nemmeno nel quarto giorno ho riordinato alcunché. avrei potuto affrontare l'armadietto del bagno, o radunare l'arsenale di detersivi lasciatici in eredità dall'inquilino precedente. invece ho preferito attenermi al piano "aspetto di aver sistemato vestiti e libri a casa dei miei".
nel frattempo mi sono resa conto che non sono più capace di trovare i vestiti che cerco, ora che sono in ordine: piegati "alla marie kondo" sono diventati indistinguibili.
mi sono anche accorta che avere i vestiti in ordine mi motiva a tenere in ordine, per contagio, anche altre cose.
per esempio ho iniziato a rifare il letto.
non so voi, ma io ho sempre pensato che farsi il letto fosse una perdita di tempo: tanto la sera ti ci devi ficcare dentro di nuovo e si incasina tutto ugualmente, per cui rifare il letto non è mai stata una priorità. fino a che non è iniziato questo nuovo corso della mia vita (tre giorni fa, e chissà per quanto dura), in cui sento il bisogno di ordine.
dopo aver ascoltato l'audiolibro del "magico potere del riordino" ho ascoltato "rifatti il letto". non è un gran che interessante, e in effetti l'unico consiglio utile che ho trovato è già nel titolo.
in sostanza rifare il letto al mattino ti dà l'idea di aver compiuto qualcosa, e la sera, anche se la giornata è andata tutta a rotoli, quando torni a dormire e vedi il letto rifatto hai comunque un piccolo moto d'orgoglio e senti che tutto sommato qualcosa di buono hai portato a termine.
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