sto leggendo questo manuale che promette di curare il blocco dello scrittore in 10 giorni. sono al terzo giorno di lettura e ancora non ha curato niente. ma non è questo il punto.
il punto è che, per pura curiosità, ho provato a scrivere i 10 motivi per cui non sto lavorando a un nuovo romanzo. li riporto qui sotto
10 motivi per non scrivere
1- quello che scrivo non interessa a nessuno*
2- non ci guadagno niente dal punto di vista economico - e visto che tratto la scrittura in modo professionale e me ne occupo come se fosse un lavoro (investendo in corsi, manuali, tempo, pratica, studio), non avere un riscontro monetario a fronte di un impegno più che decennale mi fa arrabbiare ed è sconfortante
3- non so cosa scrivere
4- non c'è nessuna idea che mi entusiasmi al punto da dedicarci mesi
5- il processo di ricerca di un editore è lungo e frustrante tanto quanto agli esordi, aver pubblicato non ha ridotto né la quantità di tempo né la frustrazione. ma le condizioni del mercato editoriale sono ulteriormente peggiorate (anticipi più bassi, sovrabbondanza di titoli, costi della carta aumentati che si traducono in risparmio sul compenso per chi scrive, o traduce, o revisiona, o corregge le bozze - che tanto a noi ci piace scrivere e lavorare in editoria per la gloria)
5a- l'autopubblicazione non è indicata per il genere di libri che pubblico, non scrivendo gialli né romance, il rischio è di spendere molto più di quello che guadagno. soprattutto i libri per ragazzi hanno bisogno di gatekeeper (editori e professionisti del settore) che ne garantiscano l'adeguatezza per rassicurare i genitori/nonni/zii che acquisteranno
6- il processo di pubblicazione è lungo e frustrante, aver pubblicato non ha ridotto in nessun modo la quantità di tempo e la frustrazione
7- il dopo pubblicazione è deludente, l'accoglienza del libro è sempre al di sotto delle aspettative, nonostante 10 anni di accoglienze tiepide (per usare un eufemismo) le abbiano ridimensionate parecchio
8- la promozione del libro pretende la mia presenza, online e offline. e io odio espormi e odio viaggiare. vorrei che i miei libri si vendessero da soli e parlassero per me
9- scrivere per un pubblico è difficile
10- quello che scrivo non interessa a nessuno
per arrivare a questi 10 motivi per non scrivere ho impiegato pochi minuti.
vediamo ora i motivi per scrivere, invece
1- mi piace aver scritto. mi fa sentire soddisfatta di me, a posto con il mondo
2- quando scrivo un libro scopro nuove cose su di me e su quello che mi sta intorno
basta. per quanto abbia passato la mattina a pensarci non mi viene in mente nessun altro motivo per cui lavorare a un nuovo romanzo.
e le cose che ho scritto qui sopra hanno ricadute anche sul mio lavoro di editor freelance, che infatti va malissimo. va malissimo perché mi sembra di rubare a chiedere soldi ad altri autori e autrici sapendo che se anche riusciranno a pubblicare, non rientreranno mai dell'investimento economico fatto con me. e non perché io non sia brava o non ci metta cura. è che proprio i libri non hanno valore, sono irrilevanti, ce ne sono troppi. aver lavorato a un manoscritto con me per renderlo migliore, non aumenterà il suo valore.
e per me i libri sono tutto. anche quando come in questo periodo ne inizio mille e non ne finisco nessuno. i libri sono l'unica cosa che ha senso per me. leggerli, scriverli, recensirli, tradurli, correggerne le bozze, guardarli in libreria, ascoltarli in formato audiolibro. i libri sono quello che occupano le mie giornate e mi danno senso. sono il fondamento di quasi tutte le mie relazioni interpersonali.
ma se i libri non valgono niente nel contesto capitalista in cui siamo immersi, io - quello che so fare, quello che mi interessa fare - non valgo niente.
ma a questo punto mi sa che non sto parlando di blocco dello scrittore, quanto di crisi esistenziale.
* sono sicura che voi, 25 lettori e lettrici, mi smentirete, direte "ma non è vero, a me interessa, leggo tutto quello che scrivi dal 1998" però 25 lettori non bastano per campare.
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