sono una persona introversa. non so stare con gli altri, parlare con gli altri, sentirmi a mio agio in mezzo agli altri.
le persone mi fanno paura. paura vera. capace che cambio strada per non dover salutare qualcuno che conosco e che magari mi è pure simpatico e ci farei volentieri quattro chiacchiere... se ne fossi capace. la verità è che non sono capace, e certe volte mentre parlo mi rendo conto di dire delle cose assurde, e dentro di me si attiva tutto un coro di smetti, taci, stai pisciando fuori dal vaso. invece niente. dico fesserie, a volte metto in imbarazzo gli altri e pure me stessa.
quindi 99 volte su 100, se mi chiedono di parlare in pubblico, mi do malata, mi fingo morta, invento impegni irrevocabili, uso la scusa che non ho la patente e non posso raggiungere i posti.
l'evento di ieri era a 290 metri da casa mia. ho detto sì.
l'evento di ieri era a 290 metri da casa mia. ho detto sì.
mi ero preparata tutto un bellissimo discorso sul fatto che le storie che ci raccontiamo influiscono sulle nostre azioni, che per anni ho creduto alla narrazione della mia vita che mi voleva difettosa perché non rispondente allo stereotipo di donna-madre-angelo del focolare...
e poi boh, quando è arrivato il mio turno di parlare mi sono agitata tantissimo e ho iniziato a sparare cose a caso a macchinetta. questo è il mio intervento, dura 7 minuti. 7 minuti di pura ansia e terrore.
qualcuno diceva che gli scrittori - in pubblico - sono deludenti, le cose che hanno da dire le dicono meglio nei libri. non posso che sottoscrivere in pieno
6 commenti:
Ciao, Silvia! Il tuo intervento a me è piaciuto molto e non ho notato particolare agitazione in te; hai usato parole appropriate; sei stata profonda e ironica. Mi interessa il tuo libro, anche perché mi ritrovo perfettamente in quello che racconti: stesse situazioni da "adulta" e da bambina, non appartenenza allo stereotipo femminile, con quello che ne consegue. Ti ammiro! Risenti il tuo intervento, se vuoi, da persona esterna e capterai come sei stata chiara e brillante
PS. La conduttrice a un certo punto ti chiama "Erika"...
ciao simona,
grazie per le parole di stima, le apprezzo molto.
la moderatrice - raffaella cavallo - è stata stupenda. ha gestito tutta la serata in modo molto elegante e pertinente. non conosceva nessuna delle persone che avrebbe dovuto presentare (ci sono stati 7-8 interventi). io l'ho sentita per la prima volta sabato al telefono. quasi certamente mi ha chiamata erica perché prima di me aveva parlato erica barbiani, scrittrice che stimo moltissimo. mi ha anche lusingata in un certo senso :D
Ciao Silvia io non ti conoscevo prima di ascoltarti al Visionario ...bè come Gilda non posso che essere onorata di averti avuta come ospite...sei stata coinvolgente !! Grazie
grazie monica, e grazie al gruppo gilda che mi ha invitata. è stato un piacere e sono contenta che le mie parole siano arrivate!
al prossimo evento, allora.
Parlare in pubblico diventa "facile" solo dopo molta pratica e anche esercizio specifico, poi di sicuro c'è chi è più predisposto e a chi piace essere al centro dell'attenzione. Ma a me piace anche la spontaneità e il "non controllo". I contenuti nel tuo discorso c'erano e il tuo modo di fare mi è piaciuto
Grazie Kuku!
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