l'italia è un paese per vecchi, di vecchi, governato da vecchi.
le leggi, i provvedimenti, gli interventi vengono fatti senza pensare al futuro, da persone che ormai hanno vissuto la miglior parte della loro vita. non si investe nella ricerca, non si fanno riforme strutturali di ampio respiro perché chi dovrebbe pensarle ha davanti un orizzonte ristretto, ha già un piede nella fossa.
e allora si vive il presente, con un contratto di lavoro che ha una data di scadenza, come il cartone di latte che hai nel frigo. con i mobili comprati all'ikea, che costano poco e te ne puoi sbarazzare facilmente, con un appartamento in affitto che così te ne vai altrove quando trovi un lavoro in un posto diverso, quando la cifra da pagare è troppo alta e ti devi accontentare di qualcosa più a buon mercato.
non ho fiducia nel futuro, non mi verrebbe mai in mente di comprare casa e accendere un mutuo (chiedendo ai miei genitori di garantire per me), non mi viene in mente di sposarmi (perché il presente si vive anche negli affetti), non mi viene in mente di desiderare un figlio perché non c'è nessun tipo di stabilità lavorativa, abitativa, affettiva.
nel mio ufficio le persone che vanno in pensione vengono sostituite da ragazze con contratto a progetto. gli indirizzi e-mail con nome e cognome vengono sostituiti da indirizzi impersonali. io sono segreteria2, in due anni e mezzo siamo arrivati a segreteria4.
quando c'ero io eravamo a redazione4 adesso siamo a redazione 8. lo stesso vale anche per i grafici. grafico1, 2, 3... adesso siamo a grafico6.
i giovani non hanno accesso alla politica, sono snobbati dal mondo del lavoro. i giovani -il futuro- in italia non viene considerato.
oggi è il giorno del silenzio, del cordoglio, della commozione. non è il giorno delle polemiche.
eppure se invece di pensare al presente, al tornaconto personale immediato, in italia ci fosse una visione di futuro, oggi non staremo a piangere le quasi 300 vittime del terremoto.
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