paragonite s.f. [der. di pragone, col suff. medico -ite] In medicina, processo infiammatorio, acuto o cronico, dell'autostima dovuto al continuo mettere a confronto se stessi con gli altri col preciso intento di sminuirsi e sentirsi inferiori e non abbastanza.
ho quasi quarant'anni, non ho figli, non sono sposata, non vivo in una casa di proprietà. e tutte queste cose potrebbero avere il potere di farmi sentire non all'altezza di tutte le mie coetanee che hanno figli, sono sposate e pagano il mutuo. ma la verità è che di questi aspetti non me ne frega nulla. ho scelto di non avere figli, ho scelto di non sposarmi, ho scelto di abitare in un appartamento in affitto e nessuna di queste cose, quando mi viene fatta notare, mi infastidisce o mi dispiace o mi mette in difficoltà perché appunto io voglio vivere così: senza figli, senza vincoli formali.
soffro invece di paragonite invalidante in un altro ambito, quello della scrittura. da fuori può sembrare che sia un'autrice di successo, forse c'è persino qualcuno che guarda i miei risultati e soffre di paragonite a causa mia. dopo anni di piccole case editrici ho pubblicato non uno, ma ben due romanzi con einaudi ragazzi, cosa voglio di più?!
voglio più lettori, più recensioni, ristampe, un agente letterario. voglio che i miei libri siano tradotti all'estero. e che abbiano più lettori più recensioni più ristampe anche nelle loro edizioni straniere. voglio essere invitata alle fiere, ai festival. voglio vincere premi.
l'ambizione mi divora. non so stare nel qui e ora. non so dire che sono stata brava, che ho raggiunto ottimi traguardi, che ci vuole tempo, più tempo, e pazienza, ancora pazienza.
mi guardo intorno e vedo autrici che hanno più lettori, più recensioni, più libri pubblicati, più successo, più follower sui social, più visualizzazioni sui reel e vorrei essere loro. anche se non vorrei scrivere i libri che scrivono loro.
e so che è una cosa stupida, perché non ha alcun senso paragonarmi a persone di cui so poco o nulla, che nulla hanno in comune con me. e ugualmente continuo a sentirmi inadeguata, non abbastanza brava, impantanata nelle sabbie mobili della mediocrità quando quello che vorrei è eccellere.
voi come gestite il confronto? siete sereni?