sto rispettando i miei obiettivi quotidiani di scrittura, camminando e ora ho anche i capelli blu.
è arrivato molto freddo e un po' di neve. ci sono le macchine con i segni di neve rubata sui cofani.
leggo molto.
resto per la maggior parte del giorno da sola, disconnessa da internet.
non succede molto, se non nelle pagine che sto scrivendo. è bello e fa paura.
martedì 28 gennaio 2014
lunedì 20 gennaio 2014
internet-dipendenza
se fosse per me passerei tutta la giornata a cazzeggiare su internet. spesso lo faccio. ho perso giornate intere giocando a candy crush. se avessi riversato le stesse energie in altro, ora parlerei fluentemente il tedesco, o avrei un fisico tonico e scolpito, o sarei una prolifica romanziera. forse persino tutte e tre le cose insieme!
per riuscire a scrivere il mio romanzo, quindi, ho bisogno di essere disconnessa. e per essere disconnessa chiedo al matematico di portarsi in ufficio il cavo di alimentazione del modem. sì, lo so, è un rimedio estremo, ma io sono drogata, internet-dipendente a livelli da ricovero. e quindi.
per quattro giorni ha funzionato. senza connessione dalle nove di mattina alle sei di sera ho scritto moltissimo. ho sempre raggiunto l'obiettivo quotidiano, ho letto due romanzi, ho camminato, ho persino fatto dei riposini pomeridiani. e mi sono resa conto che è fantastico. che non c'è nessun bisogno di leggere le email un secondo dopo che sono state spedite, che non c'è nessuna fretta di avventarsi sui messaggi di stato degli amici di fb in tempo reale. un paio d'ore la sera sono più che sufficienti per tenersi aggiornati su tutto.
oggi, però, verso le cinque, ho avuto la malaugurata idea di cercare delle connessioni non protette. non ne avevo mai trovate prima, ero sicura che non ne avrei trovate nemmeno oggi.
invece.
invece una l'ho trovata. e ora la stesura del mio romanzo è di nuovo a repentaglio.
per riuscire a scrivere il mio romanzo, quindi, ho bisogno di essere disconnessa. e per essere disconnessa chiedo al matematico di portarsi in ufficio il cavo di alimentazione del modem. sì, lo so, è un rimedio estremo, ma io sono drogata, internet-dipendente a livelli da ricovero. e quindi.
per quattro giorni ha funzionato. senza connessione dalle nove di mattina alle sei di sera ho scritto moltissimo. ho sempre raggiunto l'obiettivo quotidiano, ho letto due romanzi, ho camminato, ho persino fatto dei riposini pomeridiani. e mi sono resa conto che è fantastico. che non c'è nessun bisogno di leggere le email un secondo dopo che sono state spedite, che non c'è nessuna fretta di avventarsi sui messaggi di stato degli amici di fb in tempo reale. un paio d'ore la sera sono più che sufficienti per tenersi aggiornati su tutto.
oggi, però, verso le cinque, ho avuto la malaugurata idea di cercare delle connessioni non protette. non ne avevo mai trovate prima, ero sicura che non ne avrei trovate nemmeno oggi.
invece.
invece una l'ho trovata. e ora la stesura del mio romanzo è di nuovo a repentaglio.
martedì 14 gennaio 2014
termini di paragone
c'è una città in norvegia che si chiama Tromsø. ci abitano quasi 70.000 persone. oggi in quella ridente cittadina norvegese avranno una temperatura massima di -13 gradi e vedranno la luce, una luce crepuscolare, per 65 miseri minuti. il 21 gennaio festeggeranno il giorno del sole, cioè, dopo mesi, lo vedranno di nuovo sorgere sopra l'orizzonte.
ecco, diciamo che ora vienna, con la sua massima di 7 gradi e le sue quasi 9 ore di luce, sembra un posto meraviglioso in cui vivere.
ecco, diciamo che ora vienna, con la sua massima di 7 gradi e le sue quasi 9 ore di luce, sembra un posto meraviglioso in cui vivere.
sabato 11 gennaio 2014
il colore scema - o color scema
avere i capelli di un colore eccentrico è stupido e imbarazzante. così stupido e imbarazzante che, quando esco di casa, spesso lo faccio col cappuccio tirato sulla testa.
l'imbarazzo è dato dal fatto che i miei capelli, a dispetto della foto che li fa sembrare azzurri, sono verdi e per la maggior parte del tempo sporchissimi. perché ogni volta che li lavo il colore se ne va e mi lascia sempre più gialla e quando sarò gialla dovrò prendere una decisione. le alternative sono: tentare di diventare azzurra, o farmeli tingere del mio colore e amen. solo che per farmeli tingere del mio colore devo avere una ricrescita sufficiente per far capire alla parrucchiera di che colore si sta parlando.
quindi non mi resta altro da fare che resistere con i capelli verdi.
l'imbarazzo è dato dal fatto che i miei capelli, a dispetto della foto che li fa sembrare azzurri, sono verdi e per la maggior parte del tempo sporchissimi. perché ogni volta che li lavo il colore se ne va e mi lascia sempre più gialla e quando sarò gialla dovrò prendere una decisione. le alternative sono: tentare di diventare azzurra, o farmeli tingere del mio colore e amen. solo che per farmeli tingere del mio colore devo avere una ricrescita sufficiente per far capire alla parrucchiera di che colore si sta parlando.
quindi non mi resta altro da fare che resistere con i capelli verdi.
venerdì 10 gennaio 2014
passi e parole
ho ricominciato a scrivere. se niente ha senso, tanto vale scrivere il romanzo che ho sempre rimandato di scrivere. se è tutto sbagliato e non c'è modo di essere felici, tanto vale perdere tempo con parole che forse a nessuno importerà leggere.
mi sono data come obiettivo un romanzo di 180.000 battute entro il 26 febbraio, data ultima per partecipare al concorso "io scrittore".
l'obiettivo giornaliero è di 4.000 battute al giorno. al momento ne ho circa 49.000. meno di un terzo, più di un quarto.
ho anche iniziato a fare dell'attività fisica per avere un "culetto perfetto", che significa più che altro tentare di contrastare lo strato di cellulite che rende il mio lato B floscio e inguardabile.
i due obiettivi si sono intrecciati, al punto che non ci sono parole senza passi, e non ci sono passi senza parole.
mi sono data come obiettivo un romanzo di 180.000 battute entro il 26 febbraio, data ultima per partecipare al concorso "io scrittore".
l'obiettivo giornaliero è di 4.000 battute al giorno. al momento ne ho circa 49.000. meno di un terzo, più di un quarto.
ho anche iniziato a fare dell'attività fisica per avere un "culetto perfetto", che significa più che altro tentare di contrastare lo strato di cellulite che rende il mio lato B floscio e inguardabile.
i due obiettivi si sono intrecciati, al punto che non ci sono parole senza passi, e non ci sono passi senza parole.
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