ho iniziato a scrivere un libro per ragazzi perché pensavo che così sarebbe stato più facile evitare di metterci dentro tutta me stessa, come di solito faccio ogni volta che scrivo (anche solo un sms). ovviamente mi sbagliavo.
il bilancio di questo ultimo mese di scrittura sono una cinquantina di cartelle che sono state capaci di risvegliare dei momenti e dei ricordi che credevo (e speravo) che il tempo avesse cancellato.
scoprire che sono vivi mi ha ferita, mi ha fatto sentire esattamente come mi sentivo allora, fragile, sola, ingenua, e in fin dei conti stupida.
ancora una volta il potere della scrittura mi sorprende e mi spiazza.
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