ecco qui qualche piccolo suggerimento per fare in modo che il vostro bellissimo libro non sia mai pubblicato:
1. se avete scritto un saggio sulla seconda guerra mondiale, mandatelo a una casa editrice che pubblica fumetti e viceversa
2. non allegate al dattiloscritto i vostri dati personali, se anche fosse il best seller del secolo non saprebbero come conttatarvi
3. non rilegate e non mettete il numero alle pagine: è facile che il plico, cadendo, perda qualunque possibilità di essere leggibile
4. impressionate con la lettera di accompagnamento: scrivete che tutti i vostri amici (che non hanno mai letto un libro in vita loro) sono rimasti affascinati dal vostro scritto; che non avete mai letto un romanzo in vita vostra, ma che il testo che sottoponete è sicuramente interessante, innovativo (probabilmente perché scritto in una lingua inventata), insomma, un autentico capolavoro
5. vantatevi di conoscenze altolocate. dite che l'attuale presidente del consiglio ha molto incoraggiato la vostra carriera di scrittori (meglio se usate quest'arma in un periodo di instabilità politica, chi vi legge, soprattutto se non avete datato la lettera di accompagnamento, potrebbe essere intimorito da questa dichiarazione)
6. aggiungete delle minacce di ritorsione personale (so dove trovarla, conosco sua madre, se non pubblicherete il mio testo la farò macerare insieme a tutti i libri spazzatura che pubbicate)
7. telefonate, telefonate in continuazione alla casa editrice, prima per chiedere se il dattiloscritto è stato ricevuto, poi per chiedere se è stato letto e valutato, poi per chiedere se potete mandare degli altri testi, poi ancora per chiedere se è possibile mandare solo dei soggetti e non dei testi completi. tartassate la redazione fino allo stremo
8. se volete essere certi che non lo guarderanno nemmeno, invece di inviare il testo in forma cartacea allegatelo a una mail
9. in ogni caso, la strategia migliore per non pubblicare il libro che avete nel cassetto è... non aprire il cassetto!
3 commenti:
Divertente il tuo post che compendia gli errori più frequenti fatti dagli esordienti. Ricordo quando scrissi il primo romanzo (bruttarello, col senno di poi). Non riuscivo ad aspettare più di un mese, allo scadere dei 30 giorni dovevo chiamare le case editrici che avevo contattato (per fortuna ne avevo contattate una ventina, così potevo intervallare un po' di più le telefonate :-) A volte però si riesce a pubblicare... Ti informo che ho appena pubblicato un romanzo con Besa che s'intitola "I racconti del ripostiglio". Trovi maggiori informazioni sul mio blog e una sintetica recensione nella mia libreria di Anobii. Ciao. Writer.
http://blog.libero.it/AltreLatitudini/4324119.html
Ah, ho utilizzato un account google che rimanda a un blog non più attivo. L'indirizzo giusto è quello che ho riportato in fondo all'altro commento. ciao.
poi c'è anche il modo più semplice: scrivere una schifezza immonda come quella che ho finito di leggere... madre mia. Certa gente dovrebbe nascere senza i pollici opponibili, così che si possa stare sicuri e tranquilli che non vada in giro ad imbrattare carta!
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