ieri sera ero troppo emozionata per dormire. all'una, dopo aver passato due ore a rigirarmi come su una graticola, ho lasciato il matematico dormire in pace e ho provato a chiudere occhio sul divano.
grazie alle registrazioni del corso di tedesco ascoltate a volume ninnananna con l'ipod sono riuscita a chiudere occhio per qualche ora.
alle cinque, con un'altra dose di tedesco, ho dormicchiato fino alle sette, sempre sul divano.
ok, mi rendo conto che è un successo stupido, che perdere il sonno solo perché un mio racconto è finalista ad un concorso è una suepercretinata. però avevo proprio bisogno di una conferma, ed è arrivata. incredibilmente.
ho lavorato molto su quel racconto, l'ho iniziato quattro mesi prima di spedirlo. l'ho scritto e riscritto due o tre volte. e non è un racconto sui cervelli in fuga, come potrebbe sembrare solo perché la lettera più lunga, che è l'unica a non essere inviata, parla di fuga di cervelli.
è un racconto sull'amicizia, sulle scelte, sulla maternità, sul rapporto letteratura-vita, sul rapporto realtà-finzione, sul tempo che passa.
in quel racconto è tutto vero e tutto finto. il mio nome è vero, la data di compleanno che compare nella prima lettera è giusta. ma quelle lettere non sono mai state scritte, non esistono se non nella finzione di quel racconto.
e insomma, fino a domani pomeriggio quel racconto si potrà continuare a leggere online. poi, con un pizzico di fortuna, potrebbe persino arrivare ad essere stampato, distribuito e letto in metropolitana. non è ancora chiaro quando si saprà, ma non dovrebbe mancare molto. nel frattempo io prendo un po' di valeriana :)
2 commenti:
beh dici poco? non ci avrei dormito manco io.
quello che è piaciuto a me è la "tecnica" delle lettere di una solo delle due fino a quasi la fine... la vita dell'altra si scopre indirettamente. Bello!
grazie, ale!
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