sabato 13 aprile 2019

di procrastinazione, pessimismo e inettitudine

mi avevano contattata a gennaio per chiedermi di presentare "aria e altri coccodrilli" il 10 aprile.
a gennaio, aprile mi sembrava un mese irraggiungibile, una data fantascientifica. è per questo che l'otto aprile avevo preparato solo un terzo del mio intervento e solo alle dieci di sera del nove aprile ho preparato il secondo terzo. mettendo tra l'altro in difficoltà la persona che sarebbe intervenuta con me. l'ultimo terzo mi sono detta che avrei potuto improvvisarlo. anche perché non c'era più tempo. (sul tema procrastinazione imprescindibile questo video)

alla fine della presentazione gli organizzatori mi hanno regalato un libro di storia locale scritto da autore locale e un mattone dipinto a mano. un vero mattone da costruzione, pesantissimo. che abbiano voluto darmi un messaggio? (qui ci starebbe bene una foto ma non ho voglia di alzarmi dal divano da cui sto scrivendo quindi immaginatelo come un mattone. con un fiore di ortensia blu dipinto sopra. se mi avete seguito su instagram l'avete visto nelle storie)

non ho niente da mettermi. ho pochi vestiti, che uso estate e inverno: jeans e t-shirt cui sopra metto una felpa quando fa freddo. ho 36 anni e mi vesto come un'adolescente scappata di casa e sto bene così, nel mio mondo. quando devo andare nel mondo di fuori e mostrare una parvenza di professionalità, rispettabilità, adultità... entro nel panico.
per fortuna ho un'amica adorabile, che fa la image coach, crea i miei outfit rispettando il mio stile e impedisce che mi vesta di stracci. stalkeratela, iscrivetevi alla sua newsletter, amatela perché se lo merita!

domani scade un concorso letterario per racconti. per partecipare bisogna caricare solo un incipit di 1.000 battute. se si è tra i 20 selezionati ci saranno tre giorni di tempo per caricare il racconto intero di 12 mila battute. so che non sarò mai tra i venti, per cui dopo un paio di settimane di procrastinazione oggi, a 24 ore dalla scadenza, ho scritto le prime mille battute. se sarà necessario scriverò le altre 11 mila, ma so già che non sarà necessario.

il 19 aprile presenterò di nuovo il mio romanzo "aria e altri coccodrilli". ancora non mi capacito di questa cosa che il libro piace, che della gente mi invita a parlare, che dell'altra gente mi ascolta interessata, che parte di quella gente compra pure il libro. io dico sì alle presentazioni a prescindere, perché a caval donato non si guarda in bocca. ma non so parlare in pubblico, sono molto emotiva e mi prende una gran strizza.
mi sembra tutto molto surreale.

dopo pasqua annunceranno i finalisti del concorso 8x8. è il quinto o sesto anno consecutivo in cui partecipo. come dicono in spagna: il no ce l'hai già. quindi pur senza alcuna speranza, mi sottopongo al processo di selezione che è l'unico modo per avere un sì.

l'altro giorno è venuto l'omino della caldaia per il controllo annuale. mi sono ritrovata a pulire quintali di polvere e di calcare, a sistemare tonnellate di roba fuori posto in un paio d'ore di lavoro matto e disperatissimo. ne sono uscita spossata, confusa ma contenta di vedere tutto pulito e ordinato. la mia vita è così piena di cose che detesto fare ma mi piace aver fatto.
mi chiedo perché a 36 anni non sono ancora in grado di badare a me stessa, di tenere insieme le poche cose di cui è fatta la mia vita. non ho figli, né animali domestici, né piante, né un'auto. eppure mi sento incasinata come se fossi una donna in carriera con cinque figli, tre cani, una serra, i genitori anziani da accudire.

un paio di settimane fa ho acquistato "piantina carina". un vaso minuscolo con dei semi da cui è cresciuta un'erba verde e sottile. mi ha dato - e mi sta dando - molta gioia, marie kondo sarebbe fiera di piantina carina.
l'unico dubbio è su cosa ne sarà di lei quando... morirà. dovrei buttare tutto? aspettare che rinasca? non ne ho la minima idea. questa foto ritrare una piantina carina simile alla mia. la mia è troppo lontana dal divano.




questo post chilometrico racchiude tutti i singoli post che avrei voluto scrivere in quest'ultimo periodo e che non ho scritto perché il mio mondo - fatto di procrastinazione, pessimismo e inettitudine - l'ha impedito.

3 commenti:

Antonio Demarcus ha detto...

Non è insolito sentirsi prigionieri della propria vita. dire che si sta bene,e far finta di stare bene in una vita in cui in effetti effetti non si è comodi. perche lo dico? perche il tuo interessantimo post personale indica che la vita che fai in effetti non ti piace e che vorresti invece trovare il modo di cambiare questa condizione ( la piantina verde è in primo indice). Io non ho letto ancora il tuo libro, ma seguo le tue avventure tramite i video o i post tuoi e di sara. Credo che il tuo libro sia e debba essere la svolta che cercavi. cambiare modo di vestire, fare yoga e meditazione, prendere un aereo e viaggiare per guardare il modo da un altro punto di vista etcetc ossia trasformare quei tanto temuti coccodrilli di aria in un animale positivo. inizia comprando un alta pianta, magari fiori ( per le piante non spendere mai poco e punta sulla qualita se no si ammalano) e vedrai come cambiano le cose. butta via i vestiti e cambiali tutti, magari vai in un negozio di vestiti in filo di canapa, ritingi casa, e rivoluziona la tua vita. hai scritto un bel post coraggioso.

azzurropillin ha detto...

ciao antonio, grazie per i tuoi consigli.

Antonio Demarcus ha detto...

ciao Silvia. non sono consigli, ma solo uno scambio di visioni. i consigli ai saggi.