l'avete letto il racconto "Non-Iacopo" sulla rivista letteraria carie? se sì, spero vi sia piaciuto, se no cliccate qui e recuperate, perché è uno dei miei racconti più belli.
ecco, ora vi racconto un po' di sugosi retroscena.
quel racconto è stato scritto verso la fine del 2015. è stato inviato a un concorso dove nessuno se l'è filato.
è rimasto nell'hard disk del mi pc fino a ottobre dell'anno scorso. quando l'ho inviato a Carie che ha accettato di pubblicarlo il 30 novembre.
non ne ho più saputo niente fino ad agosto di quest'anno, quando mi sono arrivate le bozze da approvare.
ieri "non-iacopo" ha trovato finalmente dei lettori.
da quando quel racconto è stato scritto ho cambiato città e nazione, scritto almeno due romanzi, svariati post sul blog, una manciata di altri racconti, avuto tre datori di lavoro diversi.
come faccio a essere felice per quel racconto?
non sembra nemmeno mio. è così lontano il momento in cui è stato importante per me...
e lo stesso vale per le storie che sto pubblicando a puntate su wattpad.
ricevo complimenti e commenti per romanzi che ho scritto 5-10 anni fa, di cui ricordo pochissimo, forse nemmeno cosa mi ha spinto a scriverli.
e mi trovo a difendermi, ad ammettere che sono immaturi, a sorprendermi se qualcuno li legge e li apprezza.
il mio rapporto con ciò che ho scritto mi ricorda uno degli amori difficili di calvino "l'avventura di due sposi", quello in cui marito e moglie lavorano a turni e si incontrano solo nel tepore lasciato nel letto dal corpo dell'amato.
6 commenti:
Ciao, ho letto il racconto, ma devo ammettere che non mi fa impazzire. Forse questo è dovuto al fatto che temo di non averlo capito. L'ho letto due volte ma la seconda lettura non mi ha rischiarato la nebbia.
Avviso chi legge che ci sono dei possibili spoiler.
Il "non Jacopo" dovrebbe rappresentare la versione adulta dell'amico immaginario? Se così fosse, l'idea non mi colpisce tantissimo, in un'epoca in cui, tramite Internet, è abbastanza normale parlare, con vari gradi di confidenza, con degli sconosciuti. E poi perchè mettere l'attenzione sul fatto di Jacopo, non-Jacopo? Per far capire che di questo amico virtuale non si sa nemmeno il nome? Non so, mi sembra un modo un po' cervellotico e fuorviante di esprimere il concetto (sempre che fosse questo l'intento, ovviamente).
Perdonami l'opinione non stellare! Rimane il fatto che è scritto molto bene.
(Se dovessi non pubblicare il commento, non importa, non mi offendo. Penso che se già non è simpatico ricevere critiche, lo è ancor meno quando questo avviene "pubblicamente".)
Ciao Kuk,
grazie per il tuo feedback. mi spiace che il racconto non ti sia piaciuto, ma da quello che scrivi hai capito perfettamente "il senso" o quantomeno le intenzioni.
è molto difficile per un autore esordiente ricevere commenti circostanziati su quello che scrive, per cui è davvero apprezzato il tuo commento.
anche quando la rivista ha accettato il racconto ha detto solo che è piaciuto alla redazione. immagino che alla giuria del concorso a cui l'avevo mandato, invece, non sia piaciuto.
continua a farmi sapere cosa pensi di quello che scrivo: se potessi passare su wattpad a leggere aria, per esempio, sarebbe fantastico!
PS: non sei la prima a dire che quello che scrivo è cervellotico. mi sa che mi faccio troppe seghe mentali :)
Sai cosa, penso che se il racconto fosse una parte di un romanzo, funzionerebbe di più (ovviamente, secondo me). Penso che un racconto, dovendo dare una impressione con "poche" parole, debba essere più incisivo, il messaggio dovrebbe essere più forte. Non è che il racconto non mi sia piaciuto, ma non mi ha colpito. Se invece fosse l'inizio di un romanzo, il discorso sarebbe diverso (anzi, pensi che ti andrebbe di proseguirlo?).
Di Aria non mi sono persa nessuna puntata. Ho inoltre letto i primi capitoli del romanzo non-erotico e siccome mi sono piaciuti, ho appena acquistato il romanzo.
ma wow... grazie! <3
Di niente, grazie a te che scrivi storie degne di essere lette (che non è da tutti).
Cara, si, proprio delle gran seghe mentali: chi eri, chi sei, dove abitavi, in che anno è stato scritto. Come dice Stevie Wonder: IT'S YOU.
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