rieccomi con le mie opinioni non richieste sulla dozzina dello strega, che è già diventata cinquina e da cui tra poco verrà decretato il libro vincitore.
io faccio gran tifo per veronica raimo e il suo "niente di vero". mi è sembrato un romanzo davvero godibile, intelligente, dall'ironia feroce.
il mio secondo libro preferito è "e poi saremo salvi" di alessandra carati. un romanzo toccante che affronta il tema sempre attuale dell'immigrazione di "seconda generazione" e degli orrori che spesso si consumano nei paesi di provenienza delle persone immigrate.
"randagi", "divorzio di velluto" e "spatriati" per me sono tre "gne". non li ho trovati particolarmente toccanti, né interessanti, e non hanno fatto risuonare niente in me.
"nova" di baccà non ho intenzione di leggerlo. la voce narrante del suo romanzo precedente "benevolenza cosmica" (che ho letto perché il nostro baccà è il grande genio che ha esordito nientemeno che con adelphi e quindi vuoi non restare al corrente) era così sessista che ho giurato a me stessa che mai più.
il grande interrogativo è "stradario aggiornato di tutti i miei baci". vorrei leggerlo ma ha più di 600 pagine e la mia teoria è che se non puoi dirlo in meno di 250 pagine ti stai accollando e io non te lo permetterò. tuttavia - forse un giorno - concederò una possibilità a questo libro che in qualche modo esercita un certo magnetismo sulla mia curiosità.
voi? che ne dite? siete stregati da qualcuno dei finalisti? o preferite il campiello?
in quel caso ho un'opinione non richiesta anche su quello: faccio grande tifo per "la foglia di fico" di antonio pascale. un romanzo originale, dalla struttura particolare, che coniuga botanica e vita - piante e persone - in modo molto intrigante.