ma in ogni mio libro c'è sempre una stratificazione di livelli di lettura e per quanto mi riguarda questo è un romanzo sulla complessità del mondo in cui viviamo e sullo spaesamento che ci causa.
è un libro che vorrebbe provare a descrivere quella complessità, a mostrarla per quello che è. c'è villa preziosin, la nostra bolla, e poi c'è l'oltresiepe, un posto in cui le conseguenze delle nostre scelte e delle nostre azioni diventano visibili, e ci rendiamo conto che quella maglietta, che abbiamo comprato in un negozio di fastfashion e gettato via, era stata cucita di bangladesh da un bambino e ora giace in un cumulo di altre magliette uguali sulla spiaggia di un paese africano.
l'oltresiepe è il luogo in cui evitiamo di andare perché mette in discussione il nostro stile di vita, le nostre comodità e convinzioni, ma è anche il luogo da cui, se vogliamo, è possibile tornare con l'intenzione di rendere il mondo un posto migliore.
mi piace credere che questo romanzo sia anticonsumista, ecologista, un inno al minimalismo e un omaggio al percorso di san francesco. non a caso la protagonista si chiama francesca.
ma la lettura è godibile a tutti i livelli, perché non ho mai perso di vista i miei personaggi né l'umorismo che sono il centro della narrazione.
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