in questi giorni ho pensato spesso al blog. ho anche tentato alcuni post senza successo. mi sono chiesta come ho fatto nell'ultimo anno e mezzo a scrive tutti i giorni -o quasi- almeno qualche riga. adesso mi sembra un'impresa al di fuori della mia portata.
mi sono riletta mesi interi di considerazioni azzurropillin. quelle degli inizi e quelle scritte durante la trasferta del matematico a berkeley.
non so perché sentissi il bisogno di comunicare quotidianamente qualcosa, ed ora non più.
immagino che la mia vita fosse immensamente più interessante quando credevo che sarei riuscita a far pubblicare il mio forse romanzo, e quando piangevo perché il matematico se ne stava per andare a berkeley (probabilmente il matematico entro la fine dell'anno tornerà a berkeley per un mese o due, ma questa volta sarà tutto meno emozionante).
ora è tutto tranquillissimo. c'è la crisi e tutto quello che credo di dover fare è tenermi stretta mansarda torinese, contratto a progetto e fidanzato matematico.
1 commento:
anch'io mi chiedevo come riuscissi a scrivere sempre. mi sembra già di per se un atto eroico. si capisce che costanza non è il mio secondo nome nè? però continua, se ce la fai. nei tuoi spaccati di vita sei sintetica e intensa, ed è bello.
sera
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