martedì 2 novembre 2010

pomposamente

il matematico si è preso una cotta per una poesia di majakovskji che si intitola "all'amato me stesso".
la suddetta poesia è stata messa in musica da un gruppo che si chiama "il teatro degli orrori".




il matematico desideroso di imparare a memoria la poesia si aggira per casa bisbigliando a fior di labbra cose tipo:
"come il Grande Oceano"
"stringendo con un brivido il decrepito eremo della terra"
"gettandosi a capofitto sulla malinconia"
"il grembo dimagrato della terra"

e per finire

"da quali Golia fui concepito,
così grande
e così inutile?"

adesso che frequenta un ambiente very international, non contento di averla imparata in italiano, vuole impararla in russo. qualcuno lo fermi, anche se forse non siamo più in tempo: è già in grado di leggiucchiare il cirillico!

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