ma cosa?
nel cassetto giacciono ben quattro romanzi conclusi e inediti
- bravissima a farmi del male
- a sette minuti di distanza
- mamma ti odio
- aria e altri coccodrilli
più alcuni tentativi incompiuti, l'ultimo dal titolo
- amore in corsa
le domande che mi pongo ora sono: cosa voglio scrivere? cosa posso scrivere? di cosa mi interessa scrivere?
perché se ci penso lucidamente mi rendo conto di aver scritto sia narrativa sia non narrativa, per tutte le fasce d'età (da 10 a 99 anni). sia ironici sia seri.
posso dire con certezza che non scriverò mai romanzi storici, né fantasy, né thriller ma non escludo di poter scrivere un romanzo distopico.
(a ben guardare quello che scrivo rispecchia fedelmente quello che leggo).
in questa assoluta confusione sogno un book coach che si legga tutto quello che ho scritto (edito e inedito), mi dica cosa mi riesce meglio e mi indichi la strada da seguire.
vale la pena revisionare uno dei romanzi inediti o è tutta spazzatura?
è meglio che scriva da zero qualcosa di ironico?
sarebbe il caso di finire "amore in corsa"?
dovrei assolutamente cimentarmi nel genere epistolare?
potrei usare uno dei miei racconti come spunto per un intero romanzo?
perché alla fine l'unico modo per scrivere un libro è mettersi alla scrivania e sgobbare quotidianamente, come si farebbe in un qualsiasi lavoro impiegatizio.
ma su quale libro è meglio sgobbare nei prossimi mesi? io non lo so. e mi servirebbe proprio un bravo book coach in grado di indicarmi la strada.
1 commento:
Non so quale romanzo dovrebbe avere la priorità ma il titolo "A sette minuti di distanza mi ispira".
Comunque è positivo, credo, che tu ti ponga domande su quello che scrivi. Significa che vuoi sempre migliorarti. Io non capisco quelli che scrivono, scrivono, scrivono, ogni due mesi fanno un romanzo e non si chiedono mai se quello che hanno scritto è buono o no.
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