oggi mi sono portata a casa una proposta editoriale in italiano da leggere.
non lo faccio quasi mai, ma registrando i titoli da mandare in lettura integrale a un lettore esterno (la maggior parte tomi fantasy) questo dattiloscritto mi ha colpito e mi sono offerta di vedere com'è.
l'autrice è giovanissima, è stata finalista al campiello giovani e a subway letteratura. ha mandato una lettera di accompagnamento secca secca, e un curriculum che, per avere vent'anni, fa invidia.
ho guardato che faccia ha su facebook. lo faccio abbastanza spesso, di vedere ccome sono fatti i manoscrittari. a volte vorrei raccontare loro che percorso ha fatto il loro testo all'interno della casa editrice.
per esempio, mi è dispiaciuto scrivere a silvia che non eravamo interessati, con le stesse parole che usiamo per tutti, quando il suo romanzo era davvero ben scritto. avrebbe avuto bisogno di una trama un po' più forte, ma la scrittura c'era tutta. avrei voluto dirle "resisti, sei brava, non ti scoraggiare". invece le ho scritto "non è adatto alle nostre collane".
allora cara s., che oggi in treno mi sono letta quasi metà del tuo romanzo. volevo dirti che mi hai messo in crisi. ho visto nelle tue pagine le mie pagine, nella tua ambizione la mia. e nelle tue pagine non c'è niente che non vada. la scrittura è corretta, la trama c'è, i personaggi parlano. eppure la sensazione è che sia tutto detto e non mostrato. ha fatto questo, ha fatto quello, ha detto quell'altro. ma non c'è anima. non c'è sentimento. la protagonista si innamora e passa delle ore bellissime con il ragazzo che le piace, ma non si sente il sentimento, l'emozione si risolve in "il cuore le balzò in petto".
e mi è venuta paura. ho temuto che anche le mie pagine siano così, piene di cose dette.
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