![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0efTbeKr0pzfYicawDmPs7PBBCk7y4AlCSE-J8e4CnrHrD6w0CjUnLuwa2DsMgiLzvfibdWPfUOfaLjCcMHi9upkgriuepedqq4zeIBKsf3XSUskVySEJyOVY07hGgu6bIxIBEfJLx_V-/s320/Image_00065.jpg)
all'interno di questo speciale dedicato alla magnifica lingua (l'unica che so) che adoro scrivere e parlare e ascoltare, c'è un articolo che presenta il “dizionario affettivo della lingua italiana” edito da fandango, un libro che raccoglie le parole preferite dagli scrittori italiani.
poteva mancare nel libro -e nell'articolo- la parola più importante per paolo giordano?
certo che no!
immagino che anche voi non possiate vivere senza sapere che la parola irrinunciabile di paolo giordano è:
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIVRHyZQAgf4XJRiLPBmhoVk1-J1vxA2FiLLgklYZmj938aeU2t2ys1Hm4EZcGIS619tQvSxKjF3SI7oryc0prwkMqP6NTKZhJexa1I2pFrsicpl4lrCFvs6xxWKooG9A29z4w7OIQuH0e/s320/Image_00068.jpg)
ma per quale motivo l'alito di paolo giordano dovrebbe essere più interessante della mia polenta?!
polenta è il giallo della farina, è il calore del fuoco, è il paiolo sulla stufa, sono le domeniche in famiglia, è nonna che divide le porzioni sul tagliere di legno con il filo di nylon, è raschiare il paiolo per mangiare le croste gialle e croccanti (la versione genuina delle patatine rodeo).
polenta è il tempo il cui saltavo i covoni di fieno, è il tempo in cui la coniglia si strappava il pelo per imbottire la cova in cui avrebbe partorito, è il tempo in cui litigavo con mia sorella per l'altalena, è infanzia.
addendum: sottoscrivo questa frase di lidia ravera: delle maiuscole invece me ne frego: anzi questa lingua tutta minuscola mi piace, è casual, confidenziale, rapida. è come stare in jeans e maglietta. (pag 51 di corriere magazine del 4 settembre 2008 "io e gli sms - sei scrittori si confessano" di lorenzo viganò)
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