venerdì 19 febbraio 2021

con la carabina


Siamo al mercato, passeggiamo tra bancarelle di fiori e vestiti. Forse mia madre si ferma a prendere della frutta o della verdura, proprio accanto alla bancarella che vende mandorle caramellate, rotelle di liquirizia, caramelle gommose. Il profumo di zucchero è inebriante. Guardo le caramelle a forma di coca cola, di uova al tegamino, di banana e di fragola. Quelle che dovrebbero sapere di banana sanno di sapone, e quelle a forma di coca cola hanno un gusto di limone frizzante che adoro. 
- Mi compri le caramelle?
Mia madre mi trascina via: - Fanno venire le carie ai denti - dice.
Altre volte papà me le ha comprate, e non facevano venire le carie. Mentre torniamo verso la macchina vedo l'omino che vende palloncini pieni d'elio. Non ne ho mai avuto uno.
- Mi compri un palloncino?
- No.
- Dai, almeno il palloncino.
- Costa troppo.
- Per favore.
- Si sgonfia in pochi giorni.
- Ma non fa venire le carie.
Mia madre cede. Me lo lega al polso: - Non slegarlo - si raccomanda - altrimenti vola via.
A casa, nel pomeriggio, il filo del mio palloncino scivola tra le mie dita, e si alza in volo.
Corro da mio padre e gli chiedo se può riportarlo giù, lui può sempre tutto. Quando si rompe qualcosa è sempre lui ad aggiustarlo. In paese è conosciuto per il suo talento e gli portano tosaerba e motoseghe singhiozzanti, lo pregano di andare a casa loro a dare un'occhiata a lavatrici che allagano il bagno o lo scantinato, a caldaie che nel pieno dell'inverno smettono di scaldare l'acqua e lasciano famiglie al freddo. E lui accontenta tutti usando sapientemente gli attrezzi della sua pesantissima cassetta.
Quando gli indico il mio palloncino già lontano e sempre più piccolo gli chiedo: - Puoi tirarlo giù?
E lui risponde: - Certo, con la carabina.
Ma non si muove, resta in cortile a soffiare il fumo della sigaretta, e io mi chiedo perché, se con la carabina – qualsiasi cosa sia – può riprendere il mio primo palloncino di elio, non lo stia facendo.

Nessun commento: