mancano ancora 35 giorni al grande trasloco.
lunedì mattina verranno quelli dell'agenzia immobiliare a fotografare l'appartamento per poi mettere l'annuncio che lo affittano.
oggi ho trovato on-line una persona che rivendeva 16 scatoloni da trasloco usati e ho convinto il matematico ad andare a prenderli. (abbiamo risparmiato 15 euro)
è da un'ora che sto mettendo via la mia roba.
per fortuna che era il matematico quello ansioso tra i due.
sabato 28 maggio 2016
sabato 21 maggio 2016
metafora della vita
il 2 dicembre il matematico compie gli anni.
quasi sei mesi fa, quindi, per festeggiare ho tra le altre cose gonfiato dei palloncini colorati con la scritta happy birthday.
erano 4, uno azzurro (il mio preferito), uno giallo (il preferito del matematico), uno verde e uno rosso (da me detestato, il rosso è proprio un colore che non mi piace).
ebbene, il palloncino azzurro si è sgonfiato già a gennaio, quello giallo ci ha lasciati poco dopo, quello verde se n'è andato qualche settimana fa. ne abbiamo gonfiato uno arancione, ed è scoppiato dopo pochi giorni.
quello rosso, porca miseria, è ancora qui, dopo quasi sei mesi!
quasi sei mesi fa, quindi, per festeggiare ho tra le altre cose gonfiato dei palloncini colorati con la scritta happy birthday.
erano 4, uno azzurro (il mio preferito), uno giallo (il preferito del matematico), uno verde e uno rosso (da me detestato, il rosso è proprio un colore che non mi piace).
ebbene, il palloncino azzurro si è sgonfiato già a gennaio, quello giallo ci ha lasciati poco dopo, quello verde se n'è andato qualche settimana fa. ne abbiamo gonfiato uno arancione, ed è scoppiato dopo pochi giorni.
quello rosso, porca miseria, è ancora qui, dopo quasi sei mesi!
lunedì 16 maggio 2016
non ditelo al matematico
il matematico è in cina da una settimana (e ci resterà per un'altra settimana).
pechino è una città inquinatissima, in cui internet è rotto (gmail, twitter, facebook, blogspot e molti altri siti fondamentali non funzionano, in compenso hanno dei loro siti sostitutivi approvati dal governo), e gli occhiali si rompono anche (il matematico stava per perdere una lente ma è così cecato che se si toglieva gli occhiali per capire quale fosse il problema non ci vedeva una mazza - uno dei peggiori comma 22 mai sperimentati).
nel mentre io faccio cose vietatissime:
* guardo più puntate al giorno di una stessa serie tv (in questo caso modern family, consigliata)
* mangio e bevo sul divano davanti al computer (a mia discolpa il computer è il mio, per cui se ci rovescio qualcosa sopra sono cavoli miei - di solito il divano è territorio del matematico)
* mi ubriaco, e questa è la cosa più vietata di tutte. ma capita una volta ogni due o tre anni e comunque mi limito a raggiungere la fase morbida, quella in cui ridi per niente, il mondo ti sembra un posto stupendo, quando ti alzi in piedi ti sembra di essere appena sceso da una giostra ma stai ancora bene in equilibrio. insomma, venerdì sera sono uscita e ho bevuto due di quei cocktail alcolici pieni di ghiaccio che ti sembra di bere succo di frutta e invece...
devo ammettere che le due ore passate da ubriaca sono state così piacevoli (le migliori della mia vita dopo quelle passate in anestesia totale) che la tentazione di replicare presto, per non dire sempre, è molto forte.
il mio prossimo libro sarà "da astemia ad alcolista in una sera - guida pratica all'annegamento dei problemi della vita".
* non ho un menù della settimana e faccio la spesa a sentimento, senza una lista.
pechino è una città inquinatissima, in cui internet è rotto (gmail, twitter, facebook, blogspot e molti altri siti fondamentali non funzionano, in compenso hanno dei loro siti sostitutivi approvati dal governo), e gli occhiali si rompono anche (il matematico stava per perdere una lente ma è così cecato che se si toglieva gli occhiali per capire quale fosse il problema non ci vedeva una mazza - uno dei peggiori comma 22 mai sperimentati).
nel mentre io faccio cose vietatissime:
* guardo più puntate al giorno di una stessa serie tv (in questo caso modern family, consigliata)
* mangio e bevo sul divano davanti al computer (a mia discolpa il computer è il mio, per cui se ci rovescio qualcosa sopra sono cavoli miei - di solito il divano è territorio del matematico)
* mi ubriaco, e questa è la cosa più vietata di tutte. ma capita una volta ogni due o tre anni e comunque mi limito a raggiungere la fase morbida, quella in cui ridi per niente, il mondo ti sembra un posto stupendo, quando ti alzi in piedi ti sembra di essere appena sceso da una giostra ma stai ancora bene in equilibrio. insomma, venerdì sera sono uscita e ho bevuto due di quei cocktail alcolici pieni di ghiaccio che ti sembra di bere succo di frutta e invece...
devo ammettere che le due ore passate da ubriaca sono state così piacevoli (le migliori della mia vita dopo quelle passate in anestesia totale) che la tentazione di replicare presto, per non dire sempre, è molto forte.
il mio prossimo libro sarà "da astemia ad alcolista in una sera - guida pratica all'annegamento dei problemi della vita".
* non ho un menù della settimana e faccio la spesa a sentimento, senza una lista.
domenica 8 maggio 2016
i miei peli del naso
io e il matematico stiamo insieme da 12 anni.
da allora, ogni tot, anche se lui è allergico alle foto, ci facciamo una foto di coppia. capita spesso che accada ai compleanni o quando andiamo da qualche parte insieme.
ieri siamo andati a klosterneuburg di corsa e per immortalare l'impresa l'ho costretto alla foto di rito con sullo sfondo il castello della città.
il problema, quando ci facciamo le foto in piedi, è che essendo lui 15 cm più alto di me, io se non mi sforzo, resto fuori dall'inquadratura, per entrare nella foto, quindi alzo la testa verso l'alto, come se avessi l'impressione che invece della fronte, in quel modo, verrebbe inquadrata tutta la faccia.
la verità, invece, è che mi faccio gran foto dei miei peli del naso.
da allora, ogni tot, anche se lui è allergico alle foto, ci facciamo una foto di coppia. capita spesso che accada ai compleanni o quando andiamo da qualche parte insieme.
ieri siamo andati a klosterneuburg di corsa e per immortalare l'impresa l'ho costretto alla foto di rito con sullo sfondo il castello della città.
il problema, quando ci facciamo le foto in piedi, è che essendo lui 15 cm più alto di me, io se non mi sforzo, resto fuori dall'inquadratura, per entrare nella foto, quindi alzo la testa verso l'alto, come se avessi l'impressione che invece della fronte, in quel modo, verrebbe inquadrata tutta la faccia.
la verità, invece, è che mi faccio gran foto dei miei peli del naso.
lunedì 2 maggio 2016
l'arte del trasloco
tutti i giorni qualcuno impacchetta le sue cose e le trasferisce altrove. a volte è uno spostamento di pochi chilometri altre volte è uno spostamento intercontinentale. in ogni caso traslocare è un'esperienza (per quanto traumatica) che quasi tutti fanno almeno una volta nella vita e a cui tutti sopravvivono.
io stessa ho cambiato diverse case e città ma sono sempre stati spostamenti "leggeri", in cui la mia roba stava tutta in uno zaino e una valigia, più o meno.
il trasloco del trenta giugno dovrebbe essere piuttosto facile e indolore. mi guardo attorno, penso alle cose che devo radunare e mi sembra fattibile. poi guardo il mobile sotto la tv pieno di roba del matematico e la libreria, altrettanto piena di roba del matematico, e il tavolino ricoperto di roba del matematico e mi chiedo come faremo a trovare un compromesso tra il mio metodo di trasloco e il suo.
il mio metodo è: se non serve e/o è brutto e/o è rotto e/o non l'hai mai usato... buttalo via.
il suo metodo è: non so cosa sia, da dove venga, da quante ere geologiche di polvere sia sormontato, ma è assolutamente indispensabile e viene con me.
abbiamo ancora in casa una borsa piena di medicinali scaduti, alcuni sono stati comprati a torino 6-8 anni fa, e sono ancora qui. c'è una scatola piena di cavi che non è mai stata aperta da quando siamo qui, ma che sicuramente ci seguirà a udine. e poi ci sono tre cellulari, un computer e una macchina fotografica, tutti rotti.
troveranno la strada per la discarica?
io stessa ho cambiato diverse case e città ma sono sempre stati spostamenti "leggeri", in cui la mia roba stava tutta in uno zaino e una valigia, più o meno.
il trasloco del trenta giugno dovrebbe essere piuttosto facile e indolore. mi guardo attorno, penso alle cose che devo radunare e mi sembra fattibile. poi guardo il mobile sotto la tv pieno di roba del matematico e la libreria, altrettanto piena di roba del matematico, e il tavolino ricoperto di roba del matematico e mi chiedo come faremo a trovare un compromesso tra il mio metodo di trasloco e il suo.
il mio metodo è: se non serve e/o è brutto e/o è rotto e/o non l'hai mai usato... buttalo via.
il suo metodo è: non so cosa sia, da dove venga, da quante ere geologiche di polvere sia sormontato, ma è assolutamente indispensabile e viene con me.
abbiamo ancora in casa una borsa piena di medicinali scaduti, alcuni sono stati comprati a torino 6-8 anni fa, e sono ancora qui. c'è una scatola piena di cavi che non è mai stata aperta da quando siamo qui, ma che sicuramente ci seguirà a udine. e poi ci sono tre cellulari, un computer e una macchina fotografica, tutti rotti.
troveranno la strada per la discarica?
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