita dalla piegatura "punch down" che mi sembra molto più user friendly.
devo ammettere che il processo di svuotamento e risciacquo è decisamente più schifoso del cambio assorbente tradizionale.
nonostante questo credo che prima o poi inizierò ad amarla.

venerdì 27 gennaio 2012

feuerteufel

stanotte il mio palazzo è andato a fuoco.
stamattina mi sono svegliata con le narici piene di fumo. mi sono alzata e quando ho raggiunto il corridoio è stato come entrare nell'armadio di narnia e uscirne in val padana in un giorno di visibilità 2 metri. non vedevo la finestra posta all'altra estremità del corridoio.
ho spalancato tutto nel tentativo di far uscire il fumo, ma è solo entrata aria gelidissima, dato che fuori la temperatura era meno qualcosa.
ho visto che tutte le finestre delle scale erano spalancate ma non ho sentito nessuno. (che il palazzo fosse stato evacuato a mia insaputa?)
data l'assenza di fiamme, di rumori, di vigili del fuoco, di teloni su cui buttarsi ho fatto colazione e poi sono scesa per cercare di capire cosa fosse successo.
quattro piani di scale silenziose, pulite e deserte.
al piano terra una ragazza che appendeva un volantino in bacheca: "oggi è il mio compleanno e lo festeggerò con amici, mi scuso in anticipo per il baccano inusuale che uscirà dal mio appartamento in questa occasione. confido nella vostra comprensione."
le chiedo che è successo mentre vedo che la porta della mullraum (la stanza degli orrori, o meglio, lo stanzino dove ci sono i bidoni delle immondizie. i milanesi ci sono abituati, gli altri possono solo immaginare cosa sia) è spalancata. (ovviamente dati gli odori che emana la mullraum, quella porta è sempre sigillata.) dice che c'è stato un incendio (ma va?). un condomino ha buttato qualcosa di infiammabile nel bidone di plastica per la raccolta della carta. ma l'incendio è stato presto domato da suo fratello (almeno, questo mi è parso di capire), e a quel punto il pericolo era scampato. in effetti davanti ai resti dell'incendio c'era molta meno puzza di fumo che in casa mia.

un paio d'ore dopo sono uscita per l'ennesimo colloquio di lavoro (in questo ristorante italiano vogliono che sfiletti il pesce e caraffi il vino "perché sa, noi abbiamo una clientela piuttosto esigente").
in bacheca, accanto all'annuncio del compleanno ne era comparso un altro, con il disegno di un diavoletto a colori con su scritto feuerteufel. pare che i piromani siano arrivati da fuori, l'annuncio invitava i condomini a chiudere sempre la porta del palazzo.
sul tratto di marciapiede fuori dal palazzo i resti del bidone quasi completamente sciolto. nell'appartamento in cui vivo ancora puzza di fumo...

giovedì 26 gennaio 2012

"il mio mestiere

è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo. spero di non essere fraintesa: sul valore di quello che posso scrivere io non so nulla. so che scrivere è il mio mestiere. (...) se faccio qualunque altra cosa (...) soffro, e mi chiedo di continuo come gli altri facciano queste stesse cose." *
per cui, quando mi presento ai colloqui di lavoro per insegnare italiano o fare la cameriera, o la barista, mi sento un impostore, e non riesco a fingere che insegnare l'italiano o fare la cameriera o la barista siano cose che so fare e che mi piace fare perché la verità è che di continuo mi chiedo come gli altri facciano queste stesse cose. e i potenziali datori di lavoro se ne accorgono.
e lo so che fino a quando non riuscirò a monetizzare il mio mestiere (ammesso che prima o poi ci riesca davvero), dovrò adattarmi a farne altri, però almeno fatemi fare una cosa che azzera il cervello e a responsabilità zero, perché onestamente gestire un piccolo bar da sola... non credo faccia per me.


* tratto da "Il mio mestiere" in Le piccole virtù - Natalia Ginzburg - Einaudi

domenica 22 gennaio 2012

la solitudine tra noi questo silenzio dentro me e l'inquietudine di vivere...

il matematico è arrivato in giappone sano e salvo.
io:
* ho pulito un po' la camera e il salotto, sbarazzandomi finalmente del cadavere di un ragno che giaceva immoto tra i due scontrini in cui l'avevo spiaccicato qualche giorno fa. (meglio non dire cosa si intende in questo contesto con l'espressione "qualche giorno fa".)
* ho mandato dei cv. uno mi ha risposto che a fine mese inizieranno i colloqui per la gelateria che riaprirà a fine aprile. a p r i l e!
* ho preparato una torta cacao e nocciole tutta per me. voto 8 e mezzo.
* ho preparato una focaccia con la ricetta del maestro bonci, il roberto saviano delle pizze e delle focacce. voto 9 e mezzo.
* ho visto the social network. con un po' di ritardo. l'ho visto sul portatile.
ogni tanto, dato che ho la capacità di concentrazione di un bambino iperattivo, andavo a controllarmi le email e gli aggiornamenti di facebook. inutile dire che nelle due ore del film non mi ha scritto nessuno e non è successo niente di rilevante.
* ho pensato che mia nonna fosse morta. il fatto è che mia sorella ha fatto una cosa che non fa mai: provare a telefonarmi sul cellulare (invece che cercarmi per email o su skype o via sms). da lì a teorizzare una catastrofe è stato un attimo.
* ho visto il primo episodio di "how i met your mother". doppiato in italiano. mi sono resa conto che sono snob. dato che la prima serie di lost, di the mentalist, le prime due serie dei misfits, the office, la prima serie di the big bang theory ce li siamo visti in lingua originale con i sottotitoli in inglese (io capisco meno di metà e mi devo far fare le spieghette dal matematico per non perdere il filo e capire le battute.) nonostante questo... non sopporto più il doppiaggio. quindi sono diventata snob. sappiatelo.
* ho cercato un'idea per il racconto che spedirò a subwayletteratura quest'anno. per il quarto anno consecutivo. i primo anno niente. due anni fa una mia compagna di università ha vinto il premio speciale della sua città. l'anno scorso sono arrivata in finale, quest'anno dovrebbe essere la volta buona. se solo avessi un'idea. e il tempo stringe. penso che dev'esserci per forza qualcosa della mia esperienza di espatriata che valga la pena di essere letta da altri, ma da dentro non riesco proprio a vederci niente di interessante.
l'angoscia che provo qui mi sembra identica a quella della mia vita precedente divisa tra torino e milano. solo che qui la metro costa un botto ma è puntuale, pulita, la gente paga sempre il biglietto o prende la multa, perché ci sono i controllori, e poi qui ti fanno i contratti a tempo indeterminato che possono diventare carta straccia con due settimane di preavviso.
non so se interessa a qualcuno. a me fino a che non è capitato non sarebbe importato un gran che...

giovedì 19 gennaio 2012

sdai

lo so, dovrei ormai esserci abituata. capita ogni anno, da anni ormai. a volte più volte l'anno, a volte per periodi più lunghi, ma prima o poi arriva sempre il momento in cui il matematico riempie la valigia e se ne va. più o meno lontano.
quando va bene per una settimana. in italia o in spagna o in gran bretagna. quando è andata malissimo per 6 mesi. in california. con 9 gradi di separazione da fuso orario.
questa volta le settimane sono due. i gradi di separazione da fuso orario 8.
il matematico questa volta se ne va in giappone. dove i telefoni cellulari di qui non funzionano e quindi devi prenotare un cellulare usa e getta. dove il voltaggio è 100 ma l'adattatore che funzionava in america va bene pure lì. dove le strade non hanno nome. dove si mangia pesce crudo e si dorme sdraiati sul pavimento. dove la gente non dice no, perché è maleducato. dove invece dell'euro usano lo yen (mai cambio fu più sfavorevole!).
(ieri avevamo sul tavolino 117.000 yen, in banconote di vario taglio, appena ritirati dalla banca, che sono 1200 euro, che tutti in una volta sono un bel mucchietto di soldini, ma che essendo yen ci sembravano assolutamente privi di valore. è stato davvero straniante, e in qualche modo illuminante, averli lì e poter filosofeggiare sulla relatività del valore del denaro.)
ma non è questo il punto. il punto è che io, a due giorni dalla partenza, sono in piena sdai: sindrome da abbandono imminente.
piango per niente, mangio quantità imbarazzanti di cioccolata, ho l'umore a gardaland, che continua a mettersi in fila per fare un giro sul blu tornado (adesso che ci penso, questa è solo la sindrome pre mestruale).
in ogni caso sabato il matematico se ne va e mi lascia qui, da sola, disoccupata, premestruata, con la cervicale ancora ingrumata, sotto una pioggia gelata e battente, in pieno inverno, con la divisa ancora da restituire al rsdr, con lo sciopero nazionale di tutti i mezzi di trasporti possibili previsto esattamente per il giorno in cui dal suolo italico dovrebbero decollare straordinari generi di conforto a me destinati.
ok, mi rendo conto, non faccio pena a nessuno, ma almeno revocate lo sciopero.

martedì 17 gennaio 2012

evviva l'assenza dell'articolo 18

il rsdr mi ha licenziata venerdì, dandomi due settimane di preavviso, come da contratto a tempo indeterminato.
sabato ho fatto il mio ultimo turno infinito di 10 ore.
domenica mi sono riposata, del resto anche dio si riposò il settimo giorno. figuriamoci io, che sono la regina della pennichella.
lunedì, cioè ieri, ho mandato per email 5 curriculum in croce. (fa freddissimo e pure nevica in orizzontale, chi ci ha voglia di uscire!) dopo meno di 24 ore dall'invio mi hanno già risposto in due per fissare un colloquio.
credo che la morale che si può trarre da questa mia esperienza è: per fortuna che non esiste l'articolo 18 qui, altrimenti per pigrizia (quanto è noioso e frustrante e faticoso cercare un lavoro) chissà per quanto tempo ancora avrei continuato a indossare quell'orribile divisa rossa.
(oppure: lavorare al rsdr permette di acquisire mille punti esperienza e il tuo cv va a ruba più che il pandoro a natale.)
inoltre, la copertura sanitaria dura 4 o 6 settimane (ho avuto due informazioni contrastanti a riguardo) dopo la cessazione del rapporto di lavoro. e per finire, avendo un tot di mesi di contribuizione (forse un paio d'anni) si può chiedere la disoccupazione (pari all'80% dello stipendio), anche se non si è austriaci né residenti in austria.
per concludere, saranno anche tutti un po' stronzi qui, e standard & poor's avrà pure declassato il debito austriaco, ma quando vedi che le cose funzionano così un po' gli vuoi bene lo stesso.

domenica 15 gennaio 2012

articolo 18

e poi un giorno, al rsdr, ti chiamano in ufficio, iniziano a farti un fumosissimo discorso sui costi di gestione e in men che non si dica ti ritrovi fuori dall'ufficio con in mano la fotocopia della tua lettera di licenziamento appena firmata da te.
le due settimane di preavviso si sono trasformate in due settimane di ferie, e tu sei di nuovo disoccupata, senza assicurazione (proprio adesso che stavi facendo la fisioterapia) e allo stesso tempo molto ferita nell'autostima.
l'ultimo giorno di lavoro al rsdr ti tocca un turno infinito di dieci ore, in cui i colleghi ti rivolgono sorrisi di compatimento per la serie "mors tua vita mea", altri ti spiazzano con frasi e gesti talmente carini che ti commuovono.
il pizzaiolo egiziano che si era detto innamorato di te, ti dà il contatto di una pizzeria in cui prendono solo cameriere italiane.
lo spilungone sloveno dice che gli mancherà esercitare il suo italiano con te e che gli mancherai in generale, e sai che è sincero, perché se tu fossi rimasta e lui fosse stato cacciato, a te sarebbe dispiaciuto uguale.
il padre di famiglia che aveva detto che i tuoi occhiali sono sexy ti dice che sei una good girl e che dio aiuta sempre le good persons.
p., quello delle avance in ascensore, ti dice che davvero stanno cacciando tutti quelli che lavorano lì solo part time perché costano troppo e perché quando hanno assunto la gente hanno fatto male i conti, pensavano che molti di più avrebbero abbandonato la baracca strada facendo. e ti dice che il tuo lavoro secondo lui è impeccabile e che devi solo essere più self confident.
alla fine del tuo ultimo turno infinito al rsdr ti levi la divisa rossa e tiri un sospiro di sollievo al pensiero che finalmente potrai liberarti di tutto quel rosso ma soprattutto non dovrai più sopportare il turno infinito da dieci ore.

(se qualche lettore di vienna sa di pizzerie/gelaterie/ristoranti che cercano una cameriera part time, il mio indirizzo email è nella colonna qui a destra. del resto ho maturato un'esperienza di tre mesi al roberto saviano della ristorazione, mica pizza e fichi. insomma adesso ho un curriculum di tutto rispetto!)

giovedì 5 gennaio 2012

le bugie hanno i muscoli contratti

oggi mi sono finalmente sottoposta all'ultima seduta di fisioterapia (1 seduta di fisioterapia= 5 minuti di ultrasuoni sulle spalle, 10 minuti di elettrostimolazione del palmo delle mani e 15 minuti di fanghi caldi sulle spalle).
perché quella di oggi fosse veramente l'ultima seduta, avrei dovuto convincere il fisioterapista che sono guarita, che miracolosamente i dolori sono scomparsi, che mi sento da dio, come se non avessi mai avuto la sindrome cervicale. ero decisa a mentire perché non ho tempo, perché ho sonno, perché sono stufa di giocare a tetris con i turni al ristorante, le lezioni di italiano, i lavori di collaborazione da consegnare.
quindi, quando lo specialista mi ha chiesto come va ho detto benissimo.
e lui ha detto, fammi un po' sentire.
mi ha sprimacciato un po' le spalle e ha provato a far girare le mie braccia tese in senso antiorario. quindi si è trattenuto dal ridermi in faccia e ha detto qualcosa che sono sicura si possa tradurre con "a chi la dai a bere, sei ancora tutta ingrumata"!
in conclusione: mi ha rifilato altri sei incontri. solo che questa volta è finita la pacchia dei fanghi caldi. adesso mi tocca della vera e propria ginnastica individuale.

martedì 3 gennaio 2012

il mio 2011 in pillole

dato che ho la tendenza a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, mi faccio un riassunto dell'anno appena trascorso, giusto per farmi un'idea di cosa ho passato.


gennaio: decisa a sostenere l'esame per ottenere la certificazione in didattica dell'italiano a stranieri, mi metto a studiare un pacco di manuali, sperando che serva a qualcosa.
febbraio: il sacro fuoco della pasticceria si impossessa di me. realizzo torte al microonde senza bilancia né frullatore. mi doto di bicchiere graduato. sogno frittelle alla crema.
marzo: polemizzo sulla situazione politica italiana e sostengo l'esame per la certificazione in didattica.
aprile: un mese inutile, di attesa. attesa del matrimonio dell'anno, attesa del risultato della certificazione in didattica.
maggio: il mese del matrimonio dell'anno, il mese dei cv inviati, il mese in cui un mio racconto è arrivato finalista a subwayletteratura.
giugno: il mese dei colloqui di lavoro.
luglio: il mese in cui ho iniziato a insegnare italiano per lavoro e a prendere la pillola per arginare i cicli mestruali torrenziali.
agosto: un altro mese inutile.
settembre: l'ennesimo mese inutile, passato soprattutto a lottare contro gli effetti collaterali della pillola.
ottobre: il mese in cui ho fatto il casting che mi ha permesso di fare la prova che mi ha dato accesso al rsdr (roberto saviano della ristorazione). è stato anche il mese in cui ho detto addio ad arianna, la pillola.
novembre: è stato il mese dei dolori cervicali, dell'acquisto di un frullatore, della morte di violette, la mia prima e ultima piantina viennese.
dicembre: è stato il mese della cura dei dolori cervicali e dei turni massacranti al rsdr.

effettivamente non è stato un gran che il 2011. speriamo che il 2012 si impegni un po' di più.

lunedì 2 gennaio 2012

primi segnali di fumo dal 2012 - se il buongiorno si vede dal mattino...

...quasi quasi rimango a dormire.

ieri turno d'inferno al rsdr (roberto saviano della ristorazione). il mondo intero è venuto a mangiare lì e a coronare la serata, dato che avevo il turno peggiore, quello "fin che morte non ci separi", cinque minuti prima della chiusura è entrata un'orda di italiani maleducatissimi, di quelli che anche quando vanno due giorni all'estero pretendono di mangiare la pizza e si lamentano perché non è buona, quelli che non sanno una parola di inglese, né di nessun'altra lingua straniera, e si sorprendono che gli altri non parlino fluentemente l'italiano, quelli che parlano ad altissima voce, e gesticolano e si fanno riconoscere ovunque.

stamattina il rubinetto della cucina si è scassato. se lo apriamo sembra la pubblicità dei rubinetti zucchetti. l'idraulico viene giovedì alle 7 e 30. nel frattempo laviamo i piatti in bagno, lì il lavandino, come sapete, ha un rubinetto nuovo fiammante. basta che nei prossimi sei mesi si rompa il flessibile del bagno e alla modica spesa di 600 euro lasceremo ai futuri inquilini tutta la rubinetteria nuova di pacca.


prima, infiammata dal sacro fuoco della pasticceria, ho deciso di inaugurare il mio stampo per briochette

 

con molto orgoglio ho preparato l'impasto della torta margherita dimezzando le dosi. ho aggiunto del cacao e poi delle nocciole e poi del cocco. ho imburrato amorevolmente le formine, le ho riempite e ho infornato il tutto. ebbene... lo stampo è troppo grande e nel microonde non gira.
ho tolto l'impasto dallo stampo e l'ho messo in alcune tazze preventivamente imburrate. adesso abbiamo tre tazze con dentro una tortina che si può mangiare solo col cucchiaino. (a onor del vero le tortine rimaste sono due, una ce la siamo mangiata per merenda, e non era male.)