mercoledì 22 maggio 2019

"il magico potere del riordino" - giorno 3

nel giorno tre non ho riordinato niente e so che marie kondo non sarebbe fiera di me.
il magico potere del riordino, secondo marie, sta nel sistemare "tutto in una volta". l'approccio soft di un po' alla volta, non sortisce lo stesso effetto. a suo dire il magico potere si manifesta solo se il riordino non si protrae a lungo nel tempo ma viene concentrato. credo che tutto sommato abbia senso, sia perché si sfrutta quello che in inglese chiamano "momentum", in italiano credo tradurrei con inerzia, sia perché interrompersi rischia di generare procrastinazione.
lo dice una che ha un master in procrastinazione e cattiva gestione del tempo.

nel giorno tre mi sono anche resa conto di non aver messo a posto le scarpe. ma ne ho pochissime paia, per cui non dovrebbe essere un gran lavoro.

nel giorno tre ho guardato l'armadio della vergogna, consapevole che sarà inevitabile affrontarlo se voglio proseguire nel mio riordino.
l'armadio della vergogna è il posto in cui butto dentro cose a caso. dall'estratto conto alle bomboniere, dal porta torta ingombrante ai pettorali delle corse cui ho partecipato.
l'armadio della vergogna è un gran casino. ma non è poi così grande e in fondo non contiene chissà quali mostri.
il vero mostro è la scatola della vergogna: lo scatolone che non ho mai disfatto dopo il trasloco di tre anni fa. ci sono dentro libri e quaderni dei vari corsi di tedesco, candele, pupazzi e chissà cos'altro. ogni tanto lo apro e ci rovisto dentro, per poi rimetterlo al suo posto.
non me la sento di affrontare né l'armadio né la scatola.
prima ho intenzione di affrontare vestiti e libri che ho a casa dei miei.

state vedendo anche voi con quale maestria spargo procrastinazione? non sistemo l'armadio qui perché prima devo sistemare altri vestiti e libri. giustissimo no? lo dice marie kondo che prima bisogna sistemare i vestiti, poi i libri, poi le carte e gli oggetti misti.
così, mentre attendo di andare dai miei a svolgere il mio dovere di riordinatrice della mia vita, del mio casino e dell'universo, l'armadio, da piccolo e gestibile, diventerà enorme e impossibile.

quello che ho imparato della procrastinazione è la sua natura di lente di ingrandimento, la sua capacità di trasformare una piccola incombenza un po' noiosa in una montagna insormontabile, che diventa sempre più grande e impossibile da affrontare.

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