ieri sera sono stata invitata a un contest di scrittura: io e una collega ci saremmo dovute sfidare a scrivere un racconto in mezz'ora, su un tema dato.
il tema dato: il gatto nero.
ecco quello che ho scritto:
erica riceve un sms, è sua sorella:
ho rotto uno specchio - faccina terrorizzata
erica risponde:
io ho rotto uno specchio cinque anni fa, sto ancora aspettando che la sfiga si esaurisca.
da quando ha rotto lo specchio a tutta parete dell'hotel hilton in cui ha passato la notte con il suo facoltoso amante, il marito l'ha lasciata, l'azienda in cui lavorava è fallita.
poi è dovuta passare sotto a una scala a causa di un cantiere che occupava tutto lo spazio disponibile, e sua madre è morta.
il giorno in cui il suo ombrello a scatto si è aperto senza motivo al centro del soggiorno di casa, la padrona le aveva dato lo sfratto.
ha smesso di usare il sale per evitare di spargerlo accidentalmente, per insaporire i cibi usa le spezie, ordinate nei loro barattolini tutti uguali in ordine alfabetico: alloro, cannella, coriandolo, cumino, curcuma, curry, noce moscata, pepe bianco, nero, rosa, peperoncino, rosmarino, zenzero, zafferano.
le hanno fissato un colloquio di lavoro in un lunedì 13. si è data malata, gliel'hanno spostato a venerdì 17. ovviamente il colloquio è stato disastroso e il lavoro l'hanno dato a un altro.
erica è disperata. altri due anni di sfortuna non può sopportarli. ci sono ancora troppe cose al mondo cui tiene e che le possono essere tolte: sua sorella, sua figlia teresa, il profumo di una torta appena sfornata.
forse farebbe meglio a farla finita. ma come? impiccarsi? non ha idea di che tipo di corda usare, quanto lunga?
spararsi? come ci si procura un'arma da fuoco?
pasticche? macché da quando è iniziata la sua sfiga non le è venuto nemmeno un raffreddore. probabilmente l'universo vuole che sia nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali per vivere appieno tutte le disgrazie.
buttarsi sotto a un treno? troppo cruento.
ma certo. la scogliera. si getterà dagli scogli e ciao.
gratis (e per fortuna, dato che ha il conto in rosso da mesi), veloce, istantaneo.
è deciso, erica si butterà dalla scogliera oggi stesso. piove e fa freddo. non la vedrà nessuno, non proveranno a fermarla.
gratis, veloce, istantaneo.
continua a ripeterselo per convincersi che è la cosa giusta.
sua figlia è dal padre. teresa se la caverà. e comunque la nuova compagna del suo ex marito è sicuramente una madre migliore di lei. ci vuole poco.
si stringe nell'impermeabile, tira su il cappuccio e si avvia.
la scogliera è vicina. la vede a breve distanza.
gratis, veloce, istantaneo.
poi un gatto nero attraversa la strada. erica si blocca.
il gatto le si avvicina e si struscia contro le sue gambe. è piccolo. infreddolito.
erica lo prende in braccio, lo porta a casa.
la scogliera può aspettare.
la protagonista deve il suo nome a una persona presente nel pubblico e a all'amica scrittrice erica barbiani che - purtroppo per me - ieri non è potuta esserci.
1 commento:
E' una bella storia che mi ha fatto pensare ad un altra bella storia di Neil Gaiman.
https://www.youtube.com/watch?v=QzxFjfB8Dfk
Il nostro gatto e' nero e quando lo abbiamo adottato ci hanno spiegato che i gatti neri sono i piu' difficili da piazzare. Non per via delle superstizioni, ma perche' non vengono bene in foto e sono difficilmente instagrammabili.
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