giugno è stato un mese di intensa scrittura. e le mie letture ne sono state ovviamente influenzate
* ten things every child with autism wishes you knew - ellen notbohm: in italiano è stato tradotto con "10 cose che ogni bambino con autismo vorrebbe che tu sapessi" ed è una traduzione che ogni persona autistica attenta alla comunicazione contesta, perché l'espressione "con autismo" implica che l'autismo sia uno zainetto che puoi mettere e togliere, o una malattia che può guarire. bambino con la febbre, bambino senza febbre. bambino con autismo, bambino senza autismo. ma l'autismo non è una malattia, non è qualcosa di cui si soffre o da cui si è affetti, e non si può mettere e togliere, per cui il titolo tradotto in modo corretto sarebbe: "10 cose che ogni bambino autistico vorrebbe che sapessi". negli ultimi anni ho letto decine e decine di libri sull'autismo, seguito pagine e gruppi facebook, blog e articoli. e improvvisamente mi sono resa conto che ero pronta per scrivere qualcosa anch'io, sull'argomento. so che sembra stupido, ma ogni volta mi sorprendo di quanto fosse vicino il nuovo libro da scrivere e da quanto lo stessi cercando lontano. l'estate prossima, quando sarà in libreria, scopriremo se nel mio romanzo a tema autismo sono riuscita a usare le parole giuste.
* città sommersa - marta barone: mi fa ridere che l'abbiano presentato come un romanzo d'esordio dato che marta barone ha scritto libri per ragazzi a palate. ma dopo aver letto un articolo in cui persino giulio mozzi - che scrive da trent'anni - è considerato esordiente, non dovrei più stupirmi.
questo libro fa parte della mia ricerca su come gli autori raccontano il loro rapporto col padre (perché è uno dei temi che prima o poi affronterò anch'io in un libro. a suon di leggere come fanno gli altri, capisco come posso fare io.)
nel caso di marta barone si tratta di un padre morto, di cui l'autrice scopre un passato torbido, insospettato, fatto di militanza politica e processi giudiziari.
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