la mia avventura di autore autopubblicato inizia l'11 marzo, quando carico su amazon il mio pamphlet dal titolo "childfree: sono un mostro non voglio avere figli".
il 12 marzo diventa disponibile per l'acquisto. inizio quindi a fare pubblicità, su fb, su twitter, su alcuni gruppi di anobii e su questo blog.
la mia pubblicità consiste nel presentare il testo e linkare il pdf scaricabile gratuitamente con un'anteprima (più lunga di quella che fornisce amazon).
in 16 giorni, l'anteprima viene scaricata oltre 100 volte e vendo 7 copie del volume.
dopo alcuni giorni consecutivi di fiacca decido di aderire a kindle direct publishing select che permette, dando ad amazon l'esclusiva di vendita, di proporre il testo gratuitamente.
il 28 marzo pubblicizzo sugli stessi canali l'offerta di amazon.
ed ecco il risultato in classifica in base al numero di copie.
20 copie 125° posto
33 66
50 30
59 22
67 19
al termine del primo giorno di promozione il mio ebook compare nella prima pagina dei bestseller gratuiti e ha ottenuto tre recensioni: due da 5 stelline e una da 4. per non perdere la visibilità ottenuta decido di prolungare l'offerta di un giorno.
il 29 marzo
98 copie 22 posto
105 18
122 11
128 9
155 9
162 9
ora che l'offerta è finita childfree è 13.871° nella classifica degli ebook a pagamento. questo significa che è invisibile. la speranza è che le 162 copie gratuite e le 7 vendute inneschino il passaparola.
ho provato a chiedere a elasti di nonsolomamma e a chiara cecilia santamaria di machedavvero? di farmi da testimonial. la prima mi ha ignorata, la seconda è stata gentilissima e mi ha anche ritwittittato.
le conclusioni che traggo a questo punto dell'esperimento sono: autopubblicarsi probabilmente non fa per me. bisogna dedicare al marketing moltissimo tempo e moltissima cura, bisogna praticamente conquistarsi i lettori uno a uno e io non ne sono capace.
sabato 30 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
dalla bologna children's book fair 2013
mi sono portata a casa una bellissima shopper nera, un bacetto perugina che mi invita a riflettere, una cartolina che ho appeso al frigo e moltissimo sonno. (ieri pomeriggio, per recuperare, ho detto "mi faccio un pisolino" e mi sono risvegliata 4 ore dopo. la cosa non mi ha impedito di dormire dalle 23 alle 7 e 30.)
alla fiera del libro di bologna ho visto tante, tante persone che sono, sono state, e per qualche ora sono ritornate ad essere, famiglia.
alla fiera di bologna, una traduttrice che non credevo si ricordasse di me, mi ha detto, ma certo, leggo il tuo blog. ho anche imparato a cucinare le torte al microonde, non credevo nemmeno si potesse fare.
alla fiera di bologna mi sono portata la parrucca azzurra, e l'ho indossata per cena.
alla fiera di bologna mi hanno chiesto di restituire una cravatta e non l'ho fatto.
alla fiera di bologna mi hanno detto che hanno pubblicato tutti, e manco solo io, che se solo mi decidessi a finire uno dei mille romanzi che ho cominciato...
alla fiera di bologna mi è venuto da piangere, e ho anche un po' pianto.
alla fiera di bologna ho sentito un frammento di frase in tedesco, e ne ho capito il significato.
alla fiera di bologna ho parlato della mia esperienza di self publishing (solo per oggi il mio childfree è gratis, scaricatelo qui)
alla fiera di bologna mancavano maria, nicoletta e benedetta, però c'erano i loro libri.
il tassista di bologna che mi ha riportato in stazione ha detto "vienna è la mia seconda città". e pensavo lo dicesse tanto per, invece ha nominato sudbahnhof, il canale tv orf, e il vento, e ho capito che vienna la conosce davvero. e mi è sembrato un bel modo per congedarmi dalla città e ritornare verso casa, seppure a bologna mi sia sentita molto più a casa di quanto mi senta a casa a vienna.
alla fiera del libro di bologna ho visto tante, tante persone che sono, sono state, e per qualche ora sono ritornate ad essere, famiglia.
alla fiera di bologna, una traduttrice che non credevo si ricordasse di me, mi ha detto, ma certo, leggo il tuo blog. ho anche imparato a cucinare le torte al microonde, non credevo nemmeno si potesse fare.
alla fiera di bologna mi sono portata la parrucca azzurra, e l'ho indossata per cena.
alla fiera di bologna mi hanno chiesto di restituire una cravatta e non l'ho fatto.
alla fiera di bologna mi hanno detto che hanno pubblicato tutti, e manco solo io, che se solo mi decidessi a finire uno dei mille romanzi che ho cominciato...
alla fiera di bologna mi è venuto da piangere, e ho anche un po' pianto.
alla fiera di bologna ho sentito un frammento di frase in tedesco, e ne ho capito il significato.
alla fiera di bologna ho parlato della mia esperienza di self publishing (solo per oggi il mio childfree è gratis, scaricatelo qui)
alla fiera di bologna mancavano maria, nicoletta e benedetta, però c'erano i loro libri.
il tassista di bologna che mi ha riportato in stazione ha detto "vienna è la mia seconda città". e pensavo lo dicesse tanto per, invece ha nominato sudbahnhof, il canale tv orf, e il vento, e ho capito che vienna la conosce davvero. e mi è sembrato un bel modo per congedarmi dalla città e ritornare verso casa, seppure a bologna mi sia sentita molto più a casa di quanto mi senta a casa a vienna.
lunedì 25 marzo 2013
la fortuna sia con te
nevica, non mi sento affatto bene e stasera mi aspetta il treno notturno per bologna.
stamattina decido, dopo aver finto per giorni che non ci fosse alcun problema, di andare da un medico.
scelgo una dottoressa che parla anche italiano e che ha lo studio non troppo distante da casa.
non riceve per appuntamento, per cui metto il kindle in borsa in vista dell'attesa.
esco di casa affrontando le intemperie, trovo la strada e il palazzo ma...
è un palazzo fantasma: non ci sono etichette né fuori sul citofono, né dentro sulle cassette della posta, né sulle porte.
stamattina decido, dopo aver finto per giorni che non ci fosse alcun problema, di andare da un medico.
scelgo una dottoressa che parla anche italiano e che ha lo studio non troppo distante da casa.
non riceve per appuntamento, per cui metto il kindle in borsa in vista dell'attesa.
esco di casa affrontando le intemperie, trovo la strada e il palazzo ma...
è un palazzo fantasma: non ci sono etichette né fuori sul citofono, né dentro sulle cassette della posta, né sulle porte.
c'è solo un gruppo di operai slavi che va su e giù per le scale polverose.
prendo il cellulare in tasca per chiamare il matematico e chiedergli il numero dello studio, in modo da poter chiamare e capire dove andare.
indovinate un po'?
esatto, cellulare scarico.
venerdì 22 marzo 2013
man-struation e altre catastrofi
il matematico in questi giorni è più scorbutico del solito. è proprio inavvicinabile. peggio di me durante la mia peggiore sindrome premestruale.
di giustifica dicendo di avere le man-struation. dice che esistono, sono sbalzi ormonali che occorrono negli uomini in casi di particolare stress o altro.
il mio pc, acquistato esattamente 5 anni fa, mi sta lasciando e lo sta facendo nel peggiore dei modi.
a natale il cavo dell'alimentazione si era sfilacciato risultando inutilizzabile. mio padre, con un'operazione chirurgica e un trapianto di filo, lo aveva miracolosamente salvato quando ormai lo davo per finito e passavo i pomeriggi a chiedere in giro dove avrei potuto trovare un nuovo alimentatore.
ora la situazione è precipitata di nuovo. il mio pc si spegne. all'improvviso. indipendentemente da quello che faccio. a caso. anche più volte al giorno.
solitamente questi black out erano solo una piccola seccatura. riaccendendolo ripristinava le sessioni e recuperava i file aperti (che ovviamente salvavo ogni trenta secondi).
oggi, però, la tragedia: in uno di questi spegnimenti improvvisi si è portato via il file word su cui stavo lavorando da giorni. non esiste più. o meglio, esiste ma è grande 0 byte. vuoto.
e nemmeno il matematico men-struato è riuscito a risolvere questa emergenza.
di giustifica dicendo di avere le man-struation. dice che esistono, sono sbalzi ormonali che occorrono negli uomini in casi di particolare stress o altro.
il mio pc, acquistato esattamente 5 anni fa, mi sta lasciando e lo sta facendo nel peggiore dei modi.
a natale il cavo dell'alimentazione si era sfilacciato risultando inutilizzabile. mio padre, con un'operazione chirurgica e un trapianto di filo, lo aveva miracolosamente salvato quando ormai lo davo per finito e passavo i pomeriggi a chiedere in giro dove avrei potuto trovare un nuovo alimentatore.
ora la situazione è precipitata di nuovo. il mio pc si spegne. all'improvviso. indipendentemente da quello che faccio. a caso. anche più volte al giorno.
solitamente questi black out erano solo una piccola seccatura. riaccendendolo ripristinava le sessioni e recuperava i file aperti (che ovviamente salvavo ogni trenta secondi).
oggi, però, la tragedia: in uno di questi spegnimenti improvvisi si è portato via il file word su cui stavo lavorando da giorni. non esiste più. o meglio, esiste ma è grande 0 byte. vuoto.
e nemmeno il matematico men-struato è riuscito a risolvere questa emergenza.
giovedì 21 marzo 2013
zandegù
l'editore che pubblicherà il mio manuale di scrittura si chiama zandegù.
zandegù è giovane, è tenace, è digitale, è di torino, ed è un editore trasparente certificato da tropico del libro.
zandegù pubblica solo guide e reportage. ha una grafica accattivante. e io sono davvero onorata di essere tra i loro autori.
al momento in catalogo ci sono 5 ebook, disponibili per l'acquisto nei principali store on-line e sul loro sito internet.
c'è quello gratuito che parla dei preppers: pazzi persone che si preparano alla fine del "mondo come lo conosciamo" creandosi un rifugio sotto terra, immagazzinando scorte alimentari e a volte persino procurandosi armi e munizioni.
c'è la guida alle crisi di panico, e quella ai lavori alternativi da praticare ora che c'è la crisi.
c'è il reportage sul wrestling in italia. e poi c'è quello sull'assistenza sessuale per i disabili in cui l'autore intervista il portavoce italiano del movimento che chiede che anche in italia sia prevista per legge la figura dell'assistente sessuale. sono pagine molto schiette e dirette, che arrivano al cuore del problema senza perbenismi né falsi moralismi.
tutto questo parlar bene (e con cognizione di causa) di zandegù partecipa alla campagna "sf-ama zandegù" in palio ci sono delle agende meravigliose fatte a mano da delle giovani imprenditrici torinesi.
potete partecipare all'evento su fb qui
maggiori informazioni sul sito dell'editore qui
zandegù è giovane, è tenace, è digitale, è di torino, ed è un editore trasparente certificato da tropico del libro.
zandegù pubblica solo guide e reportage. ha una grafica accattivante. e io sono davvero onorata di essere tra i loro autori.
al momento in catalogo ci sono 5 ebook, disponibili per l'acquisto nei principali store on-line e sul loro sito internet.
c'è quello gratuito che parla dei preppers:
c'è la guida alle crisi di panico, e quella ai lavori alternativi da praticare ora che c'è la crisi.
c'è il reportage sul wrestling in italia. e poi c'è quello sull'assistenza sessuale per i disabili in cui l'autore intervista il portavoce italiano del movimento che chiede che anche in italia sia prevista per legge la figura dell'assistente sessuale. sono pagine molto schiette e dirette, che arrivano al cuore del problema senza perbenismi né falsi moralismi.
tutto questo parlar bene (e con cognizione di causa) di zandegù partecipa alla campagna "sf-ama zandegù" in palio ci sono delle agende meravigliose fatte a mano da delle giovani imprenditrici torinesi.
potete partecipare all'evento su fb qui
maggiori informazioni sul sito dell'editore qui
mercoledì 20 marzo 2013
aspettando primavera
le ore di luce stanno finalmente stiracchiandosi e mettendosi comode e riguadagnando il loro spazio, ogni tanto il sole ci degna della sua presenza, dopo quasi sei mesi di perenne latitanza, e oggi la colonnina di mercurio ha persino tagliato il traguardo dei dieci gradi, evento a dir poco straordinario.
insomma, dopo sei mesi di buio si intravede finalmente la luce in fondo al tunnel. che al momento è più la luce concreta del sole che la sperata luce metaforica di qualche evento positivo a dare una svolta alla mia vita. però meglio di niente, no?!
lo so, sono una frana a giocare a quella che vede il bicchiere mezzo pieno.
però di bello c'è che martedì prossimo sarò alla fiera del libro di bologna. manco da due anni, e sì, lei mi è molto mancata.
vedrò un sacco di gente conosciuta e amica e stimata e sarà bello ma anche imbarazzante, perché sono una frana a riavvicinarmi dopo essere stata tanto lontana. però spero di farmi passare presto la timidezza, perché non c'è tempo.
e raccatterò un sacco di cartoline e cataloghi e borsine coloratissime.
e mi riempirò gli occhi di libri e meraviglia.
e forse rimpiangerò un po' tutto quello che mi sono lasciata indietro.
perché sono una frana a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma bravissima a riempire i bicchieri che nel passato erano mezzi vuoti.
insomma, dopo sei mesi di buio si intravede finalmente la luce in fondo al tunnel. che al momento è più la luce concreta del sole che la sperata luce metaforica di qualche evento positivo a dare una svolta alla mia vita. però meglio di niente, no?!
lo so, sono una frana a giocare a quella che vede il bicchiere mezzo pieno.
però di bello c'è che martedì prossimo sarò alla fiera del libro di bologna. manco da due anni, e sì, lei mi è molto mancata.
vedrò un sacco di gente conosciuta e amica e stimata e sarà bello ma anche imbarazzante, perché sono una frana a riavvicinarmi dopo essere stata tanto lontana. però spero di farmi passare presto la timidezza, perché non c'è tempo.
e raccatterò un sacco di cartoline e cataloghi e borsine coloratissime.
e mi riempirò gli occhi di libri e meraviglia.
e forse rimpiangerò un po' tutto quello che mi sono lasciata indietro.
perché sono una frana a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma bravissima a riempire i bicchieri che nel passato erano mezzi vuoti.
martedì 12 marzo 2013
childfree - sono un mostro non voglio avere figli
come forse ricorderete, tempo fa non parlavo d'altro che di autopubblicare un manuale di scrittura.
poi è successo che quel manuale ha trovato un editore vero e così non sono riuscita a soddisfare la mia curiosità nei confronti dell'autopubblicazione.
per questo motivo ho scritto dell'altro.
si tratta di un breve saggio sulla maternità, cui ho preparato una pagina dedicata qui sul blog e che da oggi è disponibile per l'acquisto su amazon cliccando qui.
se non siete clienti amazon, potete scaricare da qui il pdf con un estratto. il pdf potete spedirlo a parenti e amici, potete condividerne il link su fb o su twitter, insomma, se vi sembra interessante per qualcuno dei vostri contatti siete invitati a informarli della sua esistenza.
intanto vi chiedo: che ne pensate della copertina?
e una volta letto, l'estratto o il testo intero, qualunque osservazione è la benvenuta.
poi è successo che quel manuale ha trovato un editore vero e così non sono riuscita a soddisfare la mia curiosità nei confronti dell'autopubblicazione.
per questo motivo ho scritto dell'altro.
si tratta di un breve saggio sulla maternità, cui ho preparato una pagina dedicata qui sul blog e che da oggi è disponibile per l'acquisto su amazon cliccando qui.
se non siete clienti amazon, potete scaricare da qui il pdf con un estratto. il pdf potete spedirlo a parenti e amici, potete condividerne il link su fb o su twitter, insomma, se vi sembra interessante per qualcuno dei vostri contatti siete invitati a informarli della sua esistenza.
intanto vi chiedo: che ne pensate della copertina?
e una volta letto, l'estratto o il testo intero, qualunque osservazione è la benvenuta.
lunedì 11 marzo 2013
schadenfreude
i germanofoni sono degli stronzi, e lo si capisce dal fatto che hanno una parola apposta per descrivere la gioia che suscitano in te le disgrazie altrui.
questa parola è schadenfreude.
es: la tua amica, quella gnocca, quella che sta con il tizio figo che hai desiderato per anni, quella che ha il lavoro che hai sempre sognato cade dalle scale, si spacca una gamba, perde il lavoro e il fidanzato la tradisce, con te. e tu provi una grande, grandissima, schadenfreude.
oggi abbiamo ricevuto i risultati del test di tedesco. io sono andata abbastanza bene. ma anche gli altri sono andati bene e tutti riceveremo lo zeugniss, l'attestato di livello C1. tutti tranne una persona. quella arrogante, che ha passato il corso a contraddire chiunque, insegnante compresa, quella che ha messo i bastoni tra le ruote alla realizzazione del lavoro di gruppo, quella che interrompeva, alzava la voce, rovinava l'armonia.
ecco, quando la prof le ha consegnato il compito dicendole che il risultato era negativo e che non avrebbe ottenuto lo zeugniss io ho provato una grande schadenfreude.
direi che mi sto ambientando alla grande.
questa parola è schadenfreude.
es: la tua amica, quella gnocca, quella che sta con il tizio figo che hai desiderato per anni, quella che ha il lavoro che hai sempre sognato cade dalle scale, si spacca una gamba, perde il lavoro e il fidanzato la tradisce, con te. e tu provi una grande, grandissima, schadenfreude.
oggi abbiamo ricevuto i risultati del test di tedesco. io sono andata abbastanza bene. ma anche gli altri sono andati bene e tutti riceveremo lo zeugniss, l'attestato di livello C1. tutti tranne una persona. quella arrogante, che ha passato il corso a contraddire chiunque, insegnante compresa, quella che ha messo i bastoni tra le ruote alla realizzazione del lavoro di gruppo, quella che interrompeva, alzava la voce, rovinava l'armonia.
ecco, quando la prof le ha consegnato il compito dicendole che il risultato era negativo e che non avrebbe ottenuto lo zeugniss io ho provato una grande schadenfreude.
direi che mi sto ambientando alla grande.
martedì 5 marzo 2013
deutsche sprache schwere sprache
domani devo parlare in tedesco per 15 minuti di fronte a una decina di persone. è necessario, è un lavoro che sto preparando da settimane, dovrei averlo imparato a memoria e invece no, sono terrorizzata. so che mi agiterò un sacco, non mi verranno le parole, sbaglierò a declinare tutti gli articoli, anche perché l'agitazione mi farà dimenticare gli articoli di tutte le parole chiave, e farò una figuraccia.
riuscirò mai a farmi piacere il tedesco? credo di no. almeno fino a quando continuerà ad essere fonte di umiliazioni e sarà questione di vita o di morte.
cosa intendo per "fonte di umiliazioni"?
eccovi un esempio.
tempo fa ho risposto a un annuncio di lavoro mandando la mia candidatura e il mio cv. poco tempo dopo vengo chiamata, vogliono fissare la data del colloquio. avendo mandato decine di candidature contemporaneamente non ho la più pallida idea di quale tra quelle abbia riscosso successo. in ogni caso capisco il giorno e l'ora del colloquio, capisco che sarà un colloquio strutturato in due parti, la prima sarà collettiva e servirà a presentare l'azienda, a questo seguirà un colloquio individuale. poi mi viene detto il luogo e mi vengono fornite indicazioni dettagliate su dove si svolgerà il colloquio. e qui non capisco. chiedo se sia possibile ricevere queste informazioni per email e mi viene risposto che no, non è possibile, o capisco o non capisco, e se non capisco, forse è persino meglio che non mi presenti al colloquio.
per la verità non mi è stato detto così esplicitamente, l'interlocutrice ha detto più o meno "non vorrei essere scortese e ritirare il mio invito, ma valuti lei se presentarsi al colloquio o meno, dato che il lavoro consiste nel parlare e scrivere in tedesco per tutto il giorno".
riuscirò mai a farmi piacere il tedesco? credo di no. almeno fino a quando continuerà ad essere fonte di umiliazioni e sarà questione di vita o di morte.
cosa intendo per "fonte di umiliazioni"?
eccovi un esempio.
tempo fa ho risposto a un annuncio di lavoro mandando la mia candidatura e il mio cv. poco tempo dopo vengo chiamata, vogliono fissare la data del colloquio. avendo mandato decine di candidature contemporaneamente non ho la più pallida idea di quale tra quelle abbia riscosso successo. in ogni caso capisco il giorno e l'ora del colloquio, capisco che sarà un colloquio strutturato in due parti, la prima sarà collettiva e servirà a presentare l'azienda, a questo seguirà un colloquio individuale. poi mi viene detto il luogo e mi vengono fornite indicazioni dettagliate su dove si svolgerà il colloquio. e qui non capisco. chiedo se sia possibile ricevere queste informazioni per email e mi viene risposto che no, non è possibile, o capisco o non capisco, e se non capisco, forse è persino meglio che non mi presenti al colloquio.
per la verità non mi è stato detto così esplicitamente, l'interlocutrice ha detto più o meno "non vorrei essere scortese e ritirare il mio invito, ma valuti lei se presentarsi al colloquio o meno, dato che il lavoro consiste nel parlare e scrivere in tedesco per tutto il giorno".
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