dopo 40 giorni di attesa... finalmente ho di nuovo il mio postamat!!
a essere sincera non credevo sarebbe arrivato. mi ero data come termine ultimo giovedì, giorno in cui avrei chiamato l'ufficio postale minacciando di portare il conto corrente in banca.
invece... ce l'ho fatta.
lunedì 30 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009
entriamo nel dettaglio
la questione ascensore va approfondita.
è simile a una cosa che ha scritto baricco -in novecento credo.
diceva, com'è che un chiodo tiene su un quadro e poi all'improvviso... il chiodo decide di essere stufo di stare al muro e fa cascare tutto?
ecco, con l'ascensore è la stessa cosa: com'è che ti fa andare su e giù cento volte e poi, una volta (ovviamente di sera) decide di fermarsi tra un piano e l'altro e non c'è verso che vada né su né giù (come l'ovosodo)?
non si sa.
e così ieri, tra le nove e mezza e le dieci, io e il matematico siamo rimasti per mezz'ora tra il terzo e il quarto piano a giocare all'impiccato mentre aspettavamo che l'omino dell'ascensore arrivasse.
nel frattempo, dato che l'ascensore è trasparente, io e il matematico siamo diventati lo zimbello del condominio, con tutta la gente che saliva e scendeva e ci salutava e ci chiedeva cosa poteva fare.
e alla fine l'omino dell'ascensore è arrivato al terzo piano, con un gran fiatone, maledicendo le scale e in quattro e quattr'otto ci ha riportati al terzo piano, ci ha detto buona sera e noi siamo finalmente tornati a casa.
è simile a una cosa che ha scritto baricco -in novecento credo.
diceva, com'è che un chiodo tiene su un quadro e poi all'improvviso... il chiodo decide di essere stufo di stare al muro e fa cascare tutto?
ecco, con l'ascensore è la stessa cosa: com'è che ti fa andare su e giù cento volte e poi, una volta (ovviamente di sera) decide di fermarsi tra un piano e l'altro e non c'è verso che vada né su né giù (come l'ovosodo)?
non si sa.
e così ieri, tra le nove e mezza e le dieci, io e il matematico siamo rimasti per mezz'ora tra il terzo e il quarto piano a giocare all'impiccato mentre aspettavamo che l'omino dell'ascensore arrivasse.
nel frattempo, dato che l'ascensore è trasparente, io e il matematico siamo diventati lo zimbello del condominio, con tutta la gente che saliva e scendeva e ci salutava e ci chiedeva cosa poteva fare.
e alla fine l'omino dell'ascensore è arrivato al terzo piano, con un gran fiatone, maledicendo le scale e in quattro e quattr'otto ci ha riportati al terzo piano, ci ha detto buona sera e noi siamo finalmente tornati a casa.
venerdì 27 novembre 2009
dulcis in fundo
e poi prendi l'ascensore per arrivare finalmente a casa e dormire il sonno dei giusti ma... si ferma tra il terzo e il quarto piano, con te dentro.
lunedì 23 novembre 2009
il dio della teoria degli insiemi si è palesato con un'e-mail.
dopo settimane trascorse nell'attesa di una risposta, il grande matematico ha degnato il piccolo matematico di un briciolo di attenzione. niente fronzoli, solo fredde "spiegazioni" e "chiarimenti" che sembrano riuscire a complicare le cose a 4 giorni dalla pre-discussione della tesi. non è ancora dato di sapere quando sarà la discussione ufficiale, anche se gennaio 2010 sembra plausibile.
e qui viene il bello.
congratulazioni? complimenti? festeggiamenti?
niente di tutto questo.
da gennaio infatti, il matematico sarà disoccupato. un eccellente disoccupato. laurea con il massimo dei voti, dottorato conseguito con una tesi sulle immersioni elementari non proprie che può vantare come relatore nientepopodimeno che il dio della teoria degli insiemi.
e cosa vale tutto questo in italia? un bel niente.
il massimo cui può ambire il matematico è di fare il tutor alla cepu.
dopo settimane trascorse nell'attesa di una risposta, il grande matematico ha degnato il piccolo matematico di un briciolo di attenzione. niente fronzoli, solo fredde "spiegazioni" e "chiarimenti" che sembrano riuscire a complicare le cose a 4 giorni dalla pre-discussione della tesi. non è ancora dato di sapere quando sarà la discussione ufficiale, anche se gennaio 2010 sembra plausibile.
e qui viene il bello.
congratulazioni? complimenti? festeggiamenti?
niente di tutto questo.
da gennaio infatti, il matematico sarà disoccupato. un eccellente disoccupato. laurea con il massimo dei voti, dottorato conseguito con una tesi sulle immersioni elementari non proprie che può vantare come relatore nientepopodimeno che il dio della teoria degli insiemi.
e cosa vale tutto questo in italia? un bel niente.
il massimo cui può ambire il matematico è di fare il tutor alla cepu.
mercoledì 18 novembre 2009
gdm
questa settimana il segno del leone è al secondo posto nella classifica di paolo fox... e infatti negli ultimi due giorni ho ricevuto le due peggiori notizie possibili.
ci sono i nuovi orari (e le nuove tariffe) di trenitalia, è da un mese che sono senza postamat (e non posso prelevare, e non posso accedere al mio conto ed è un mese che devo chiedere la paghetta al matematico), e poi le cose si stanno mettendo malissimo.
sono molto poco ottimista e fiduciosa nei confronti del futuro.
ci sono i nuovi orari (e le nuove tariffe) di trenitalia, è da un mese che sono senza postamat (e non posso prelevare, e non posso accedere al mio conto ed è un mese che devo chiedere la paghetta al matematico), e poi le cose si stanno mettendo malissimo.
sono molto poco ottimista e fiduciosa nei confronti del futuro.
domenica 15 novembre 2009
tff
per darci un tono, io e il matematico siamo andati a vedere un film del torino film festival.
abbiamo scelto un film laconico rumeno.
rumeno perché era in lingua originale rumena (con sottotitoli), laconico perché c'erano pochissimi dialoghi ed era molto noioso: sostanzialmente la telecamera seguiva un poliziotto che doveva pedinare un ragazzetto colpevole di fumare hashish, con tanto di tempi morti, attese a vuoto. insomma, non esattamente un compito esaltante.
però c'è una scena memorabile, divertentissima, fantastica, che vale tutto il film, ed è su youtube, sottotitolata in inglese.
guardatela, ne vale davvero la pena
abbiamo scelto un film laconico rumeno.
rumeno perché era in lingua originale rumena (con sottotitoli), laconico perché c'erano pochissimi dialoghi ed era molto noioso: sostanzialmente la telecamera seguiva un poliziotto che doveva pedinare un ragazzetto colpevole di fumare hashish, con tanto di tempi morti, attese a vuoto. insomma, non esattamente un compito esaltante.
però c'è una scena memorabile, divertentissima, fantastica, che vale tutto il film, ed è su youtube, sottotitolata in inglese.
guardatela, ne vale davvero la pena
venerdì 13 novembre 2009
e infatti...
non era finita: vado a ritirare i risultati di un esame di routine all'ospedale. prima chiedo dov'è che si paga il ticket. mi indicano una macchinetta che accetta solo il bancomat! lo sapete, no, che il mio bancomat è ancora nelle viscere di poste italiane!?! dentro di me, bestemmio in lingue sconosciute.
chiedo come fare in alternativa e mi dicono di fare un versamento in una banca vicina. sono le 14 e 15 e la banca, ovviamente, è chiusa.
torno in ospedale con un'idea geniale: chiedere a un estraneo di pagare l'importo al posto mio con il suo bancomat, in cambio dello stesso importo in contanti.
vedo una signora simpatica, le spiego la mia strategia. dice di avere lo stesso problema, un'infermiera che passa di lì ci consiglia di andare in un altro ospedale, pagare lì il ticket, tornare entro le 15 (orario di chiusura del servizio ritiro referti).
la signora ha la macchina. raggiungiamo l'ospedale, mi lascia davanti all'ingresso, mi dà 50 euro per pagare il suo ticket. mi fiondo, pago il suo ticket, pago il mio, esco, risalgo in macchina.
alla fine siamo riuscite a ritirare il referto, ma che cavoli!!
chiedo come fare in alternativa e mi dicono di fare un versamento in una banca vicina. sono le 14 e 15 e la banca, ovviamente, è chiusa.
torno in ospedale con un'idea geniale: chiedere a un estraneo di pagare l'importo al posto mio con il suo bancomat, in cambio dello stesso importo in contanti.
vedo una signora simpatica, le spiego la mia strategia. dice di avere lo stesso problema, un'infermiera che passa di lì ci consiglia di andare in un altro ospedale, pagare lì il ticket, tornare entro le 15 (orario di chiusura del servizio ritiro referti).
la signora ha la macchina. raggiungiamo l'ospedale, mi lascia davanti all'ingresso, mi dà 50 euro per pagare il suo ticket. mi fiondo, pago il suo ticket, pago il mio, esco, risalgo in macchina.
alla fine siamo riuscite a ritirare il referto, ma che cavoli!!
maledetta burocrazia
il problema, quando perdi il portafoglio, non è rifare i documenti, ma capire dove andare e cosa portare per ottenerne di nuovi.
per ottenere il duplicato dell'abbonamento atm bisogna andare a un punto atm con 15 euro e la fotocopia della denuncia di smarrimento. se l'abbonamento è stato fatto tramite convenzione aziendale bisogna andare al punto atm della fermata duomo 1 (e ti tocca pure pagare il biglietto).
per rifare la carta d'identità bisogna andare all'ufficio anagrafe con la fotocopia della denuncia, due foto e 5 euro e qualcosa.
per rifare la tessera postamat bisogna andare in un ufficio postale con la fotocopia della denuncia di smarrimento. dopo un po' di scartoffie debitamente compilate, il pin verrà recapitato a casa in tre giorni. entusiasta dell'efficienza di poste italiane, ti troverai venti giorni dopo ad inveire contro tutti perché ancora non ti è arrivata la tessera. impietosirai un'impiegata, che con un escamotage ai limiti della legalità e rischiando il posto di lavoro, ti permetterà di prelevare qualche centinaia di euro, in attesa che la tessera magnetica ti arrivi a casa.
per rifare l'abbonamento musei ti recherai al punto info piemonte, dove un ragazzetto un po' lento, scorrendo l'elenco degli abbonati, negherà la tua presenza in tale elenco, ti chiederà il tuo numero di abbonamento (?!?!), scorrerà nuovamente l'elenco... per confermare 5 minuti più tardi che in effetti ci sei, e rilasciarti una tessera identica a quella smarrita, solo con il nome stampato anziché scritto a mano.
per rifare la tessera della biblioteca ti recherai in biblioteca dove... ti diranno che per il prestito non ti servirà la tessera, ti basterà un documento d'identità (a quel punto ti chiederai perché al matematico, la settimana precedente sia stato rilasciato un duplicato della sua).
per rifare la tessera sanitaria/codice fiscale, ti recherai alla polfer per fare la denuncia di smarrimento (come richiesto nel sito dell'agenzia delle entrate). alla polfer ti rilasceranno la denuncia, dicendoti che comunque secondo loro non serve, e che anzi, il duplicato di quel documento si può richiedere in farmacia. per sicurezza ti recherai in due farmacie, entrambe smentiranno la bufala e ti consiglieranno di andare alla sede dell'agenzia delle entrate. per sicurezza chiamerai la sede dell'agenzia delle entrate, chiederai come si fa a rifare la tessera sanitaria/codice fiscale e ti diranno di portare la fotocopia di un documento. ti recherai all'ufficio con la fotocopia del documento (e quella della denuncia), compilerai un foglio e dopo aver aspettato il tuo turno ti diranno che la tessera ti sarà spedita comodamente a casa. (la denuncia effettivamente non serviva).
... e non finisce qui!
per ottenere il duplicato dell'abbonamento atm bisogna andare a un punto atm con 15 euro e la fotocopia della denuncia di smarrimento. se l'abbonamento è stato fatto tramite convenzione aziendale bisogna andare al punto atm della fermata duomo 1 (e ti tocca pure pagare il biglietto).
per rifare la carta d'identità bisogna andare all'ufficio anagrafe con la fotocopia della denuncia, due foto e 5 euro e qualcosa.
per rifare la tessera postamat bisogna andare in un ufficio postale con la fotocopia della denuncia di smarrimento. dopo un po' di scartoffie debitamente compilate, il pin verrà recapitato a casa in tre giorni. entusiasta dell'efficienza di poste italiane, ti troverai venti giorni dopo ad inveire contro tutti perché ancora non ti è arrivata la tessera. impietosirai un'impiegata, che con un escamotage ai limiti della legalità e rischiando il posto di lavoro, ti permetterà di prelevare qualche centinaia di euro, in attesa che la tessera magnetica ti arrivi a casa.
per rifare l'abbonamento musei ti recherai al punto info piemonte, dove un ragazzetto un po' lento, scorrendo l'elenco degli abbonati, negherà la tua presenza in tale elenco, ti chiederà il tuo numero di abbonamento (?!?!), scorrerà nuovamente l'elenco... per confermare 5 minuti più tardi che in effetti ci sei, e rilasciarti una tessera identica a quella smarrita, solo con il nome stampato anziché scritto a mano.
per rifare la tessera della biblioteca ti recherai in biblioteca dove... ti diranno che per il prestito non ti servirà la tessera, ti basterà un documento d'identità (a quel punto ti chiederai perché al matematico, la settimana precedente sia stato rilasciato un duplicato della sua).
per rifare la tessera sanitaria/codice fiscale, ti recherai alla polfer per fare la denuncia di smarrimento (come richiesto nel sito dell'agenzia delle entrate). alla polfer ti rilasceranno la denuncia, dicendoti che comunque secondo loro non serve, e che anzi, il duplicato di quel documento si può richiedere in farmacia. per sicurezza ti recherai in due farmacie, entrambe smentiranno la bufala e ti consiglieranno di andare alla sede dell'agenzia delle entrate. per sicurezza chiamerai la sede dell'agenzia delle entrate, chiederai come si fa a rifare la tessera sanitaria/codice fiscale e ti diranno di portare la fotocopia di un documento. ti recherai all'ufficio con la fotocopia del documento (e quella della denuncia), compilerai un foglio e dopo aver aspettato il tuo turno ti diranno che la tessera ti sarà spedita comodamente a casa. (la denuncia effettivamente non serviva).
... e non finisce qui!
martedì 10 novembre 2009
dietro le quinte
è strano leggere i post volutamente criptici di una persona che non conosci, che dovrebbero parlare di cose che non capisci, e invece capirli e sapere esattamente di cosa stanno parlando.
è strano quando una blogger entra involontariamente nella tua vita come persona in carne ed ossa, senza che lei sappia che la leggi da anni.
è strano leggere i commenti ai post volutamente criptici, desiderare rispondere a coloro che implorano spiegazioni e trattenersi dal farlo per non smascherarsi.
è strano quando una blogger entra involontariamente nella tua vita come persona in carne ed ossa, senza che lei sappia che la leggi da anni.
è strano leggere i commenti ai post volutamente criptici, desiderare rispondere a coloro che implorano spiegazioni e trattenersi dal farlo per non smascherarsi.
domenica 8 novembre 2009
non sono morta, non mi sono ammalata (non ancora, per lo meno), non sono sparita.
non so nemmeno io come ho fatto a non scrivere una parola qui, per una settimana intera.
non sta succedendo niente di bello né niente di brutto (a parte che piove).
il matematico continua a scrivere la tesi, aspetta che il dio della teoria degli insiemi dia il suo benestare, disintegra le pantofole, ascolta la play list, aggiorna i suoi resoconti.
la sottoscritta dice nel sonno cose senza senso (gigiutti, non mettere le scarpe sulla... sulla... sulla scrivania), continua ad andare su e giù (fino al 12 dicembre, dal 13 si mette nelle mani della divina provvidenza), legge libri-libri del futuro-libri che non saranno mai libri, guarda al futuro con apprensione.
non so nemmeno io come ho fatto a non scrivere una parola qui, per una settimana intera.
non sta succedendo niente di bello né niente di brutto (a parte che piove).
il matematico continua a scrivere la tesi, aspetta che il dio della teoria degli insiemi dia il suo benestare, disintegra le pantofole, ascolta la play list, aggiorna i suoi resoconti.
la sottoscritta dice nel sonno cose senza senso (gigiutti, non mettere le scarpe sulla... sulla... sulla scrivania), continua ad andare su e giù (fino al 12 dicembre, dal 13 si mette nelle mani della divina provvidenza), legge libri-libri del futuro-libri che non saranno mai libri, guarda al futuro con apprensione.
domenica 1 novembre 2009
altri consigli inutili per pubblicare
visto che mi è stato fatto notare che i due post precedenti sul pubblicare scoraggerebbero chiunque, provo a trovare delle parole di speranza.
se vuoi pubblicare, manda il tuo manoscritto non al grande editore ma al medio piccolo editore.
il medio piccolo editore non pretende di distribuire e vendere tanto quanto il grande. preferisce mettere sul mercato prodotti di qualità, anche se di nicchia, non punta al best seller. è più disposto a lavorare su un testo insieme all'autore. e se un libro ottiene un discreto successo e buone recensioni con il medio-piccolo editore, il grande editore non vedrà l'ora di sedurre l'autore con proposte economiche allettanti, pur di portarselo in casa.
pensa che mauro corona, che ora è un autore mondadori, ha iniziato pubblicando per un piccolo editore di pordenone che si chiama biblioteca dell'immagine.
pensa che valeria parrella, che ora pubblica per einaudi, ha iniziato pubblicando con minimum fax.
fabio geda, che pubblica con instar, ha visto il suo primo romanzo stampato nella collana tascabili di feltrinelli. di esempi simili se ne potrebbero fare a decine.
il processo inverso invece, è molto deleterio: se hai pubblicato con un grande editore ed è stato un flop... difficilmente ti verrà concessa un'altra possibilità.
in linea generale sono convinta di una cosa: se un libro ha delle potenzialità troverà un editore. se 50 case editrici rifiutano il tuo manoscritto, nella maggior parte dei casi il tuo manoscritto non merita di essere pubblicato (a meno che tu non sia l'eccezione che conferma la regola, o a meno che tu non abbia mandato una raccolta di poesie a editori di saggi).
non stampare un libro a tue spese.
se ti piace scrivere, apri un blog. sono moltissimi i blogger che hanno pubblicato un libro con successo. da pulsatilla a nonsolomamma, sono davvero tanti che dal web sono arrivati alla carta stampata, spesso senza nemmeno volerlo.
per cui, leggi, leggi, leggi e poi scrivi. sii ambizioso ma non presuntuoso.
se vuoi pubblicare, manda il tuo manoscritto non al grande editore ma al medio piccolo editore.
il medio piccolo editore non pretende di distribuire e vendere tanto quanto il grande. preferisce mettere sul mercato prodotti di qualità, anche se di nicchia, non punta al best seller. è più disposto a lavorare su un testo insieme all'autore. e se un libro ottiene un discreto successo e buone recensioni con il medio-piccolo editore, il grande editore non vedrà l'ora di sedurre l'autore con proposte economiche allettanti, pur di portarselo in casa.
pensa che valeria parrella, che ora pubblica per einaudi, ha iniziato pubblicando con minimum fax.
fabio geda, che pubblica con instar, ha visto il suo primo romanzo stampato nella collana tascabili di feltrinelli. di esempi simili se ne potrebbero fare a decine.
il processo inverso invece, è molto deleterio: se hai pubblicato con un grande editore ed è stato un flop... difficilmente ti verrà concessa un'altra possibilità.
in linea generale sono convinta di una cosa: se un libro ha delle potenzialità troverà un editore. se 50 case editrici rifiutano il tuo manoscritto, nella maggior parte dei casi il tuo manoscritto non merita di essere pubblicato (a meno che tu non sia l'eccezione che conferma la regola, o a meno che tu non abbia mandato una raccolta di poesie a editori di saggi).
non stampare un libro a tue spese.
se ti piace scrivere, apri un blog. sono moltissimi i blogger che hanno pubblicato un libro con successo. da pulsatilla a nonsolomamma, sono davvero tanti che dal web sono arrivati alla carta stampata, spesso senza nemmeno volerlo.
per cui, leggi, leggi, leggi e poi scrivi. sii ambizioso ma non presuntuoso.
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