ho recuperato un'intervista che mi avevano proposto alcuni anni fa.
riporto le ultime due domande con relative risposte.
potrei aver risposto a quest'intervista ieri, per quanto sono ancora d'accordo con me stessa
9- Pubblicherai su carta i tuoi racconti? Come vivi la pubblicazione cartacea? Speranze e desideri in merito a questa? Ed al tempo stesso cosa significa attualmente per te pubblicare su Internet?
Mi piacerebbe molto pubblicare un vero romanzo. Vederlo nella vetrina delle librerie e poter pensare che quello l’ho scritto io e che finirà sui comodini, nei bagni, negli zaini o nelle borse della gente. Allo stesso tempo penso che bisogna avere qualcosa di importante da dire e bisogna dirlo bene, e spesso non basta questo per pubblicare (a meno che uno non pubblichi a sue spese). Quindi non penso di essere ancora pronta per questo passo anche se ho tentato di scrivere due romanzi che sono solo degli aborti di una quarantina di pagine. Pubblicare su internet è fin troppo facile, ci sono dei siti in cui non fanno alcuna selezione e pubblicano automaticamente tutto. L’unico motivo per cui pubblico su internet è che a volte mi capita che qualcuno che ha a che fare con centinaia di persone che scrivono pensi che quello che scrivo io è bello e questo mi spinge a continuare.
10- Eccoci giunti alla classica immancabile domanda di ogni mia intervista: un consiglio all’esordiente? Ed in questo senso, una tua risposta a tal proposito, potrebbe risultare altrettanto interessante, visto che tu stessa da esordiente ti sei “sottoposta” a concorsi letterari, corsi di scrittura, presenza su vari siti internet e forse già nella mente una futura pubblicazione cartacea. Come ci si deve muovere in tal senso? Cosa è conveniente e sconveniente fare per entrare a far parte del mondo Letterario?
Penso di non poter rispondere a questa domanda visto che sono esordiente io stessa. Avrei proprio bisogno che qualcuno mi dicesse cosa fare, come muovermi ecc. Credo che “non basta desiderare, ma bisogna desiderare ardentemente”, soprattutto bisogna essere umili, accettare le critiche e non ritenersi mai arrivati. Nella scrittura soprattutto il momento creativo è brevissimo, il resto è tutto lavoro di lima, perfezionamento, riscrittura…
per chi fosse curioso di leggere tutta l'intervista, questo è il link (non avendo il supporto informatico del mio coabitante che ora è in trasferta a ppp non faccio esperimenti in html e lo copincollo)
http://digilander.libero.it/moniadibiagiodgl/pillin1.htm
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