venerdì 20 maggio 2011

w il walter

da quando sono qui, ho seguito 3 corsi di tedesco.
ogni volta è capitato, o ho deciso, di cambiare insegnante.
il primo corso era tenuto da hildegund. hildegund era una specie di cuorcontento vestito da hippie. indossava improbabili felpe giallo canarino, o minigonne troppo mini per la sua età, teneva i capelli legati con un foulard e amava la didattica ludica. ogni argomento grammaticale era l'occasione adatta per un gioco dell'oca, un quiz, un indovinello. l'impressione era quella di non fare un gran che, ma l'atmosfera era rilassata e serena e le attività erano molto varie.
il secondo corso era tenuto da gottfried. gottfried era una specie di vecchio generale militare dell'insegnamento. se arrivavi un secondo in ritardo ti cazziava, all'inizio di ogni lezione faceva eseguire lo spegnimento (ausschalten) collettivo dei cellulari, se pronunciavi male una parola te la faceva ripetere fino all'umiliazione. ogni lezione era quella buona per dividerci in gruppi e farci preparare un noiosissimo dialogo, che poi avremmo recitato davanti alla classe. si facevano sempre le stesse cose nello stesso ordine. ma l'impressione era quella di fare, anche se l'atmosfera non era proprio rilassata, insomma, non è che andassi al corso sprizzando gioia da tutti i pori.
il terzo corso, quello che sto seguendo, è tenuto da walter. walter è un figo. impareresti il tedesco solo per poter parlare lungamente con lui. è simpatico, dinamico, ha un rapporto sereno con le tecnologie e quando parla non ti senti un ritardato mentale perché, incredibilmente, capisci quello che dice. senza contare che dà dei compiti per casa fighissimi. ok, ci rifila anche le frasette di grammatica rompiballe, ma spesso ci fa scrivere tra noi delle e-mail a tema tipo "presenta ai tuoi compagni di corso il tuo fumetto preferito". poi lui, sempre per e-mail, manda privatamente le correzioni ad ognuno.
ok, la tentazione di fare copincolla dalla wikipedia tedesca è altissima, ma il fatto di doversi rendere comprensibili agli altri compagni, e non solo al prof, e quello di dover metterci delle considerazioni personali, rende il copincolla una via non praticabile.
e insomma, se mai riuscirò a insegnare italiano ai crucchi (cosa molto più complicata del previsto), vorrei che i miei studenti avessero di me la stessa stima che io ho di walter!

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