questo sarà un post tanto difficile quanto sincero, ma ho bisogno di scriverlo. per cui sospendete il giudizio, se potete.
s. è carino simpatico intelligente comodo da abbracciare. s. è l'unica persona che vive a torino a cui sono riuscita ad affezionarmi davvero.
sono uscita con s. due volte in cinque mesi: un caffè e una pizza. la sera della pizza (quando il matematico era ancora a berkeley) s. ha provato a baciarmi e io mi sono ritratta, anche se quella serata è stata magica, anche se in quella serata mi sono sentita leggera e fantastica, anche se...
da quel giorno s. è sparito o quasi, ha nicchiato, negato, non spiegato, lasciato in sospeso.
questa notte ho sognato s.
è stato un sogno un po' triste, senza parole.
e allora vorrei dire ad s. -se ancora passa di qui- che io gli voglio molto bene, davvero.
perché ho un grandissimo difetto: faccio molta fatica ad affezionarmi, ma quando ci riesco non so ammettere di essermi affezionata alla persona sbagliata, e continuo a volerle bene, in silenzio, anche se mi ha fatto del male.
e tutto questo nonostante l'affetto, la complicità, la tenerezza, la sintonia con il matematico.
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