quando ho dato vita ad azzurropillin ne sapevo così poco di blog che ho ingenuamente infilato il mio cognome nell’url. al punto che se uno digita il mio nome e cognome su google, arriva qui in meno di tre minuti. diciamo che in alcune occasioni ho rimpianto quelli che sarebbero stati i vantaggi dell’anonimato.
ho sempre dovuto fare i conti con la certezza che qualunque post scomodo o un po’ sopra le righe sarebbe stato intercettato da colleghi o parenti o conoscenti, ho capito a mie spese che non sempre scrivere pubblicamente quello che si pensa è conveniente.
motivo per cui qualche giorno fa ho aperto un altro blog e non l’ho detto a nessuno.
al momento, di là, mi sento come su un’isola deserta: scruto il contatore delle visite sperando di avvistare qualcuno. che ovviamente non arriva.
sfido cyberwoman a scovarlo
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