è iniziata l'1 novembre con 9km: uno per ogni recensione su amazon al mio romanzo "un miglio al giorno"
la progressione è stata questa:
settimana 1 - 9km
settimana 2 - 13km
settimana 3 - 14km
settimana 4 - 15km
settimana 5 - 15km
settimana 6 - 18km
settimana 7 - 20km
settimana 8 - 20km
settimana 9 - 22km
settimana 10 - 23km
settimana 11 - 24km
settimana 12 - 26km
settimana 13 - 28km
ieri ho corso 28km: 2/3 di maratona.
ho corso piano, mi sono presa diverse pause per camminare durante le quali bere, ciucciarmi i gel, filmare. ho ascoltato un podcast che mi ha tenuta distratta per tutto il tempo - ed è stato tanto - che ci ho messo per portare a casa la distanza. (i piani di allenamento per principianti dicono che non è importante la velocità ma il tempo che passi sulle gambe, l'idea è di abituare le gambe alla fatica)
alla fine mi sono chiesta se davvero mi sento in grado di correre altri 14 km. e la risposta è stata no. ma sono abbastanza testarda da non accettare un no come risposta, quindi si va avanti, ci si affida al processo e si spera. nel mio caso, spero di non farmi male. perché a fare le cose a caso come sto facendo io il rischio di un infortunio è molto alto.
non credo di essere molto brava a trasmettere quanto è faticoso e sfidante, né di quanta voglia di stare sul divano faccia da contrappeso al buttarsi là fuori, nel freddo, per così tante ore. (pensate a una distanza che percorrete abitualmente in macchina, per andare al lavoro o a fare la spesa, e guardate quant'è su google maps. poi confrontatela con i 28km che ho percorso ieri sulle mie gambe)
e la cosa peggiore in assoluto, che fa parte del mio essere in ogni ambito, è l'incapacità di vedere i miei traguardi come tali.
così con la corsa: se mi alleno con costanza, ovvio che riesco a correre una maratona. se mi allenassi di più e meglio, se mangiassi più frutta e verdura, lo farei anche a una velocità decente. e in questa frase, oltre a non celebrare tutto lo sforzo che sto facendo, mi sto anche colpevolizzando per lo sforzo che dovrei fare e non sto facendo.
correrò una maratona? di sicuro! non è questione di se, ma di quando. e sarà solo la diretta conseguenza delle mie azioni. e sono sicura che al traguardo, invece di dirmi brava per non aver mollato, mi rimprovererò per quanto sono stata lenta.
una delle mie molte psicologhe mi ha detto che a quarant'anni bisogna smettere di incolpare i propri genitori per qualsiasi cosa vada male nella propria vita attuale, tuttavia sono certa che il mio dialogo interiore, tutti i "non sei abbastanza", "non vai bene", "non sei capace", "non ti impegni a sufficienza" siano l'eco di quelli che mi sono sentita dire in famiglia per almeno due decenni.
vorrei dire che sono fiera di me - sia per la pubblicazione che per tutti i km percorsi fin qui, che mi sto godendo il processo, che è tutto molto bello ed entusiasmante, che non vedo l'ora, che voi siete fantastici ad avere lasciato tutte quelle recensioni e che è tutto bellissimo.
ma il mio dialogo interiore dice altro.
voi continuate a leggere e recensire, io continuo a correre.
dai dai dai.
Nessun commento:
Posta un commento