io e il matematico non abbiamo niente di appaiato. posate, bicchieri, biancheria per la casa... è tutto un po' di recupero, preso quando serviva, un po' qua e un po' là.
quando abbiamo bisogno di qualcosa, di solito, se è possibile, la compriamo azzurra. che poi, uno dice azzurro... ma ci sono così tante sfumature e possibilità, che anche questo tentativo di uniformare le cose le rende comunque un po' spaiate.
di recente è entrata una pinzatrice azzurra e dato che lo scarico della doccia si è otturato e il metodo infallibile "aspettare che si sistemi da solo" non ha funzionato, un minuto prima di allagare la casa mi sono arresa ad acquistare uno sturalavandini. azzurro.
non volendo un sacchetto, perché i sacchetti sono il male: non solo inquinano, ma una volta entrati in casa finiscono nel sacchetto dei sacchetti, che è un'entità dotata di vita propria che aumenta di volume a dismisura fino a sottrarre spazio vitale.
quindi, dicevo, per non chiedere un sacchetto ho girato mezza città di u tenendo orgogliosamente in mano il mio fantastico sturalavandini per il manico, a mo' di scettro. tipo spada.
e insomma, ero quasi a casa quando ho incrociato una persona che conosco e che sarebbe stato meglio non salutare agitando lo sturalavandini.
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