quindi ieri, 25 dicembre, stavo aiutando mia nonna natalina a indossare il cappotto per andare a pranzo quando ha smesso di rispondere e di essere presente, è crollata sulla sedia dietro di lei, ha rigurgitato un pugnetto di roba biancastra sul golfino.
io, mia zia e mio padre, le tre persone che le erano più vicine in quel momento, abbiamo iniziato a dirci cose a caso:
respira?
è pallida
sta sudando freddo
ha la mano gelata
chiamiamo l'ambulanza.
l'ambulanza è arrivata dopo mezz'ora (l'ospedale si trova a 1,7km), quando mia nonna già da alcuni minuti stava protestando perché avevamo chiamato l'ambulanza, perché l'ultima volta che è stata in ospedale ha preso molto freddo, perché chissà quando l'avrebbero rimandata a casa.
si sono presentati in tre, con guanti in lattice azzurri e mascherina chirurgica. l'infermiere che ha preso in mano la situazione ci ha chiesto cosa è successo, mentre l'infermiera misurava la temperatura, la pressione, l'ossigenazione del sangue. il suo cappellino natalizio pieno di paillettes, quando intercettava la luce che entrava dalla finestra, proiettava sul soffitto e sulle pareti tante stelline dorate.
l'infermiere ha chiesto a mia nonna come si chiamasse, la sua data di nascita, il nome dei figli.
e natalina ha risposto: "natalina, 25 dodici 1928, mario, mansueto, antonietta", anche con una certa supponenza. come a dire, pensate che sia scema? certo che so chi sono e quando sono nata e tutto.
l'infermiere le ha chiesto quanti anni avesse, e mia nonna ha risposto con orgoglio "66 compiuti oggi", facendoci sorridere tutti, visto l'evidente sconto del 29% sui suoi 96 anni.
l'infermiere le ha fatto alzare prima una gamba poi l'altra, si è fatto stringere le dita, le ha fatto spalancare gli occhi, tirare fuori la lingua, gonfiare le guance, digrignare i denti.
alla fine ci ha detto che se fosse stata sua nonna non l'avrebbe portata in ospedale. natalina era vigile, orientata, collaborativa. in ospedale, né in quello a 1,7km, né in tutta la provincia, c'è un posto letto per ricoverare nessuno, si sarebbe presa di sicuro un virus respiratorio. insomma, meglio godersi le feste e andare dal medico di base il 27.
gli abbiamo dato retta, abbiamo salutato il personale medico con grande gratitudine e molti auguri e abbiamo ripreso da dove avevamo interrotto: la nonna natalina ha finito di indossare il cappotto, ha messo le scarpe e abbiamo attraversato il cortile per andare a pranzo dove mio zio mario aveva allestito una tavola per 18 persone.
abbiamo mangiato, chiacchierato, cantato "tanti auguri a te", fatto delle foto ricordo con l'autoscatto, ci siamo scambiati i regali.
quando abbiamo finito, abbiamo riattraversato il cortile e riportato mia nonna a casa sua.
sul tavolo c'era ancora il verbale dell'intervento del 118. ci siamo messi a leggerlo. abbiamo decifrato che fc stava per frequenza cardiaca, fr era la frequenza respiratoria, che pas e pad erano la pressione sistolica e diastolica, che sp02 era l'ossigenazione del sangue ma non capivamo cosa fosse quel 16 accanto a GCS.
ho cercato GCS su google e ho scoperto che si tratta della "glasgow coma scale", usata per valutare lo stato di un paziente dopo un danno cerebrale. il punteggio più favorevole e rassicurante che si può ottenere è 15. mia nonna ha fatto 16, perché ve l'ho detto che è una donna fuori scala.