sabato 1 ottobre 2022

come non ho vinto una fisarmonica


a luglio mi sono fatta coinvolgere in una competizione letteraria itinerante.

ho scritto il racconto a tema "gatto nero" in diretta, in venti minuti, mentre dei musicisti suonavano intrattenendo un pubblico composto al 90% da miei parenti (questione che ha reso irrilevante il fatto che, a causa di un malinteso con l'organizzatore, sul banchetto per la vendita dei libri i miei non fossero esposti.)

l'organizzatore è un estroverso, una persona che per essere sicura che la ascolti deve calpestare il tuo spazio personale, una persona che se porti la mascherina (perché vorresti continuare a non prendere il covid) ci rimale male e lo considera un affronto personale.

io sono un'introversa, una persona che sta bene sul suo divano, che non capisce perché la gente voglia ammassarsi e parlare del più e del meno, a maggior ragione ora, che RT è sopra uno e la pandemia di cui nessuno parla più è ancora bella arzilla e la brainfog e il longcovid affliggono milioni di persone. ma probabilmente gli estroversi che si ammassano nei locali, il covid se lo sono già preso proprio in virtù del fatto che si ammassano nei locali. 

comunque. 
ieri sera ci si doveva ammassare in un locale per sapere chi, tra i 12 scrittori partecipanti alla competizione letteraria itinerante, fosse risultato vincitore del premio in palio: una fisarmonica. il motivo per cui la scrittrice o lo scrittore vincitore, invece di ottenere dei prosaici contanti o un buono da spendere in libreria, dovesse accollarsi uno strumento musicale pesantissimo è stato giustificato con il seguente aneddoto.

un venditore viene inviato in africa per vendere delle scarpe. dopo essere arrivato sul luogo si rende conto che lì nessuno porta le scarpe, quindi chiama i suoi superiori per riferire la questione. alla sua rimostranza gli viene risposto: è proprio perché nessuno porta le scarpe che sei lì a venderle.

dopo aver nominato uno a uno noi prodi scrittori e scrittrici (io sono stata presentata come "scrittrice di successo che pubblica dappertutto!" - e la cosa mi ha sicuramente fatto moltissimo piacere. figuriamoci! è molto bello che gli altri credano che io sia già quello che sono molto lontana dal diventare) si è quindi giunti all'elencazione dei giurati, una dozzina di persone a me perlopiù sconosciute, tranne per un libraio.

successivamente delle autrici hanno raccontato il loro punto di vista sull'esperienza. particolarmente rilevante quella di antonella, che è diventata amica dello scrittore prima sconosciuto con cui si è sfidata: ora si scambiano libri e consigli e sono felicemente in contatto.
io - socialmente inetta - ieri sera non ho nemmeno salutato la povera lucia che ha scritto con me a luglio la sua storia di gatti neri. penserà che il fatto che io sia una "scrittrice di successo che pubblica dappertutto!" mi abbia resa una stronza e una snob. e non che semplicemente sono un'introversa che ha paura delle persone e non è capace di interagire.
dopo tutti questi preamboli si è finalmente giunti alla proclamazione della vincitrice: elena vesnaver, che oltre ad accollarsi la fisarmonica avrà il privilegio di veder pubblicato il suo bel racconto dal titolo "tango" sul messaggero veneto.

a quel punto è arrivato il momento delle foto della vincitrice e della foto di gruppo. in cui io sono l'unica con la mascherina. a un certo punto mi sono ricordata di toglierla, ma forse ormai nessuno fotografava più.

dopo 55 minuti di inferno ("l'inferno sono gli altri" cit.) - che mi sono sembrati tre ore - sono scappata via.

(grazie a silvia e roberto che mi sono stati vicino in questo momento difficile)
(grazie a laura che mi ha ricordato che devo festeggiare di non aver vinto la fisarmonica!)

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