venerdì 4 ottobre 2024

il kintsugi dei biscotti

long story short: il 15 luglio ho fatto il colloquio per un lavoro stagionale in una libreria, il 16 mi hanno assunta. il 30 settembre è scaduto il contratto.

(antefatto irrilevante: il 12 luglio ho fatto un precolloquio per quello stesso lavoro e nella foga di arrivarci prima che si scatenasse il diluvio mi sono tirata dietro la porta blindata lasciando le chiavi sul tavolo. per tutto il colloquio non ho fatto che maledirmi e chiedermi come o quando sarei rientrata in casa, dato che l'unica altra chiave era a leeds, in inghilterra con il matematico che non sarebbe rientrato prima di 36 ore.) 

l'uno ottobre ho ripreso in mano la mia vita, il mio tempo, i miei pensieri.

una delle prime cose che ho fatto per festeggiare l'esperienza lavorativa appena conclusa e la libertà riconquistata è stato sfornare dei biscotti con la farina di mais, cosa che prima non sarebbe stata possibile perché il caldo è stato folle e accendere il forno meglio di no, e comunque il tempo fuori dal luogo di lavoro era così poco che l'unica cosa sensata da farci era dormire, o stare immobile sul divano.

e quindi ho sfornato questi biscotti a forma di cuore che sono venuti buoni e perfetti, così perfetti che ne ho messi un po' in un sacchetto per portarli a un'amica. uscendo di casa con l'ombrello, le chiavi, il telefono, la borsa e non avendo abbastanza mani per tenere tutto, mi è caduto il sacchetto dei biscotti, e questo evento ha prodotto una sola logica conseguenza: i biscotti si sono rotti.

quando la mia amica ha tirato fuori il sacchetto di cuori spezzati mi sono molto scusata e lì per lì mi sono molto dispiaciuta. poi però ho pensato che un sistema infallibile per aggiustarli c'è: il kintsugi dei biscotti, prendi i pezzi e li riattacchi con la nutella. così come le ciotole riparate con l'oro acquistano più valore, i biscotti ne guadagnano in bontà.