lunedì 27 ottobre 2014

verso harvard e oltre

avete presente harvard? la prestigiosissima università americana in cui tutti i protagonisti di libri e film vogliono essere ammessi? quella che uno su mille ce la fa?
ecco, è un posto che esiste, e infatti il matematico ci andrà per tre settimane. l'hanno invitato con una lettera entusiastissima in cui dicevano di essere lietissimi di aprirgli le loro porte.
dopo le tre settimane ad harvard il matematico volerà direttamente in giappone per parlare a una conferenza - giusto qualche giorno - e poi tornerà a vienna.
per organizzare questo viaggio di quasi un mese ha preparato liste e schemetti che neanche alla nasa per lanciare una sonda su marte.
quando a me, non sono nemmeno potuta andare ad accompagnarlo all'aeroporto: è da due giorni che sono sigillata in casa con l'influenza.

sabato 25 ottobre 2014

milano: come non sono mai stata amata

milano ha sempre dato il peggio di sé, con me. fino a due giorni fa.
questa volta mi ha accolta con due giornate di sole stupende, l'aria tersa e il cielo sgombro.
sono salita tra le guglie del duomo,
ho fatto da pubblico a un concerto molto bello, generoso, intimo, riuscito,
ho visto la mostra su van gogh a palazzo reale,
ho preso il sole su una panchina al castello sforzesco,
ho mangiato panzerotti, focacce, pizze, pizzette, gelati
ho ritrovato persone che non vedevo da anni
e mi sono sentita finalmente amata da una città che ho sempre percepito come ostile.

martedì 21 ottobre 2014

il giorno giusto

sono una 32enne dotata di trucchi. ho un fondotinta e la spugnetta per stenderlo. una matita per colorare le palpebre, un mascara, un lucidalabbra, salviettine struccanti.
solo che non ho un giorno giusto per truccarmi.
non ho mai sentito l'esigenza di impiastricciarmi il viso per sembrare più carina. e anche ora, che mi sembrava una buona idea quella del trucco, ho l'impressione che non ci sia mai l'occasione per farlo.
truccarmi per andare all'ufficio di collocamento alle otto di mattina? nooooo
truccarmi per andare a camminare sul donaukanal? noooooooo
truccarmi per stare in casa a leggere robaccia per avere qualcosa da scrivere sul mio nuovo blog? noooooooo
lo so, c'è gente che si trucca per andare in palestra o a fare la spesa. ma io? quando mi devo truccare?

lunedì 20 ottobre 2014

dal polo all'equatore senza passare dal via

giovedì volerò a milano per il concerto di damien rice.
partirò da vienna dove è prevista pioggia battente e una temperatura percepita di tre gradi e atterrerò a milano dove ci sarà sole splendente e una temperatura massima di diciannove gradi.
in pratica uscirò di casa con ombrello, sciarpa, guanti e scaldaorecchie e una volta atterrata mi metteranno attorno al collo una corona di fiori e un gonnellino di foglie di banano.
il fatto che persino milano si prodighi a ricordarmi che vivo in un posto dove c'è tempo di merda non è incoraggiante.

venerdì 17 ottobre 2014

leggiamo?

ha occhi azzurri e riccioli biondi. sorride e batte le ciglia come un gatto ruffiano. non ha nemmeno due anni ma ha più libri di un professore universitario.
li conosce tutti a memoria.
giulio coniglio, peppa pig, la pimpa, la dottoressa peluche.
ha un vocabolario ricchissimo, ripete qualunque parola, da squisito a scocciato. ma le sue preferite sono: leggiamo. cos'è? ancora.
se ti interrompi durante la lettura lei riempie il silenzio con la parola mancante.
indica tutti gli oggetti disegnati sulla pagina e chiede: cos'è?
tu dici: tavolo, fiori, remo. e lei ripete avoo, oi, emo.
al termine di ogni libro dice ancora, per convincerti a ricominciarlo da capo, e se le proponi di giocare a palla, con i cubetti o altri pupazzetti prende in mano un libro e dice: leggiamo.

mercoledì 15 ottobre 2014

la commessa pallida

nella mia lunga carriera di sciattona oltre a non essermi mai vestita da femmina non mi sono mai truccata. (no, non è vero, mi sono truccata il giorno della mia cresima e anche a quello del matrimonio di mia sorella e sono riuscita a tenere la matita sugli occhi durante quasi tutto il tragitto in macchina verso la laurea dell'altra sorella - erano circa 300 km.)
determinata a dare una svolta alla mancanza di fondotinta sono entrata in un negozio di cosmetici. la commessa, truccata alla moira orfei, mi ha chiesto se potesse aiutarmi, e io mi sono presentata: non mi sono mai truccata nella vita, vorrei iniziare a farlo oggi alla veneranda età di 32 anni due mesi e 13 giorni.
la commessa è sbiancata (si è visto persino sotto lo strato di stucco e blush), si è appoggiata a un espositore per non stramazzare a terra e ha iniziato lo sporco lavoro.
lei: che tipo di pelle ha: secca mista o grassa?
io: non ne ho la più pallida idea.
lei: ma la bb cream la usa?
io: non so di cosa stia parlando
lei: allora iniziamo con un fondotinta liquido (che poi ho acqusitato)
io: vorrei anche qualcosa per gli occhi. una matita azzurra
(mi fa chiudere le palpebre, mi spalma qualcosa di azzurro)
lei: ma perché proprio l'azzurro? le starebbe meglio il verde, o il marrone. potrei darle qualcosa anche per coprire la couperose.
io: cioè dovrei nascondere il fatto che arrossisco?
lei: be', certi difetti della pelle...
io: non penso che dimostrare di provare emozioni sia un difetto della pelle
(mi mostra una matita meno azzurra e più verde acqua, che poi ho acquistato)
lei: per uniformare l'incarnato posso mostrarle questa (mi spalma sul dorso della mano una crema verde - il cui odore non è ancora andato via, nonostante mi sia lavata le mani col sapone tre volte. mi fa confrontare il dorso della mano spalmata con quella della mano non spalmata. non vedo alcuna differenza.)
ci dirigiamo alla cassa con il fondotinta e la matita, pago e la commessa sollevata riprende colore.

venerdì 10 ottobre 2014

c'è vita su marte

questa mattina ho mandato un cv per un posto di lavoro a tempo pieno di scrittura testi per siti web, sede di lavoro reggio emilia.
dopo un paio d'ore ho ricevuto la chiamata dell'azienda che si diceva interessata al mio cv e mi parlava del tipo di impiego e delle condizioni contrattuali ed economiche.
il massimo che potevano offrirmi era un contratto a progetto e uno stipendio di un quarto inferiore al mio primo stipendio di sette anni e mezzo fa, quando mi ero appena laureata e non avevo uno straccio di esperienza di nulla.
qui a vienna quei soldi li prende una cameriera che lavora part-time (per dei datori di lavoro non italiani).
io vorrei davvero tornare in italia. quando sono atterrata a roma mi sono commossa a sentir parlare italiano. ma ha senso tornare a queste condizioni?

giovedì 9 ottobre 2014

viaggio a roma

ho goduto della grande bellezza
ho mangiato squisitezze
ho frequentato la prima lezione di un corso di scrittura deludente e affollatissimo
mi sono fatta coccolare da 3 amiche
ho parlato un sacco
ho pianto due volte
ho camminato molto
ho riso
ho comprato due vestiti da femmina e le mie prime calze autoreggenti