lunedì 24 luglio 2017

l'abbandono

ho preso molto sul serio il diritto del lettore di abbandonare i libri quando non gli piacciono.
sono sia una lettrice compulsiva che un'abbandonatrice compulsiva. se un libro mi annoia lo mollo senza troppi rimpianti.
il mio motto è: "ci sono troppi libri belli per dover perder tempo con quelli brutti". (in questo caso bello e butto sono aggettivi che non implicano la bellezza in senso assoluto e universale, al contrario.)
quindi, che sia pagina 10, 100, 300 capita che mi arrenda, che smetta di perdere tempo con un libro che non mi coinvolge e passi ad altro. verso i vent'anni ho abbandonato a venti pagine dalla fine "l'insostenibile leggerezza dell'essere", libro di cui non ricordo altro, se non questo aneddoto.

venerdì ero sul punto di abbandonare "la cura schopenauer" di yalom, autore di cui ho adorato altri due romanzi.
oggi posso dire di essere felicissima di non averlo fatto.

chissà quanti romanzi straordinari mi sono persa per impazienza.

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