oggi ogni scusa sembrava essere quella buona per mettersi a piangere.
piangere perché:
oggi è l'ultima lista della spesa con vinc,
l'ultimo week-end,
l'ultimo sabato,
l'ultima volta che vediamo che tempo che fa insieme,
l'ultimo giro in libreria,
l'ultima lavatrice,
l'ultima volta che ci baciamo di sabato.
è che oggi la partenza, che prima sembrava astrattamente vicina, ha inziato a influenzare oggettivamente alcuni gesti quotidiani: dalla pianificazione del menù (il matematico non sarà più qui venerdì, né a pranzo né a cena), ai capi da mettere in lavatrice (quel pigiama sì, perché se lo deve portare via, quella felpa mia no, tanto c'è tempo per tutte le mie lavatrici).
e piangere tutto sommato non è una cosa tanto strana per me, se non fosse che in questi giorni ho una specie di congiuntivite che mi rende le lacrime abrasive, e allora fanno male il doppio.
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