è ricominciata la trafila dei colloqui di lavoro.
oggi ne ho fatti due: uno in una gelateria, uno in una pizzeria.
secondo l'annuncio, la gelateria cercava una conista part time. la realtà è che la gelateria cerca una cameriera full time.
secondo l'annuncio la pizzeria cercava una cameriera full time. la realtà è che la pizzeria cerca una cameriera part time.
a questo punto non so nemmeno io cosa cercare.
ho deciso che mi candido per qualunque posto di cameriera nel raggio di 30 minuti da casa. il primo lavoro che mi viene offerto, non importa se part time o full time, è mio. (se devo fare un lavoro che non è quello dei miei sogni, che sia almeno vicino casa.)
con le lezioni di italiano sono una frana. non sono riuscita a trovare altre collaborazioni con altre case editrici che, sommata alla collaborazione attuale, possano garantirmi continuità di lavoro e di reddito.
ergo: datemi un lavoro purché sia onesto e mi paghino per farlo.
contatti
▼
mercoledì 22 febbraio 2012
martedì 21 febbraio 2012
due cose divertenti che non farò mai più
ieri sera il matematico ha proposto di andare a pattinare sul ghiaccio.
davanti alla rathaus, infatti, fino al 4 marzo c'è una pista di pattinaggio all'aperto. non è una pista come la immaginiamo di solito, di forma regolare, è una pista fatta di sentieri in mezzo agli alberi, che la sera, con le luci dei faretti colorati, fa molta atmosfera romantica. insomma, è un eistraum, come lo chiamano qui, un sogno di ghiaccio.
e chi non vorrebbe sognare, scivolando leggiadramente sulla pista con la scioltezza di carolina kostner?
per cui mi sono fatta molto facilmente convincere. inutile dire che si è rivelato un errore.
anche alle nove di sera, la pista, pur essendo lunga centinaia di metri, è affollata come la via dello shopping nel primo giorno di saldi. e ad affollarla ci sono due categorie di persone: i pazzi, che sfrecciano a 70 all'ora, vanno all'indietro e zigzagano tra la seconda categoria di persone: gli imbranati. gli imbranati stanno vicino alle staccionate che delimitano la pista, vanno a velocità lumaca, si aggrappano e si fermano ogni due per tre, procedono instabili sulle lame, appena l'inclinazione favorevole li fa accelerare un po' entrano nel panico.
la categoria delle persone normali, che vanno a velocità normale, con un senso dell'equilibrio normale, senza provare il doppio toe loop tra un imbranato e l'altro, non era presente in quantità rilevanti.
inutile dire in quale categoria io -ma anche il matematico- sono facilmente caduta abradendomi sul ghiaccio i palmi delle mani.
la seconda cosa divertente che non farò mai più è credere che mi iscriverò in palestra.
dopo averlo annunciato, pensato, immaginato per un mese, ho finalmente fatto una lezione di prova nella palestra di fronte casa (è più vicina del supermercato e questo mi costringerebbe a non avere scuse per non andarci).
il concept di questa palestra è: cambi esercizio ogni 40 secondi per 30 minuti. ci sono otto macchine disposte in cerchio e intervallate alternativamente da uno step o da una pedana su cui bisogna bilanciarsi.
una roba allucinante, non hai tempo di sederti sulla macchina per i pettorali che devi scendere e fare step, non hai tempo per prendere il ritmo sullo step che devi correre alla macchina per tonificare le gambe, ti sei appena seduto e hai fatto su e giù due volte che devi andare a bilanciarti, e via così per mezz'ora, il tutto con un asciugamano da spostare di macchina in macchina e una musica truzzissima che cambia quando devi cambiare postazione.
davanti alla rathaus, infatti, fino al 4 marzo c'è una pista di pattinaggio all'aperto. non è una pista come la immaginiamo di solito, di forma regolare, è una pista fatta di sentieri in mezzo agli alberi, che la sera, con le luci dei faretti colorati, fa molta atmosfera romantica. insomma, è un eistraum, come lo chiamano qui, un sogno di ghiaccio.
e chi non vorrebbe sognare, scivolando leggiadramente sulla pista con la scioltezza di carolina kostner?
per cui mi sono fatta molto facilmente convincere. inutile dire che si è rivelato un errore.
anche alle nove di sera, la pista, pur essendo lunga centinaia di metri, è affollata come la via dello shopping nel primo giorno di saldi. e ad affollarla ci sono due categorie di persone: i pazzi, che sfrecciano a 70 all'ora, vanno all'indietro e zigzagano tra la seconda categoria di persone: gli imbranati. gli imbranati stanno vicino alle staccionate che delimitano la pista, vanno a velocità lumaca, si aggrappano e si fermano ogni due per tre, procedono instabili sulle lame, appena l'inclinazione favorevole li fa accelerare un po' entrano nel panico.
la categoria delle persone normali, che vanno a velocità normale, con un senso dell'equilibrio normale, senza provare il doppio toe loop tra un imbranato e l'altro, non era presente in quantità rilevanti.
inutile dire in quale categoria io -ma anche il matematico- sono facilmente caduta abradendomi sul ghiaccio i palmi delle mani.
la seconda cosa divertente che non farò mai più è credere che mi iscriverò in palestra.
dopo averlo annunciato, pensato, immaginato per un mese, ho finalmente fatto una lezione di prova nella palestra di fronte casa (è più vicina del supermercato e questo mi costringerebbe a non avere scuse per non andarci).
il concept di questa palestra è: cambi esercizio ogni 40 secondi per 30 minuti. ci sono otto macchine disposte in cerchio e intervallate alternativamente da uno step o da una pedana su cui bisogna bilanciarsi.
una roba allucinante, non hai tempo di sederti sulla macchina per i pettorali che devi scendere e fare step, non hai tempo per prendere il ritmo sullo step che devi correre alla macchina per tonificare le gambe, ti sei appena seduto e hai fatto su e giù due volte che devi andare a bilanciarti, e via così per mezz'ora, il tutto con un asciugamano da spostare di macchina in macchina e una musica truzzissima che cambia quando devi cambiare postazione.
domenica 19 febbraio 2012
fallimenti e autostima
è successo di nuovo. mi sono distratta un attimo e puf... tutto quello che avevo sognato ad occhi aperti, tutto quello che desideravo e pregustavo è svanito in pochi secondi.
sapevo che era rischioso, avevo fallito già una volta, ma volevo riprovare. ero certa che questa volta ce l'avrei fatta.
invece niente.
stasera, quando i miei dolcissimi ventaglietti di pasta sfoglia al cioccolato si sono bruciati nel forno a microonde mi sono sentita sconfitta e mi è caduta addosso una tristezza colossale che nemmeno due episodi di big bang theory sono riusciti a scacciare via.
trenta secondi prima erano ancora crudi. trentacinque secondi dopo erano carbone.
credo ci sia una morale in tutto questo, ma al momento credo di essere troppo scorata per vederla.
sapevo che era rischioso, avevo fallito già una volta, ma volevo riprovare. ero certa che questa volta ce l'avrei fatta.
invece niente.
stasera, quando i miei dolcissimi ventaglietti di pasta sfoglia al cioccolato si sono bruciati nel forno a microonde mi sono sentita sconfitta e mi è caduta addosso una tristezza colossale che nemmeno due episodi di big bang theory sono riusciti a scacciare via.
trenta secondi prima erano ancora crudi. trentacinque secondi dopo erano carbone.
credo ci sia una morale in tutto questo, ma al momento credo di essere troppo scorata per vederla.
venerdì 17 febbraio 2012
di castagnole e raccolta differenziata
ieri, per fare un po' di carnevale, ho preparato delle castagnole. ricetta zero sforzo: 1 uovo, 2 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di olio d'oliva, zucchero vanigliato, scorza di limone, farina quanto basta per ottenere un impasto morbido e appiccicoso con cui fare delle palline da friggere in olio di arachidi.
con queste dosi sono venute 17 ottime castagnole, nonostante l'olio fosse quello avanzato dal carnevale scorso, comprato per le frittelle alla crema, e quindi scaduto da tre mesi.
la vera rottura di scatole è: dove buttare l'olio usato per friggere?
(al momento è in una bottiglia di plastica, sia quello usato ieri che quello usato un anno fa per le frittelle. ho come la sensazione che, al momento di abbandonare questa casa, nella fretta, quella bottiglia finirà nel bidone del rifiuto non riciclabile.)
con queste dosi sono venute 17 ottime castagnole, nonostante l'olio fosse quello avanzato dal carnevale scorso, comprato per le frittelle alla crema, e quindi scaduto da tre mesi.
la vera rottura di scatole è: dove buttare l'olio usato per friggere?
(al momento è in una bottiglia di plastica, sia quello usato ieri che quello usato un anno fa per le frittelle. ho come la sensazione che, al momento di abbandonare questa casa, nella fretta, quella bottiglia finirà nel bidone del rifiuto non riciclabile.)
giovedì 16 febbraio 2012
how i met your mother - storia di una meravigliosa dipendenza
vedere una serie tv con il matematico significa guardarne una puntata o due per settimana secondo il seguente calendario.
mercoledì: una puntata di misfits (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale)
venerdì: una puntata di mentalist (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale)
domenica: due puntate di the big bang theory. (perché le puntate sono brevi (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale))
come sheldon di the big bang theory il matematico ha bisogno di certezze e punti fissi. ha i suoi riti e le sue manie (o pazzie?). insomma, niente o quasi può essere lasciato al caso, al momento, allo spontaneismo più sfrenato (che è la mia corrente di pensiero e il mio stile di vita).
quindi guardare how i met your mother è meraviglioso non solo perché questa serie mi piace un sacco (e mi fa persino ridere, non sorridere, ridere proprio) ma anche e soprattutto perché la posso guardare doppiata in italiano (riducendo al minimo lo sforzo intellettivo) e la posso guardare quando e quanto mi pare, e questo ha in sé un carico di trasgressione e piacere davvero meraviglioso.
mercoledì: una puntata di misfits (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale)
venerdì: una puntata di mentalist (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale)
domenica: due puntate di the big bang theory. (perché le puntate sono brevi (in lingua originale con i sottotitoli in lingua originale))
come sheldon di the big bang theory il matematico ha bisogno di certezze e punti fissi. ha i suoi riti e le sue manie (o pazzie?). insomma, niente o quasi può essere lasciato al caso, al momento, allo spontaneismo più sfrenato (che è la mia corrente di pensiero e il mio stile di vita).
quindi guardare how i met your mother è meraviglioso non solo perché questa serie mi piace un sacco (e mi fa persino ridere, non sorridere, ridere proprio) ma anche e soprattutto perché la posso guardare doppiata in italiano (riducendo al minimo lo sforzo intellettivo) e la posso guardare quando e quanto mi pare, e questo ha in sé un carico di trasgressione e piacere davvero meraviglioso.
lunedì 13 febbraio 2012
vienna - vivere, lavorare, imparare il tedesco, cercare casa...
in un attimo di buona volontà, ho deciso di raggruppare un po' di link per chi avesse bisogno di informazioni su vienna. le trovate nella pagina dedicata qui sul mio blog.
le trovate su questo documento sempre aggionato, nel gruppo fb degli italiani a vienna.
sono soprattutto informazioni pratiche per aspiranti espatrianti o neo espatriati che si trovano a fare i conti con questa città. come e dove cercare casa, dove cercare lavoro, dove fare un corso di tedesco, dove parcheggiare, dove comprare prodotti italiani, i mezzi di trasporto per muoversi in città, il meteo, ma anche mostre ed eventi.
ho raggruppato le informazioni di cui sono in possesso. la maggior parte dei link rimandano a siti in lingua tedesca ma ci sono anche riferimenti a blog di italiani che hanno messo a disposizione le loro informazioni, in particolare http://www.quivienna.com/ e zingarate.
spero che qualcuno lo trovi utile. per integrazioni e commenti sono sempre a disposizione.
aggiornamento del 10/11/2014
mi accorgo solo ora che il file è stato rimosso. lascio il link al gruppo fb degli italiani a vienna ma ribadisco l'utilità del sito www.quivienna.com
le trovate su questo documento sempre aggionato, nel gruppo fb degli italiani a vienna.
sono soprattutto informazioni pratiche per aspiranti espatrianti o neo espatriati che si trovano a fare i conti con questa città. come e dove cercare casa, dove cercare lavoro, dove fare un corso di tedesco, dove parcheggiare, dove comprare prodotti italiani, i mezzi di trasporto per muoversi in città, il meteo, ma anche mostre ed eventi.
ho raggruppato le informazioni di cui sono in possesso. la maggior parte dei link rimandano a siti in lingua tedesca ma ci sono anche riferimenti a blog di italiani che hanno messo a disposizione le loro informazioni, in particolare http://www.quivienna.com/ e zingarate.
spero che qualcuno lo trovi utile. per integrazioni e commenti sono sempre a disposizione.
aggiornamento del 10/11/2014
mi accorgo solo ora che il file è stato rimosso. lascio il link al gruppo fb degli italiani a vienna ma ribadisco l'utilità del sito www.quivienna.com
venerdì 10 febbraio 2012
di giappone e segni del destino
da quando il matematico è tornato dal giappone ogni sua frase ha, come soggetto o complemento di luogo, il giappone, una città del giappone, un posto in una città del giappone.
per placare, o forse per acuire, il mal di giappone da cui è afflitto, il matematico ha voluto rivedere il film "lost in translation" un film americano ambientato in giappone i cui protagonisti sono un uomo e una ragazza americani che vivono tutto lo spaesamento degli occidentali una volta atterrati là.
e mentre il matematico diceva "quello l'ho visto", "lì ci sono stato", "con quello ho giocato", "oddio ma è proprio così" io sono rimasta folgorata da questo scambio di battute:
Lei: I just don't know what I'm supposed to be. You know? I tried being a writer, but... I hate what I write. And... I tried taking pictures, but they're so mediocre, you know. Every girl goes through a photography phase. You know, like horses? You know? Take, uh, dumb pictures of your feet.
Lui: You'll figure that out. I'm not worried about you. Keep writing.
Lei: Solo che io non so cosa voglio diventare. Capisci? Ho cercato di fare la scrittrice, ma detesto quello che scrivo. Poi mi sono messa a fare fotografie, ma sono mediocri. Sai, ogni ragazza attraversa una fase della fotografia:... cavalli... o stupide foto dei piedi.
Lui: Ce la farai di sicuro. Non sono preoccupato per te. Continua a scrivere.
per placare, o forse per acuire, il mal di giappone da cui è afflitto, il matematico ha voluto rivedere il film "lost in translation" un film americano ambientato in giappone i cui protagonisti sono un uomo e una ragazza americani che vivono tutto lo spaesamento degli occidentali una volta atterrati là.
e mentre il matematico diceva "quello l'ho visto", "lì ci sono stato", "con quello ho giocato", "oddio ma è proprio così" io sono rimasta folgorata da questo scambio di battute:
Lei: I just don't know what I'm supposed to be. You know? I tried being a writer, but... I hate what I write. And... I tried taking pictures, but they're so mediocre, you know. Every girl goes through a photography phase. You know, like horses? You know? Take, uh, dumb pictures of your feet.
Lui: You'll figure that out. I'm not worried about you. Keep writing.
Lei: Solo che io non so cosa voglio diventare. Capisci? Ho cercato di fare la scrittrice, ma detesto quello che scrivo. Poi mi sono messa a fare fotografie, ma sono mediocri. Sai, ogni ragazza attraversa una fase della fotografia:... cavalli... o stupide foto dei piedi.
Lui: Ce la farai di sicuro. Non sono preoccupato per te. Continua a scrivere.
lunedì 6 febbraio 2012
souvenir, puoi chiamarlo così...
questa è la colonna sonora di questo post
o anche il ritornello di questa (ma occhio che apre questi link sulla stessa pagina del blog e vi tocca riaprirla)
il matematico dal giappone mi ha portato 5 regalini che ha dispensato tra venerdì e domenica in questo ordine.
5. una ventina di foglietti profumati sottilissimi di dubbia destinazione custoditi in una bustina di cartoncino recante il disegno di un gatto
ci siamo convinti che i foglietti siano da mettere nelle mutande. ma se qualcuno sa il giapponese o ha idea di quale sia la corretta destinazione... si faccia avanti. anche solo per evitarmi irritazioni alle parti intime.
4. calamita da frigo impossibile da fotografare perché plastificata
ritrae un cumulo di ghiaia perfettamente sagomato a forma di tronco di cono. il soggetto principale sarebbe un altro, ma il tronco di cono di ghiaia è ciò che il matematico ritiene rilevante nell'immagine. non c'azzecca molto con le calamite del golden gate, delle ninfee, e di schiele che la circondano, ma sopporteremo.
3. buste di formato e materiale puramente giapponese
(prima di postarla avrei dovuto girare la foto, ma basta che giriate il computer in senso antiorario e le vedete dritte. come sia possibile accostare a quelle belle ondine blu-azzurre un fregio rosso... è un gap culturale incolmabile, per quel che mi riguarda.)
2. maglietta di taglia troppo grande per la sottoscritta recante il simbolo di non ricordo che famiglia
(questa foto giuro che ho provato a girarla, prima di postarla)
1. ma ora arriva il pezzo forte, perfetto da qualsiasi angolazione:
trattasi di un esemplare
di
totoro dal manto azzurro
che sono certa mi invidierete tutti intensissimamente. ma l'invidia è un sentimento umano e vi capisco, per cui non sentiatevi in colpa per così poco :)
o anche il ritornello di questa (ma occhio che apre questi link sulla stessa pagina del blog e vi tocca riaprirla)
il matematico dal giappone mi ha portato 5 regalini che ha dispensato tra venerdì e domenica in questo ordine.
5. una ventina di foglietti profumati sottilissimi di dubbia destinazione custoditi in una bustina di cartoncino recante il disegno di un gatto
ci siamo convinti che i foglietti siano da mettere nelle mutande. ma se qualcuno sa il giapponese o ha idea di quale sia la corretta destinazione... si faccia avanti. anche solo per evitarmi irritazioni alle parti intime.
4. calamita da frigo impossibile da fotografare perché plastificata
ritrae un cumulo di ghiaia perfettamente sagomato a forma di tronco di cono. il soggetto principale sarebbe un altro, ma il tronco di cono di ghiaia è ciò che il matematico ritiene rilevante nell'immagine. non c'azzecca molto con le calamite del golden gate, delle ninfee, e di schiele che la circondano, ma sopporteremo.
3. buste di formato e materiale puramente giapponese
(prima di postarla avrei dovuto girare la foto, ma basta che giriate il computer in senso antiorario e le vedete dritte. come sia possibile accostare a quelle belle ondine blu-azzurre un fregio rosso... è un gap culturale incolmabile, per quel che mi riguarda.)
2. maglietta di taglia troppo grande per la sottoscritta recante il simbolo di non ricordo che famiglia
(questa foto giuro che ho provato a girarla, prima di postarla)
1. ma ora arriva il pezzo forte, perfetto da qualsiasi angolazione:
trattasi di un esemplare
di
totoro dal manto azzurro
che sono certa mi invidierete tutti intensissimamente. ma l'invidia è un sentimento umano e vi capisco, per cui non sentiatevi in colpa per così poco :)
giovedì 2 febbraio 2012
notizia di cronaca nera
vienna - la disoccupata ventinovenne azzurropillin, che non ha mai conosciuto la monotonia del posto fisso, è stata ritrovata morta nel suo appartamento di vienna. a scoprire il corpo il matematico di ritorno dal giappone.
sul tavolino una siringa piena per metà di cioccolato fuso e dei residui di polvere di cioccolato. nella dispensa quantità di tavolette milka molto al di sopra dei limiti consentiti per uso personale.
sarà solo l'autopsia a stabilire con certezza la causa del decesso, ma tutto farebbe credere in un'overdose da cioccolato.
i blogger vicini ad azzurropillin dichiarano che avesse tentato di smettere.
forse, all'origine di questo gesto disperato l'ebbrezza causata dal recente licenziamento.
sul tavolino una siringa piena per metà di cioccolato fuso e dei residui di polvere di cioccolato. nella dispensa quantità di tavolette milka molto al di sopra dei limiti consentiti per uso personale.
sarà solo l'autopsia a stabilire con certezza la causa del decesso, ma tutto farebbe credere in un'overdose da cioccolato.
i blogger vicini ad azzurropillin dichiarano che avesse tentato di smettere.
forse, all'origine di questo gesto disperato l'ebbrezza causata dal recente licenziamento.
mercoledì 1 febbraio 2012
how i met your mother
snob o no mi sono vista tutta la prima serie di how i met your mother (e alla fine è arrivata mamma).
la prima metà in 10 giorni, la seconda metà in meno di 24 ore.
il fatto è che la dodicesima puntata ha dato una svolta romanticissima al tutto, e da lì in poi ci sono cascata dentro fino al collo.
per cui, se fuori nevica o fa meno quattro gradi, siete single o il vostro fidanzato è in giappone, avete un divano o una poltrona comoda, un plaid o una copertina di linus, l'ormone che balla il tip tap e qualcosa di cioccolatoso da sgranocchiare... questa è la serie che fa per voi.
(sperando che le successive 6 serie siano all'altezza.)
la prima metà in 10 giorni, la seconda metà in meno di 24 ore.
il fatto è che la dodicesima puntata ha dato una svolta romanticissima al tutto, e da lì in poi ci sono cascata dentro fino al collo.
per cui, se fuori nevica o fa meno quattro gradi, siete single o il vostro fidanzato è in giappone, avete un divano o una poltrona comoda, un plaid o una copertina di linus, l'ormone che balla il tip tap e qualcosa di cioccolatoso da sgranocchiare... questa è la serie che fa per voi.
(sperando che le successive 6 serie siano all'altezza.)