ogni tanto mi pendo la libertà di scrivere a roberto ferrucci, scrittore veneziano autore di un romanzo bellissimo. e lui tutte le volte non risponde. credo che ormai sia diventato una specie di gioco: "vediamo quante mail senza risposta riesce a scrivermi azzurropillin prima di arrendersi all'evidenza dei fatto che non le rispondo?".
ma io me ne frego, e, ogni tanto, gli scrivo lo stesso.
tanto so che le mie e-mail gli arrivano, e so anche che lui le legge. e questo mi basta.
Copincollo questa poesia che ho trovato sul suo blog e che mi va di riportare qui:
adesso che avete letto questa poesia comincia il gioco: andate tutti sul blog di ferrucci cliccando qui, così se guarda le statistiche si ricorda di me.
ma io me ne frego, e, ogni tanto, gli scrivo lo stesso.
tanto so che le mie e-mail gli arrivano, e so anche che lui le legge. e questo mi basta.
Copincollo questa poesia che ho trovato sul suo blog e che mi va di riportare qui:
Un giorno vennero a prendere me…
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
adesso che avete letto questa poesia comincia il gioco: andate tutti sul blog di ferrucci cliccando qui, così se guarda le statistiche si ricorda di me.
3 commenti:
beh, io scrivo ossessivamente ad uno chef.
però la poesia é di Niemöller
(http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Niem%C3%B6ller
alessandra: corretto, grazie (http://en.wikipedia.org/wiki/First_they_came...)
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