mercoledì 25 marzo 2009

bologna in fumo

vorrei tanto raccontarvi la mia giornata di ieri alla fiera del libro di bologna. mi ero già immaginata un post ricco di foto. anche se non avrebbero fatto una gran figura.
solo che un istante fa ho fatto LA cazzata e con un click, senza nemmeno rendermene conto, ho cancellato qualcosa come 800 foto. tutte le foto scattate in 11 mesi -non solo da me, anche dal matematico- sono sparite, con uno stupido click.
voi penserete che le posso ritrovare nel cestino, invece non sono nel cestino. e vorrei tanto chiamare il matematico, chiedere assistenza tecnica, nella speranza che lui riesca a salvare quello che ora sono certa sia perso per sempre. solo che non sono nemmeno le 8 del mattino, e credo non la prenderebbe molto bene, se lo chiamassi in preda al panico, per dirgli che ho mandato a puttane tutte le sue foto, oltre che le mie.
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e ora eccovi reportage fotografico che mi ero immaginata, senza foto. per aiutarvi ho messo tra parentesi le didascalie delle foto che ho scattato e avrei postato se non avessi fatto LA cazzata.
la mia giornata ieri è iniziata alle 4.54 quando la sveglia del matematico ci ha riportato alla realtà: lui doveva prepararsi per andare a fare la comparsa in un film di martone, io dovevo prepararmi per prendere il treno che mi avrebbe portato a milano, per prendere il treno che mi avrebbe portato a bologna.
(immaginate la foto del display del binario che indica il treno regionale delle 5 e 59, in ritardo di 10 minuti. io in realtà ero sull'eurostarcity delle 6.15, ma il display indicava il treno precedente.)
verso le 10 ero dentro la fiera.
(qui immaginate una foto globale di molti stand colorati messi in fila.)
fino alle 11 mi sono fatta un giro alla mostra degli illustratori.
(qui immaginate qualche tavola di innocenti.)
alle 11 sono andata a una bellissima conferenza cui partecipavano beatrice masini (scrittrice, editor, traduttrice degli ultimi harry potter), melina marchetta (scrittrice australiana di cui ho letto gli unici due libri tradotti in italiano), aidan chambers (scrittore di cui non ho letto nulla).
(qui immaginate una foto di aidan chambers.)
ecco, aidan chambers è un grande, è brillante, brioso, parla un inglese facile da capire, sia per la pronuncia che per la semplicità di lessico e strutture grammaticali usate. e con questo suo inglese facile facile ha detto delle cose interessantissime. sulla scrittura, sulla lettura, sul futuro del libro.
dopo pranzo sono andata a sentire un intervento sulla traduzione di fabio paracchini.
(qui immaginate una foto di fabio paracchini in giacca nera, camicia bianca e cravatta, vicino al simbolo del centro traduttori.)
ha raccontato di quanto sia difficile tradurre, di quanto tradurre sia un po' come doppiare un film, dare una nuova voce. di quanto sia importante per il traduttore essere curioso di tutto, per porsi le domande giuste di fronte a un testo. di quanto il traduttore sia poco considerato in italia, pagato a cottimo e quasi mai ricordato se non per quando prende dei grossi abbagli (cercare su google “fabio paracchini+david foster wallace” per credere).
alla fine di questo intervento mi sono girata tutti gli stand.
(qui immaginate foto varie di albi illustrati, stand, poster, gadget, una foto di francesco gungui e una di piero dorfless.)
e poi me ne sono arrivata a casa alle dieci di sera passate stanca morta.
(qui immaginate foto scazzate delle mie scarpe, del treno regionale sporchissimo su cui sono salita.)

ps: in questo preciso istante il mio angelo dell'informatica sta tentando di salvare le mie foto. speriamo almeno lei ci riesca. (e se ve lo state chiedendo, sì, il mio angelo dell'informatica è donna.)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non avevi scritto un post sul tipo che alla stazione di Porta Susa aveva perso il notebook dicendo che se i suoi dati fossero stati importanti avrebbe fatto backup?

azzurropillin ha detto...

@esploratore: è esattamente quello che ho pensato bestemmiandomi contro, stamattina.
in ogni caso le foto più importanti per me le ho su un album di picasa, quelle più importanti per il matematico le ha salvate lui.
quelle della fiera le ho cancellate proprio nell'intento di salvarle.

@alice: non è che il tuo neurone è a spasso col mio? non è che le mie foto stanno brindando alla nostra salute con il tuo prezioso biglietto da visita?