venerdì 28 settembre 2007

il responso...

...è stato meno traumatico del previsto.

il maggior difetto del mio forseromanzo è che è troppo breve, ha bisogno di una cura ricostituente, ha bisogno di una maggior caratterizzazione dei personaggi e di una maggior cura della lingua e dello stile. ma niente di irrimediabile.

quello che mi ha colpito è constatare che la mia scrittura è come me: asciutta, diretta, senza fronzoli. arriva dritta al punto, senza tanti giri di parole.

il passo sucessivo è riscrivere.

2 commenti:

Unknown ha detto...

io preferisco una scrittura senza fronzoli. non amo le descrizioni particolareggiate, dei personaggi o dei paesaggi ancora meno. mi piace che ci sia spazio per l'immaginazione. voglio mistero! in medias res: ecco come non mi dispiace trovarmi così leggendo un libro. abbasso l'analiticità eccessiva!!
comunque chi è il lettore esigente? Vincenzo, o l'editore, o/e il tuo capo?
intanto anche io devo trovare la forza di finire almeno un racconto!! sennò la gente mi stressa perché pensopensopenso e poi non scrivo mai!! uno l'ho cominciato e sono determinato a finrilo ma scrivere è una pizza! lo dovrei fare nei weekned ma poi c'è sempre altro...
figurarsi la riscrittura poi (brrr... mi ricorda la tesi...giorni e giorni a ribattere sempre le stesse pagine)
Buona fortuna!!!

Ty.D. ha detto...

Non è male però essere così diretti e austeri. Ha un certo fascino..