domenica 5 dicembre 2021

il mio 2021 in libri - marzo

a marzo ho letto 5 libri.

qui in provincia di udine c'erano oltre 600 casi di covid per 100.000 abitanti, il picco più alto raggiunto per quanto riguarda occupazione della terapia intensiva, numero di morti, numero di nuovi positivi, numero di persone in isolamento. il titolare settantenne del posto dove lavoro si è ammalato di covid, ci siamo tutte fatte il tampone, siamo state in "smart uorky" finché non abbiamo avuto l'esito negativo.

a fine marzo il titolare è tornato. sia lui sia la moglie sia il figlio si sono ammalati in modo lieve. la moglie ha solo perso il gusto e l'olfatto ma invece di stare a casa è venuta in ufficio da noi a prendere delle carte. tutto bellissimo.

a marzo ho corso per 10 km in un'ora. era da oltre un anno che non accadeva. tutto merito di kathrine switzer, la prima maratoneta.

a marzo ho letto masao, l'eore di fukushima di sergio rossi. tra i libri della collana "semplicemente eroi" che ho letto è quello che mi ha interessata e coinvolta di più. 

ho letto mio fratello di chiama jessica di john boyne. ennesimo libro sulla disforia di genere. dico ennesimo perché è un tema che mi affascina molto e anche adesso ne sto leggendo uno che tratta questo tema tra i libri di dicembre. la cosa che ho apprezzato di più sono state le pagine iniziali: il ritratto dell'orrida famiglia in cui è cresciuto il protagonista è vivido ed efficace.

ho letto dear writer, you have to quit di becca sime. dal titolo sembra che uno debba smettere di scrivere, ma no. l'idea è che bisogna smettere di credere a tutto quello che "gli esperti" dicono sulla scrittura e continuare a scrivere al proprio ritmo, alle proprie condizioni, senza lasciarsi influenzare dalle ricette preconfezionate che funzionano per gli altri ma che non necessariamente funzionano per tutti.

Nessun commento: